Il 19 aprile 2016 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo Codice degli Appalti Pubblici. A partire dalla sua pubblicazione, il Governo e l’ANAC (Autorità nazionale anticorruzione) dovranno emanare i decreti attuativi e le linee guida previste nel testo licenziato. In questa fase transitoria, in attesa dell’emanazione dei decreti attuativi, alcune norme del vecchio Regolamento 207/2010, su contabilità, verifiche e collaudi coesisteranno in modo da consentire alla nuova normativa di essere immediatamente applicabile.
Molte sono le novità introdotte dal Nuovo Codice, la più rilevante delle quali riguarda l’ANAC proprio per gli effetti operativi che questa comporta. Infatti il ruolo dell’ANAC è stato riconfigurato ad organo di riferimento del settore e di reale regolazione del mercato, preparando determinazioni, bandi e contratti tipo o semplici atti di indirizzo. All’ANAC spetteranno parecchi compiti come l’approvazione delle linee guida per la qualificazione delle imprese con l’introduzione dei requisiti reputazionali, individuati sulla base di parametri sia qualitativi che quantitativi, ma anche sulla base della capacità strutturale e di affidabilità dell’impresa. L’impresa verrà valutata per il suo pregresso storico, quindi per il comportamento tenuto nei precedenti appalti durante le varie fasi della realizzazione dell’Opera. Anche le Stazioni Appaltanti verranno valutate qualitativamente dall’ANAC. Verranno fatte delle valutazioni in base alla struttura organizzativa, alla qualifiche dei dipendenti e alla loro formazione, alle eventuali misure anticorruzione adottate e se le procedure vengono gestite da tecnologie telematiche ecc…
Nel Nuovo Codice degli Appalti è forte la richiesta di trasparenza durante le varie fasi dell’aggiudicazione e della realizzazione dell’Opera, a questo fine infatti sono accentuati il ricorso alle procedure telematiche, alle pubblicazioni tempestive degli atti di affidamento, alle comunicazioni dematerializzate, alla interoperabilità tra i vari soggetti pubblici coinvolti.
Un’altra delle novità introdotte dal nuovo codice dei contratti pubblici è l’uso del BIM per le nuove opere. Le Stazioni Appaltanti, entro sei mesi dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice Appalti, per le nuove opere e i servizi di progettazione, potranno chiedere l’uso del BIM, purché i lavori siano di importo superiore alle soglie comunitarie, salvo estendere gradualmente questa previsione anche per lavori di minore importo. In tal senso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, entro il 31 luglio 2016, con apposito Decreto, dovrà fornire le indicazioni relative al graduale obbligo di ricorso al BIM.
Il Building Information Modeling (BIM), perciò, all’inizio sarà facoltativo, successivamente si valuteranno gli interventi necessari e le tempistiche per sua la graduale introduzione obbligatoria, in base alla tipologia delle opere e dei servizi da affidare e al loro importo.
Nel nuovo Codice Appalti sono cambiati anche i criteri di aggiudicazione delle gare d’appalto: per i lavori di importo superiore al milione di euro, infatti, si dovrà utilizzare tassativamente il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Per le grandi opere infrastrutturali sarà obbligatorio ricorrere alla procedura di dibattito pubblico (sarà l’Anac a valutare l’obbligatorietà), pubblicando online il progetto oltre ai risultati della consultazione e dei dibattiti. Gli esiti di questo dibattito pubblico e le eventuali osservazioni, verranno valutate in sede di predisposizione del progetto definitivo.
Restano invariati taluni obblighi ed adempimenti attualmente in vigore come, ad esempio, la rendicontazione alla Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche (BDAP) della spesa in opere pubbliche al MEF e la pubblicazione per la trasparenza, dei dati degli affidamenti ai sensi della Legge 190/2012.
APPROFONDIMENTI
In riferimento a questo tema Euroconference e STR, società del Gruppo TeamSystem, hanno organizzato dei seminari formativi gratuiti: “I NUOVI CONTRATTI PUBBLICI: Verso il nuovo Codice degli Appalti, le Direttive comunitarie su appalti pubblici e concessioni, il Documento di gara unico europeo e la legge Delega”
Di seguito è possibile vedere la registrazione dell’evento di Padova e scaricare l’articolo relativo al documento “Documento di Gara Unico Europeo” redatto dall’Avv. Vecli, anche relatrice dell’evento.
» Documento di Gara Unico Europeo (DGUE)
Video
Modulo 1 » Nuovo codice appalti: entrata in vigore, abrogazioni e regime transitorio
Modulo 2 » Sotto soglia
Modulo 3 » Requisiti di partecipazione e verifica
Modulo 4 » Criteri di aggiudicazione