Arcadia Center – Volkswagen Leasing e Volkswagen Bank Headquarter

Un ambizioso intervento di ristrutturazione a cura del team di progettazione integrato costituito da Giuseppe Tortato Architetti, F&M Ingegneria e Tekser Ingegneria per l’immobile, di proprietà InvestiRE Sgr SpA, a Milano in Via Grosio. Il complesso direzionale Arcadia Center oggi ospita il quartier generale di Volkswagen Leasing GmbH e Volkswagen Bank GmbH. Un progetto in cui Prelios Agency ha dato supporto nell’individuazione del tenant assistendo in qualità di advisor il Fondo Immobilium 2001, fondo di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso e destinato al pubblico (retail) gestito dal committente che rimane proprietario dell’immobile.
InvestiRE SGR S.p.A ha assegnato allo studio Giuseppe Tortato Architetti, che vanta un expertise ventennale nel settore della rigenerazione urbana, il coordinamento del team, la progettazione architettonica, sin dal concept iniziale, e la direzione artistica.
F&M Ingegneria è stata incaricata di svolgere i servizi relativi a: progetto preliminare, definitivo ed esecutivo strutturale, antincendio, coordinamento sicurezza in progettazione ed in esecuzione, direzione lavori.
Infine, a Tekser Ingegneria il compito di svolgere i servizi relativi a: progetto preliminare, definitivo ed esecutivo per gli impianti meccanici, elettrici e speciali, la consulenza per l’ottenimento della certificazione LEED e la direzione lavori specialistica impiantistica.

Il progetto architettonico
L’intervento – che consiste nella riqualificazione di due corpi di fabbrica adiacenti e collegati – si articola su una superficie totale di 23.000 me ha visto coinvolta Italiana Costruzioni come impresa appaltatrice.
Nello specifico il progetto architettonico di ristrutturazione dell’edificio – racconta lo Studio Tortato Architettiprevede una nuova architettura sinuosa e dalla forte personalità, caratterizzata da un contrasto raffinato tra il bianco dei fascioni curvilinei a sezione variabile che abbracciano l’edificio sul fronte strada e il grigio antracite che caratterizza i volumi spigolosi e tesi del resto dell’edificio”.
Il corpo Sud affacciato su via Privata Grosio fronteggia un’area verde e gode di un’ampia visuale verso il paesaggio circostante e il nuovo skyline di Milano, che il progetto intende valorizzare: gli edifici del contesto sono caratterizzati da facciate con serramenti a nastro continui, con un andamento prevalentemente orizzontale che viene richiamato anche nella nuova facciata di progetto. Il corpo Nord è caratterizzato da un edificio regolare con copertura a falde inclinate a pendenza variabile che originariamente conteneva un auditorium: tale caratteristica è stata motivo di ispirazione per la nuova copertura del corpo Sud, che dialoga con le forme originarie del corpo Nord, reinterpretandole in base alle nuove esigenze degli spazi lavorativi contemporanei. Il progetto prevede di mantenere la struttura portante esistente, demolendo il volume in copertura (compresi gli impianti lasciati a vista) e la guardiola, ripensando completamente le facciate con l’obiettivo di migliorare le prestazioni energetiche e conferire il massimo comfort negli spazi di lavoro. L’edificio nella configurazione di progetto si sviluppa con due piani interrati adibiti a magazzini, locali tecnici e autorimesse; un piano rialzato adibito a reception, spazi comuni, mensa, depositi e uffici integrati; cinque piani fuori terra, adibiti prevalentemente a uffici.
“L’edificio sarà dotato di certificazione ambientale internazionale LEED Silver (Leadership in Energy and Environmental Design), secondo il protocollo LEED for Core&Shell versione 4” – specificano da Tortato Architetti – “L’Arcadia Center oltre al giardino pensile realizzato all’ultimo piano, avrà anche degli spazi verdi su ciascun lato, est e ovest dei quattro piani che lo compongono. Questi giardini inoltre saranno accessibili dall’interno, attraverso delle grandi vetrate circolari che consentono alla luce e al calore di penetrare nell’edificio.”

Il progetto strutturale e le facciate
Da un punto di vista strutturale – racconta F&M Ingegnerial’immobile è stato interessato da interventi locali in coerenza con le nuove esigenze estetiche-funzionali delle facciate e degli interni. Per consentire un’adeguata conoscenza e verifica dell’immobile è stata finalizzata l’analisi di vulnerabilità sismica. Questo, insieme agli interventi di rinforzo, ha consentito di poter migliorare l’edificio non solo sotto il punto di vista estetico- funzionale- energetico, ma anche strutturale in termini di sicurezza. Si è cercato di recuperare la dinamicità dell’impianto architettonico preesistente, offuscata nel corso degli anni dai successivi interventi, mantenendo gran parte dello scheletro strutturale ma creando di fatto un edificio totalmente nuovo non solo per il design esterno delle facciate ma anche e soprattutto per i contenuti tecnologici e il comfort offerto agli utenti finali.”
Da un punto di vista strutturale l’immobile è stato preventivamente analizzato per consentire un’adeguata conoscenza e verifica degli edifici in termini di vulnerabilità sismica. Gli studi hanno suggerito un insieme di interventi di rinforzo per migliorare le condizioni di sicurezza strutturale, valorizzando l’involucro anche dal punto di vista estetico-funzionale energetico.
Successivamente è stata realizzata la sopraelevazione del corpo sud, mediante una struttura in acciaio, che reinterpreta la configurazione dell’ex auditorium in base alle nuove esigenze degli spazi lavorativi contemporanei.
Dopo aver riconfigurato lo scheletro del nuovo edificio, è stato possibile procedere al rinnovamento delle facciate e alle opere generali di ristrutturazione per il fit-out interno. Le lamelle frangisole verticali esistenti vengono, quindi, sostituite con un nuovo sistema di lamelle e tamponamenti verticali in lamiera forata color brunito, interrotti in corrispondenza degli elementi portanti della copertura e degli angoli dell’edificio, mettendo in risalto le strutture e il disegno compositivo originario.
Dopo aver installato i profili di sostegno della facciata continua, è stata avviata la fase di installazione degli elementi vetrati. Il sistema è composto da una pelle vetrata arretrata a tutta altezza, che consente la creazione di piccole logge sistemate a verde, fruibili dagli utenti.
Verranno, inseriti, successivamente da fasce marcapiano a sezione variabile, di colore bianco, con funzione di schermatura solare, realizzate mediante struttura tubolare in acciaio rivestita da pannelli. Questi elementi indipendenti, autoportanti e amovibili a fini manutentivi, sono stati studiati e prodotti grazie all’utilizzo condiviso di software grafici 3D, che hanno permesso di dare forma a elementi con curvature differenti e lunghezze fino a 6 m.
“Per garantire le prestazioni richieste dalla classificazione LEED Silver, si è agito sinergicamente sulle parti di edificio che migliorano le caratteristiche energetiche dell’edificio.” – sottlinea F&M Ingegneria – “Le superfici opache e trasparenti ad alte prestazioni termiche sono state progettate in modo coordinato, alfine di evitare punti di discontinuità e ponti termici. Sono, inoltre, previsti campi fotovoltaici in copertura in grado di coprire parte del fabbisogno energetico dell’edificio. La geotermia è integrata nel progetto impiantistico attraverso la realizzazione di pozzi. L’insieme di questi accorgimenti progettuali consente di collocare l’edificio in classe energetica prevista A1”.
Arcadia Center rappresenta, dunque, un esempio di rigenerazione urbana dal design contemporaneo, in cui elementi naturali quali l’aria, la luce e il verde intervengono come veri e propri materiali da costruzione.

Il BIM nel progetto
In considerazione della rilevanza dell’intervento e della capacità tecnica ed organizzativa dei professionisti coinvolti, InvestiRESgr ha richiesto che il progetto di Arcadia Center fosse sviluppato con tecnologia BIM . Attività per la quale il team integrato delle tre società di progettazione vanta un’esperienza consolidata.

Nel progetto Arcadia Center” – raccontano da F&M Ingegneria – “la rilevanza dell’intervento ha richiesto che il progetto fosse sviluppato con tecnologia BIM. Il committente ha definito, mediante un capitolato informativo, i requisiti e gli obiettivi da raggiungere per la progettazione dell’Arcadia Center, e ciò ha portato alla definizione di un piano per la gestione informativa (pGI), condiviso tra tutte le parti coinvolte nel processo, per la definizione degli usi, delle codifiche, delle milestone e delle procedure di coordinamento, verifica e validazione del progetto. La configurazione dell’Ambiente di Condivisione Dati (ACDat) ha permesso di mettere in comunicazione da subito il team, gestendo tutti gli iter approvativi nelle varie fasi della progettazione, secondo il canonico schema a 4 aree per i passaggi di lavorazione (WIP-SHARED-PUBLISHED-ARCHIVE).”
Successivamente alle attività di strip out dell’edificio, lo scheletro strutturale è stato oggetto di un rilievo con tecnologia laser scanner, per consentire la predisposizione di modelli strutturali as-built di partenza. “Con questa base, è stato possibile, successivamente, creare un “modello federato” del progetto, messo a disposizione sul “cloud proprietario” del team di progettazione, all’interno del quale sono collegati tutti i modelli multidimensionali relativi alle varie discipline (architettura, strutture e impianti).”
Grazie ad una metodologia di lavoro basata sullo sviluppo simultaneo e coordinato delle diverse discipline interessate, è stato possibile anticipare l’individuazione di alcuni punti critici del progetto, per le verifiche da parte del committente, nell’ottica di ridurre l’impatto, sia a livello di tempo che di costi, delle necessarie modifiche associate. Anche la fase di computazione è stata integrata all’interno del processo BIM attraverso specifici applicativi che hanno consentito il dialogo tra i software di modellazione e quelli di computazione.
“In ottica Open BIM” – dichiarano da F&M Ingegneria – “la predisposizione di una struttura informativa (MDV) dedicata, per il servizio specifico ed in aderenza ai requisiti e gli obiettivi richiesti dalla committenza, con la conseguente consegna di modelli in formato aperto non proprietario, consentirà in futuro di ottimizzare anche la manutenzione dell’edificio, innescando una fase di integrazione tra i processi e la sostenibilità dell’immobile. Il modello tridimensionale creato in Open BIM consentirà infatti di controllare puntualmente e globalmente il comportamento dell’edificio ottimizzando le scelte dell’involucro e ottenendo risparmi significativi”.
La modellazione è stata svolta con il software Revit in conformità alla UNI11337:2017. È stato creato un “modello federato” del progetto, messo a disposizione sul “cloud proprietario” del team di progettazione, all’interno del quale sono collegati tutti i modelli multidimensionali relativi alle varie discipline (architettura, strutture ed impianti). In tal modo il progetto è costantemente aggiornato e disponibile anche alle eventuali verifiche da parte del committente. La struttura creata, oltre che permettere una condivisione delle informazioni in fase di progetto, consentirà in futuro di ottimizzare anche la manutenzione dell’edificio, innescando una fase di integrazione tra i processi e la sostenibilità dell’immobile.

I software utilizzati
Oltre al software di authoring Autodesk Revit, per la modellazione tridimensionale è stato usato Infraworks, Civil 3D e alcune soluzioni sono state sviluppate con Dynamo per la gestione di problematiche inerenti la modellazione e la collezione dei dati nei modelli. Così come lo studio e la ricerca delle migliori configurazioni di interscambio sono state realizzate in ottica Open BIM-IFC ottimizzate per lo scambio di informazioni tra piattaforme. Le operazioni di controllo delle interferenze, validazione, ed ottimizzazione sono state svolte con Naviswork e Solibri, mentre la programmazione lavori e computazione (QTO – BOQ) per il 4D/5D con Ms Project e TeamSystem Construction CPM, flusso di condivisione dei dati, delle revisioni e degli RFI all’interno di un CDE condiviso ad accessi dedicati, con 4 aree di lavorazione ed impostazione dei relativi workflow dedicati per la verifica degli elaborati di progetto con BIM 360 docs.

 

Studio Giuseppe Tortato Architetti
Nato a Venezia nel 1967, Giuseppe Tortato consegue la laurea presso il Politecnico di Milano per poi trasferirsi ad Amherst nel Massachusetts dove collabora con un allievo di Paolo Soleri alla realizzazione di edifici pubblici e privati secondo i principi dell’architettura bioclimatica. Rientrato a Milano, dopo un paio d’anni di collaborazione con Dante Benini, si associa allo studio Milano Layout fino a diventarne co-titolare. Nel 2012 fonda Polisfluxa Srl e Giuseppe Tortato Architetti, “nuovi contenitori” con cui proseguire la propria attività professionale, dedicandosi con un approccio multidisciplinare e ugualmente “sartoriale” a progetti di architettura ed interior design, per una committenza italiana ed internazionale sia corporate che privata. Attualmente con il supporto di un team multidisciplinare di professionisti, l’attività di progettazione è sviluppata a livello nazionale ed internazionale nei settori residenziale, terziario, fashion e food retail.

F&M Ingegneria
F&M Ingeneria offre soluzioni complete nell’ambito della progettazione civile ed infrastrutturale in ambito BIM. Questa metodologia è stata adottata ormai da diversi anni e si contano già numerosi progetti complessi multidisciplinari realizzati in BIM. Nell’impiego di tale metodologia gli obiettivi della società sono chiari: raggiungere una maggiore efficienza e qualità della progettazione attraverso una migliore collaborazione, condivisione e produzione. F&M Ingegneria ha ottenuto di recente anche la certificazione BIM da ICMQ.
Ci sono diversi progetti complessi che hanno visto lo sviluppo integrato in BIM delle tre principali discipline di progetto: architettura, strutture ed impianti. Progetti con caratteristiche diverse, che spaziano dalla progettazione civile ed infrastrutturale ad interventi più specifici legati al tema della vulnerabilità sismica, dell’ampliamento sull’esistente, al recupero e alla riqualificazione di beni vincolati. Approcci, procedure e strumenti adattati e settati in funzione degli obiettivi da raggiungere per la progettazione definitiva, esecutiva, costruttiva e il coordinamento in fase di esecuzione-costruzione.

Fotografie: Copyright @ Moreno Maggi

Il progetto in breve
Arcadia Center – Volkswagen Leasing e Volkswagen Bank Headquarter
Luogo: Milano
Tipologia: Headquarter/Offices
Committente: Investire Sgr Spa
Timeline progettazione costruttiva e realizzazione: 04/2018-05/2019 (progettazione)  |  09/2018-in corso (esecuzione lavori)
Superficie: 23.300 m2
Progetto architettonico: Giuseppe Tortato Architetti
Progetto strutturale: F&M Ingegneria
Progetto impiantistico: Tekser
Prevenzione incendi: F&M Ingegneria
Aspetti Leed: Tekser
Supporto temi ambientali: Arcadis
Controllo costi e tempi: F&M Ingegneria
Coordinamento BIM: F&M Ingegneria
Direzione artistica: Giuseppe Tortato Architetti
Direzione lavori generale: F&M Ingegneria
Direzione operativa strutture: F&M Ingegneria
Direzione operativa impianti: Tekser
Direzione operativa facciate: Eurodesign
Responsabile lavori: F&M Ingegneria
Coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione: F&M Ingegneria
Impresa appaltatrice: Italiana Costruzioni

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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