La certificazione delle figure professionali BIM secondo ICMQ

Tema di stretta attualità, la formazione e qualifica delle figure professionali BIM è oggetto di molti dibattiti, seguiti dalla pubblicazione a fine 2018 della norma UNI 11337-7 relativa alla qualifica delle competenze dei professionisti che operano nel mondo BIM. Facciamo il punto con uno dei principali enti di certificazione, ICMQ, nell’intervista dal Direttore Generale, Lorenzo Orsenigo.

ICMQ è parte attiva nel processo di certificazione delle figure professionali  e del sistema di gestione BIM. Quali vantaggi offrono questo tipo di certificazione?
I vantaggi sono molteplici. Uno di questi è rappresentato certamente dalla “visibilità” a livello nazionale ed internazionale che il conseguimento della certificazione può garantire. Le aziende e i professionisti in possesso della certificazione sono riconosciuti sul mercato come operatori in grado di gestire una commessa BIM offrendo una garanzia di professionalità ed un livello di output superiore al comparto. Il risultato è particolarmente qualificante per il brand degli organismi certificati che acquistano valore e prestigio a confronto con i rispettivi competitor e promuovono la propria competenza attraverso il pubblico registro di un organismo di certificazione accreditato. Non va dimenticata poi la garanzia, in caso di contenzioso, di aver operato nel rispetto delle norme e dei parametri previsti grazie a valutazioni certificate da un ente terzo. Con la certificazione inoltre si acquisisce un punteggio più alto nelle gare d’appalto.

Quali categorie di esperti e organizzazioni sono maggiormente interessate dalla certificazione?
I vantaggi ex legge 4/2013 hanno allargato la platea dei soggetti interessati. Il maggior interesse si registra tra gli studi di architettura ed ingegneria di media e grande dimensione, siano essi a vocazione nazionale o internazionale. Tuttavia è forte anche l’interesse da parte delle organizzazioni soprattutto nelle partecipazioni ai bandi di gara pubblica o nei progetti di internazionalizzazione. Un esempio il caso di Italferr, la società di ingegneria e progettazione del Gruppo Fs Italia, che ha conseguito la certificazione BIM all’inizio del 2018. Italferr ha rilasciato un comunicato Ansa in 87 paesi del mondo in 5 lingue per promuovere a livello internazionale la propria certificazione.

Qual è il ruolo di ICMQ nel processo di sviluppo e certificazione del BIM?
La certificazione rilasciata da ICMQ è il frutto di un percorso iniziato già nel 2016 rilasciando le prime certificazioni per professionisti che operano in ambito BIM e maturato nel 2017 quando, in collaborazione con i principali stakeholder del settore (associazioni di categoria, grandi committenti e gestori di infrastrutture), abbiamo sviluppato uno schema di certificazione del sistema di gestione BIM. Nel farlo abbiamo rivoluzionato il mercato : ICMQ, infatti, è stata l’unica ad aver portato in Europa questo genere di certificazione. Non a caso abbiamo richiesto all’Uni la nostra specifica come Prassi di Riferimento.

Come evolverà l’applicazione del BIM alla luce dell’introduzione della norma UNI 11337-7?
La norma UNI 11337-7 di fine 2018 ha introdotto un focus particolare sulla qualifica delle competenze dei professionisti che operano nel mondo BIM, aprendo ulteriori prospettive per valorizzare queste professionalità grazie alla possibilità di avere una certificazione rilasciata in conformità ad una norma nazionale e con l’accreditamento di Accredia. ICMQ, in anticipo rispetto al mercato, già da tre anni sta certificando il personale specializzato e da dicembre, dopo aver partecipato ai tavoli di lavoro UnI, ha avviato un processo di integrazione grazie al quale i vecchi certificati potranno essere adeguati al nuovo regime.

La norma UNI 11337-7 propone quattro profili professionali. Quali sono e quali differenze emergono rispetto al passato?
Le figure professionali riconosciute attualmente sono quattro: BIM Specialist, BIM Coordinator, BIM Manager e CDE Manager. Il primo è l’operatore della modellazione informativa, ovvero colui il quale utilizza la documentazione tecnica e i software dedicati per la modellazione degli oggetti e la produzione degli elaborati. È l’unico profilo sul quale è necessario scegliere l’ambito disciplinare di competenza tra: architettura, struttura, impianti e infrastruttura. Il BIM Coordinator è invece il regista della commessa, colui che garantisce l’efficienza e l’efficacia dei processi. La funzione rappresenta un ponte tra le figure del BIM Specialist e del BIM Manager. Quest’ultimo è il gestore dei processi digitalizzati al livello dell’organizzazione e ha la supervisione generale delle commesse aziendali. Infine il CDE Manager ovvero l’unico profilo introdotto ex-novo dalla UNI 11337-7.  È una figura strettamente collegata all’ambiente di condivisione dati garantendo la correttezza e la fluidità del flusso di informazioni tra le parti coinvolte e volgendo particolare attenzione alla protezione dei dati.

 

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Giornalista della redazione di BIMportale, professionista della comunicazione e del marketing per il settore AEC – Architetture Engineering & Construction. Ha lavorato per molti anni nell’editoria B2B dirigendo una delle principali testate specializzate per l’industria delle costruzioni, per la quale è stato autore di numerosi articoli, inchieste e speciali. Durante questa lunga esperienza editoriale ha avuto modo di vivere e monitorare direttamente l’evoluzione del settore e la sua continua trasformazione, lavorando a stretto contatto con i principali protagonisti del mercato: imprese edili, progettisti, committenti, produttori. Su tali premesse nel 2007 ha fondato l’agenzia di comunicazione e marketing Sillabario, che si occupa delle attività di comunicazione e ufficio stampa di importanti marchi industriali del settore delle costruzioni.


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