Warwick University Sports Hub

Nello Warwickshire, in Inghilterra, situato in un’area immersa nel verde, è sorto il nuovo centro sportivo dell’Università di Warwick. L’impianto – per cui sono stati investiti 36 milioni di sterline – è stato completato nel marzo del 2019 e ha sostituito i vecchi impianti sportivi dell’istituto universitario.

Non è un centro sportivo “qualunque”: ha un centro fitness di circa 1,500 m2 che ospita ben 230 postazioni di allenamento, un muro da arrampicata indoor di 17 metri che comprende una parete per bouldering da 706 m2, 144 vie diverse e 296 m2 per l’arrampicata di velocità (sport praticabile in una sola altra palestra del paese). Ha campi da squash e una piscina da 25 metri per 12 corsie, oltre che tribune da 1.000 posti a sedere, spogliatoi, un bar e uno spazio meeting. Dall’esterno, la palestra ha un aspetto estremamente moderno e razionale, con grandi vetrate che creano un ambiente luminoso e spazioso, invitante e adatto a persone di tutte le età e capacità.

L’University of Warwick ha una visione ambiziosa: costruire la comunità più attiva nel Regno Unito entro il 2020. Per raggiungere questo obiettivo il centro sportivo non sarà frequentato solo dagli studenti e dal personale dell’Università, ma aprirà le sue porte anche alla comunità locale e del territorio. Per la costruzione di un edificio così all’avanguardia e dalla destinazione d’uso così aperta e innovativa, non stupisce che sia stata scelta una metodologia di progettazione e costruzione altrettanto di qualità: il BIM.

La committenza, cioè l’Università di Warwick, ha richiesto inizialmente all’impresa esecutrice Willmott Dixon l’utilizzo di un CDE (Common Data Environment), un ambiente virtuale condiviso in cui mettere in comune disegni e progetti in modo tale da poter controllare, monitorare e risolvere eventuali conflittualità del modello.

Il formato standard IFC e il software collaborativo Viewpoint 4Projects hanno consentito a tutti i membri del team di accedere ai documenti e di visualizzare il modello federato. “Il nostro personale di cantiere è stato formato sul BIM e sulle tecnologie digitali. Il modello BIM ci ha consentito di comprendere il progetto in tutti i suoi aspetti” ha detto Simon Graham, BIM Manager di Willmott Dixon. Il modello BIM è stato invece realizzato in Autodesk Revit; per la struttura del centro sportivo, i muri di sostegno sono stati disegnati con il software Tekla Structures.

Alla fine del 2017, quando le fondamenta dell’edificio erano già state completate e la struttura era in costruzione, la committenza e l’impresa costruttrice hanno deciso di completare il modello BIM aggiungendo i dati utili per il facility management. È stata così inserita nel modello BIM la documentazione relativa a tutti gli asset dell’edificio che avrebbero poi dovuto, nel tempo, essere monitorati e mantenuti in funzione: dagli impianti dell’acqua fredda e calda ai sistemi di sicurezza.

Tutte queste informazioni sono state integrate al modello BIM nel formato COBie, secondo la classificazione Uniclass 2015 (un sistema di classificazione unificato per tutti i settori dell’industria delle costruzioni nel Regno Unito); alcuni componenti sono stati indicati secondo lo standard inglese SFG20 per la manutenzione degli edifici. I dati sono stati integrati nel modello BIM utilizzando Ideate BIMLink, un software plug-in di Revit.

In futuro, il team che si occuperà del facility manager collegherà il modello BIM al sistema CAFM, (Computer Aided Facility Management), tecnologia software che rende semplice e possibile l’accesso a tutte le informazioni legate agli asset patrimoniali. L’università sta anche valutando la possibilità di dotare il personale addetto alla manutenzione di dispositivi mobili che consentano l’accesso al modello BIM.

Tutto il progetto è classificato come BIM di livello 2, che in UK è obbligatorio negli appalti pubblici dal 2016. Un BIM di livello 2 prevede che tutte le parti coinvolte nel progetto utilizzino i propri modelli CAD 3D, ma non stiano necessariamente lavorando su un unico modello condiviso. Le indicazioni per la progettazione sono condivise attraverso un formato di file comune che consente a qualsiasi organizzazione di essere in grado di combinare i dati al fine di ottenere un modello BIM federato. L’impresa Willmott Dixon, che ha costruito numerosi campus universitari, ha ottenuto infatti già nel 2016 la certificazione BIM Level 2. “Abbiamo investito per avere una rete di esperti BIM presenti in tutti i nostri uffici e utilizziamo il BIM in molti progetti con l’obiettivo efficientare il nostro lavoro e offrire ai clienti il miglior risultato possibile” conclude il manager di Willmott Dixon.

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, lavora da molti anni nell’editoria B2B per la stampa tecnica e specializzata. Ha scritto a lungo di tecnologia, business e innovazione. Oggi orienta la sua professione nel campo delle tecnologie applicate alla progettazione architettonica e all’imprenditoria delle costruzioni.


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