2019: l’anno del BIM negli appalti

Per gli appalti pubblici il 1° gennaio 2019 è da ritenersi una data storica: entra in vigore il Decreto 560/17 che definisce l’obbligatorietà del Building Information Modeling (BIM) per tutti gli appalti superiori ai 100 milioni di euro. Da questo momento in poi il BIM è legge e tutto il processo progettuale che riguarda i lavori pubblici dovrà obbligatoriamente essere realizzato seguendo questa metodologia e quindi dovrà essere condiviso e condivisibile, dovrà introdurre una gestione digitalizzata dei processi ed essere aggiornato costantemente in tempo reale.

Secondo il decreto i tempi di progressiva introduzione del BIM da parte delle stazioni appaltanti, delle amministrazioni concedenti e degli operatori economici seguirà queste tempistiche:
– i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 100 milioni di euro, dal 1° gennaio 2019;
– per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 50 milioni di euro, dal 1° gennaio 2020;
– per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 15 milioni di euro dal 1° gennaio 2021;
– per le opere di importo a base di gara pari o superiore alla soglia di cui all’articolo 35 del codice dei contratti pubblici (soglie comunitarie), dal 1° gennaio 2022;
– per le opere di importo a base di gara pari o superiore a 1 milione di euro, dal 1° gennaio 2023;
– per le opere di importo a base di gara inferiore a 1 milione di euro, dal 1° gennaio 2025.

Le aziende appaltanti devono quindi gradualmente, adottarsi di specifici programmi elettronici di modellazione per l’edilizia nelle fasi di progettazione, costruzione e gestione delle opere e relative verifiche e adottare un piano di formazione del personale che possa favorire il processo di controllo e di gestione.

Noi di Bimportale abbiamo già iniziato a realizzare una serie di interviste ai direttori tecnici e rappresentanti delle stazioni appaltanti che ci facciano comprendere meglio a che punto siamo e se davvero si stanno muovendo per cercare di rispettare questa obbligatorietà.
Quello che bisogna sottolineare è che nel Decreto non è previsto un sistema sanzionatorio nel caso che non venga applicato ed è quindi molto probabile che di fatto si adegueranno alla norma solo le stazioni appaltanti particolarmente illuminate che si rendono conto del valore effettivo dell’introduzione del BIM.
Tra l’altro non è stata ancora istituita la “Commissione di Monitoraggio” prevista all’art.8 del decreto, che avrebbe proprio il compito di tenere sotto controllo gli effetti innescati dall’introduzione del decreto. Cosa che auspichiamo venga fatta al più presto.

La redazione di Bimportale continuerà a raccogliere le testimonianze di quelle stazioni appaltanti che si stanno organizzando per implementare il BIM per monitorare il più possibile la situazione a livello nazionale.
Per questo siamo aperti ad accogliere qualsiasi proposta provenga da quegli enti pubblici che vogliono raccontare la loro esperienza e progressiva strada verso la digitalizzazione.

 

 

 

mm

Giornalista della redazione di BIMportale, professionista della comunicazione e del marketing per il settore AEC – Architetture Engineering & Construction. Ha lavorato per molti anni nell’editoria B2B dirigendo una delle principali testate specializzate per l’industria delle costruzioni, per la quale è stato autore di numerosi articoli, inchieste e speciali. Durante questa lunga esperienza editoriale ha avuto modo di vivere e monitorare direttamente l’evoluzione del settore e la sua continua trasformazione, lavorando a stretto contatto con i principali protagonisti del mercato: imprese edili, progettisti, committenti, produttori. Su tali premesse nel 2007 ha fondato l’agenzia di comunicazione e marketing Sillabario, che si occupa delle attività di comunicazione e ufficio stampa di importanti marchi industriali del settore delle costruzioni.


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