Il BIM a convegno con OICE

Il recente Forum OICE sul Building Information Modeling, tenutosi lo scorso aprile a Milano, ha fornito un aggiornato quadro sulal realtà attuale del BIM, le road map per arrivare ad un BIM integrato, le esperienze di maggiore rilievo e la situazione del quadro regolatorio a livello europeo, contesto in cui OICE è presente con l’ing. Antonio Vettese, Rappresentante Regionale OICE per la Lombardia e Presidente del CdA Sistema Progetto, che partecipa alla task force sul BIM dell’EFCA – Federazione Europea delle Associazioni di Ingegneria.
Il Presidente dell’OICE, Gabriele Scicolone, nel suo intervento introduttivo, dopo avere sottolineato la natura scientifica e tecnica dei lavori del Forum, ha rivendicato il ruolo di OICE come punto di riferimento sulla materia sia per gli operatori sia per le committenze. Ciò soprattutto in relazione alla spinta che il nuovo codice degli appalti ha dato all’implementazione del BIM. “Siamo – ha detto Scicolone – all’inizio di una nuova era in un quadro normativo che valorizza la centralità del progetto, da sempre sostenuta dall’OICE. Sul BIM eravamo perplessi sull’obbligatorietà ma l’approccio finale, graduale, rappresenta un elemento positivo. Le nostre società sono pronte o si stanno attrezzando, il punto è che anche le stazioni appaltanti devono rapidamente organizzarsi”.
Il Consigliere ANAC, Michele Corradino, nel suo intervento, dopo avere annunciato che a breve potrebbe essere messa in consultazione la bozza di linee guida attuative del decreto 50/2016, ha sottolineato come il BIM possa costituire uno strumento per rimodellare il rapporto fra impresa e amministrazione in chiave di innovazione e qualità e per ridurre conseguentemente le varianti. Va però evitato, secondo Corradino “il rischio di una banalizzazione dello strumento, che non deve essere un costo in più per le piccole e medie imprese; bisogna inoltre stare molto attenti ad evitare distorsioni della concorrenza nell’uso del BIM e quindi non possiamo consentire alcun privilegio sui modelli da utilizzare perché va sempre garantita la clausola di equivalenza”.
Bernd Kordes, rappresentante di FIDIC – Federazione Internazionale degli Ingegneri Consulenti – ha annunciato che in Germania il BIM sarà implementato nel programma di realizzazione e ammodernamento delle stazioni ferroviarie: “il BIM cambierà nel profondo il modo di progettare nei prossimi anni, che sarà davvero molto diverso e rivoluzionario e consentirà anche di ridurre fortemente i costi di progettazione”.
Per Christophe Castaing, Coordinatore del Gruppo di Lavoro BIM dell’EFCA – “il BIM deve essere visto come una grande opportunità, ma è fondamentale la soluzione del problema della standardizzazione sul quale si sta lavorando al CEN in collaborazione con ISO. Bisogna evitare che il BIM sia un incubo perché è una grande opportunità”.
Andrew McNaughton, Direttore Tecnico HS2 – High SpeedTwo – ha affermato che “H2S progetterá, costruirá e gestirá in digitale l’alta velocità fase 2 che, entro il 2026, assicurerà i collegamenti ferroviari per i prossimi 200 anni con un numero di treni che non avrà confronti con il resto del mondo in assoluta sicurezza; è un programma da 55 miliardi di sterline e tutto si farà in BIM per interfacciare la nuova rete con le città e con gli edifici esistenti e nuovi, dal punto di vista urbanistico. Una sorta di condivisione ingegneristica in progress con l’obiettivo iniziale di risparmiare mezzo milione di sterline, ma si potrebbe arrivare anche a dieci volte di più. Il BIM è funzionale alla qualità dell’esperienza da calare nella infrastruttura. Ogni giorno 17 consulenti BIM stanno preparando la piattaforma BIM per la fase di acquisizione del consenso e per le autorizzazioni. L’obiettivo iniziale è quello di risparmiare mezzo milione di sterline lavorando in BIM ma si potrebbe arrivare anche a dieci volte di più. Fondamentale è anche fare formazione ed educazione all’uso del BIM, perché senza BIM non potremmo realizzare tutto ciò”.
Per Matteo Triglia, Amministratore Delegato Italferr, “l’innovazione tecnologica è pane quotidiano in Italferr. Il BIM è stato introdotto per ampliare le potenzialità commerciali all’estero e per creare integrazione nei processi interni. Italferr sta sperimentando con Trenitalia la progettazione in BIM, ma anche la gestione delle gare su progetti pilota relativi alla ristrutturazione di alcuni edifici, ma si sta ragionando sulle linee di rete a partire dai 6 km di linea a Rogoredo”.
BilalSuccar, Professore all’Università di Newcastle (Australia), ha svolto una relazione illustrativa sui processi evolutivi del BIM “che consistono nella sostanza in una trasformazione digitale in termini di gestione dei dati che consentirà risparmi di costi e risparmi di tempi, così come molti benefici anche sulla comunicazione è la rappresentazione dei progetti nella loro evoluzione. Il BIM non è un optional è necessario; più si è pronti, più si avranno vantaggi. Vi saranno forti impatti anche sui project manager interni alla società di ingegneria, sulle imprese di costruzioni e nei rapporti con il cliente, che diverranno più trasparenti e efficaci. Ci vuole almeno un anno per passare dal pre-BIM al BIM integrato”.
John Messner, Preofessore di ArchitecturalEngineering alla Penn State University, ha illustrato l’esperienza concreta dell’applicazione del BIM all’interno del Campus dell’Università nel 2005 per i propri progetti di sviluppo: “ci vuole molto impegno nell’adozione del BIM, quasi un atto di fede, e all’inizio è stato molto difficile pianificare le procedure di attuazione delle linee guida progettuali. Abbiamo dovuto identificare gli obiettivi, i processi, le modalità di scambio delle informazioni e di realizzazione dell’opera. I risultati di queste esperienze hanno consentito di identificare gli elementi della pianificazione di una strategia BIM che applicheremo anche nella manutenzione dei 1.500 edifici dell’Università”. Le guide della Penn State sono disponibili al sito bim.psu.edu.

Giornalista professionista della redazione di BIMportale, specializzato nel settore delle costruzioni, si occupa dai primi anni ’90 di tecnologie applicate alla progettazione e al cantiere. Ha all’attivo numerose pubblicazioni e collaborazioni con le principali testate di settore relative a tecniche costruttive, progettazione 3D, organizzazione e gestione dei processi di cantiere.


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