BIM in UK: l’esempio britannico dal 2011 a oggi

In Regno Unito, dal 2011 un mandato governativo richiede l’elaborazione di un BIM (Building Information Modeling) collaborativo per tutti i progetti infrastrutturali finanziati dal governo centrale, siano essi strade, ferrovie, scuole o ospedali. Questo approccio a livello nazionale è stato tra i primi del suo genere, dal momento che è arrivato quasi un decennio prima di una serie di norme internazionali, tra cui quelle italiane che prevedono l’introduzione graduale dell’obbligatorierà del BIM negli appalti pubblici anche nel nostro Paese.

Il mandato governativo introduceva un percorso secondo crescenti “livelli di maturità”: il livello 0 e il livello 1 prevedevano rispettivamente il disegno 2D e 3D CAD.

Nel 2016 in UK è stato raggiunto il livello 2, ovvero il BIM nella fase di progettazione e costruzione, principalmente per lavori pubblici. Le linee guida per il BIM di Livello 2 imponevano che le emissioni di anidride carbonica e i costi del patrimonio immobiliare pubblico del Regno Unito fossero ridotti del 20% entro il 4 aprile 2016. La normativa ha sancito anche il modo con cui i modelli 3D, ricchi di informazioni e dati non grafici, dovevano essere creati, condivisi e gestiti per tutta la durata di vita del progetto.

Il mandato governativo del 2011 e poi la norma PAS 1192 del 2016 hanno dato il via a un approccio, basato su un linguaggio comune, destinato a regolare il modo con cui le persone possono condividere e gestire le informazioni in modo collaborativo. Recentemente, questa è stata la base per la norma internazionale ISO 19650, diretta all’organizzazione e digitalizzazione delle informazioni di costruzione per tutto il ciclo di vita di un’opera.

Nel 2018 in UK è stato costituito il Digital Framework Task Group (DFTG), un gruppo di lavoro per la digitalizzazione finanziato dal governo del Regno Unito e finalizzato a creare definizioni ampiamente condivise nelle norme relative alla gestione delle informazioni

Il prossimo traguardo, previsto entro il 2020, è il livello 3: BIM per la gestione di tutto il ciclo di vita di un edificio pubblico/privato.

L’approccio britannico è stato esportato, in linea di principio, in molti altri Paesi: Australia, Emirati Arabi e, in maniera crescente, in Europa. Ci sono buone probabilità che questo tipo di approccio si diffonda anche negli Stati Uniti entro i prossimi tre-cinque anni.

Due casi di successo: Heathrow e Thames Tideway Tunnel
Tra i progetti più importanti realizzati in BIM negli ultimi anni, citiamo la terza pista per l’aeroporto di Heathrow. Il BIM ha permesso di calcolare dove posizionare la pista, come farla funzionare e come valutarne l’impatto su centri abitati, strade, ferrovie e fiumi circostanti. Il BIM collaborativo ha consentito di integrare il lavoro svolto dai progettisti del master plan, dagli ingegneri civili aeroportuali, dagli architetti, dagli urbanisti, dai legali e dagli uomini d’affari.

L’informazione BIM ha creato una base comune per il processo decisionale pianificatorio a scala regionale, valutando l’impatto previsto sull’autostrada M25, sulle deviazioni del principale corso d’acqua e sul paesaggio circostante, facilitando così il coordinamento con altri progetti di sviluppo locale.

Nel 2017 il BIM è stato adottato per il progetto del Thames Tideway Tunnel, un’infrastruttura londinese destinata a ridurre il flusso di scarichi non trattati nel Tamigi.

L’esecuzione basata su un modello BIM ha permesso di ottenere un’efficienza molto più elevata riducendo il numero di disegni 2D necessari nelle prime fasi di progettazione e man mano che venivano introdotte le modifiche.

Nonostante una previsione di 18 mesi, il progetto dell’associazione temporanea di imprese tra Costain, Vinci Construction Grands Projects e Bachy Soletanche è stato completato in soli 12 mesi.

mm

Lavoro nel settore della comunicazione b2b da alcuni anni sia per testate giornalistiche che agenzie di comunicazione. Focus della mia attività è il confronto quotidiano con le nuove modalità di gestione ed elaborazione delle informazioni, le nuove tecnologie digitali, le trasformazioni in corso nelle professioni e nell’industria.


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