Il BIM in Europa: il punto sulla normativa

Anche se non ancora recepita ufficialmente nel nostro sistema legislativo, la normativa europea ha già da tempo rivolto l’attenzione al Building Information Modeling.

Punto di riferimento assoluto in ambito europeo per quanto riguarda l’introduzione a livello normativo del BIM è la “European Union Public Procurement Directive”2014/24 del 26 Febbraio 2014. La “European Union Public Procurement Directive”, votata nel gennaio 2014 dal Parlamento Europeo e in seguito adottata, invita gli Stati membri UE, entro il 2016, a “incoraggiare, specificare o imporre” attraverso provvedimenti legislativi dedicati l’uso del BIM, quale standard di riferimento, per tutti i progetti e lavori a finanziamento pubblico.

I primi Paesi a muoversi sono stati quelli del Nord: Regno Unito, Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia e Norvegia hanno già disposto provvedimenti legislativi, in forme e gradualità ovviamente diverse, che richiedono l’utilizzo dell’approccio BIM. L’Italia non ha ancora recepito la direttiva europea, ma ormai i tempi sono maturi: il Parlamento ha infatti recentemente approvato la legge delega per la Riforma degli Appalti, norma entrata in vigore il 13 febbraio 2016 che getta le basi del nuovo Codice Appalti.

Il provvedimento tiene conto della Direttiva Europea sopra citata, e introduce alcuni concetti che si rifanno al BIM; entro il 18 Aprile 2016 dovrà essere approvato il decreto legislativo per il recepimento delle Direttive Europee, mentre il nuovo Codice Appalti vero e proprio sarà invece approvato entro il 31 Luglio 2016.

Giornalista professionista della redazione di BIMportale, specializzato nel settore delle costruzioni, si occupa dai primi anni ’90 di tecnologie applicate alla progettazione e al cantiere. Ha all’attivo numerose pubblicazioni e collaborazioni con le principali testate di settore relative a tecniche costruttive, progettazione 3D, organizzazione e gestione dei processi di cantiere.


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