Angelo Massafra: ricerca, innovazione e didattica per il futuro del patrimonio costruito

BIMportale ha intervistato Angelo Massafra, Ricercatore a tempo determinato e docente in Building Renovation presso il Dipartimento di Architettura dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Con un percorso accademico e scientifico di alto profilo, Massafra rappresenta una figura di rilievo nell’ambito della gestione prestazionale e della conservazione del patrimonio costruito, con uno sguardo sempre rivolto all’innovazione digitale.

Possiamo ripercorrere in sintesi il suo percorso formativo e di studi?
Ho iniziato a interessarmi al tema del BIM applicato al patrimonio costruito negli anni dell’università, che ho concluso con una tesi di laurea incentrata sull’analisi delle coperture lignee di grandi edifici storici tramite varie tecnologie digitali, quali rilievo laser scanner, modellazione parametrica e, appunto, BIM.
Sono quindi partito dallo studio di alcuni oggetti tipici del nostro patrimonio costruito, per poi estendere la mia ricerca nel corso degli anni verso il più ampio ambito del BIM per la gestione degli edifici.
Laureato con lode in Ingegneria Edile-Architettura presso l’Università di Bologna (2020), ho poi intrapreso il Dottorato in Architettura e Culture del Progetto, portato a termine lo scorso anno con un progetto di ricerca dedicato ai gemelli digitali per la gestione delle prestazioni del patrimonio costruito.

La sua ricerca di dottorato è stata premiata al BIM & Digital Award 2024, quali sono le tematiche affrontate, quali erano gli obiettivi, come avete lavorato e con quali risultati?
La ricerca si interroga proprio sul ruolo del BIM nell’ambito della gestione degli edifici, orientando l’utilizzo di tale metodologia all’interno di un sistema digitale di supporto decisionale che, in un prossimo futuro, diventerà un gemello digitale (le immagini dell’articolo si riferiscono alla ricerca – ndr).
La ricerca è partita dall’analisi del contesto del building management, un ambito che si esplicita spesso all’interno di “sistemi complessi”, ovvero sistemi difficili da governare mediante strumenti tradizionali – sia nel breve (gestione operativa) che nel lungo periodo (pianificazione strategica) -perché caratterizzati da una moltitudine di problematiche e dall’interconnessione di molteplici profili disciplinari.
Sappiamo quanto sia rilevante, oggigiorno, considerare i temi dei consumi energetici, dei costi e degli impatti ambientali. Tuttavia, ci sono delle variabili strettamente connesse a tali istanze difficili da controllare per gli amministratori di asset molto estesi. Si pensi, ad esempio, alle condizioni di occupazione degli spazi delle sedi universitarie, soggetti a continue variazioni di funzioni, orari di utilizzo, occupanti, ecc.
Ci sono quindi tante esigenze da tenere in considerazione, per questo è difficile avere una visione complessiva del sistema, a maggior ragione se si pensa che, in alcuni casi, chi gestisce gli edifici spesso non è un “addetto ai lavori” esperto in building science.
Muovendosi all’interno di questo quadro esigenziale, la nostra ricerca ha sviluppato concettualmente, metodologicamente, ma anche in maniera applicativa, un ecosistema digitale capace di integrare alcune delle tipologie di informazioni che potrebbero essere utili per supportare queste persone durante le loro attività di gestione. Abbiamo così sviluppato un workflow che permette di utilizzare in modo integrato dati provenienti da diverse fonti (quali modelli BIM, modelli energetici, sensori, bollette, ecc.) e visualizzarli all’interno di interfacce sviluppate per essere usufruibili anche da chi non è un esperto digitale o un esperto di BIM.
Il mio lavoro è stato sviluppato con il professor Riccardo Gulli, che è stato il mio relatore di tesi di laurea e poi supervisore durante il dottorato.

Terminata la ricerca di dottorato, questi temi sono ancora al centro della sua attività: oggi di cosa sti sta occupando?
Sono coordinatore, da novembre 2023, di un progetto di ricerca presso il Dipartimento di Architettura denominato “BeTwin” (Building Digital Twin for Built Heritage Performance-based Management), finanziato dal bando AlmaValue 2023, dedicato allo sviluppo di gemelli digitali per la gestione prestazionale del patrimonio costruito in ottica di trasferimento tecnologico.
In qualità di ricercatore a tempo determinato, inoltre, la mia attività di ricerca si estende al progetto “DigitMan” (Occupant-based Digital Predictive Management to Improve the Built Environment), nell’ambito dei Progetti di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN 2022), e al progetto Horizon Europe “Herit4ages”, volto a sviluppare soluzioni di retrofit per un patrimonio culturale più sostenibile, efficiente e inclusivo.
La mia esperienza internazionale attualmente è arricchita grazie a una collaborazione con la Welsh School of Architecture, Cardiff University (UK), dove, in qualità di Academic Visitor, sto approfondendo l’uso di modelli informativi topologici per l’analisi speditiva del patrimonio esistente, anche mediante tecniche di intelligenza artificiale.

A che punto è, dal suo punto di vista, la “maturità digitale” del nostro patrimonio costruito?
C’è ancora molto lavoro da fare. Abbiamo un patrimonio immobiliare, penso a quello pubblico, che è molto esteso. Sicuramente bisognerebbe velocizzare i processi di digitalizzazione, operando al contempo con consapevolezza al fine di perseguire obiettivi concreti e utili per la società. Per esempio, adottando dei piani di digitalizzazione dei patrimoni che stabiliscano chiaramente quali siano le informazioni rilevanti da acquisire, le metodologie e gli standard da seguire e, infine, i requisiti informativi dei sistemi digitali da soddisfare, in modo da orientare il tutto verso “information uses” specifici, ma sempre con una visione sistemica.
Infine, bisogna sottolineare che il tema della digitalizzazione è sempre da legarsi a quello delle competenze e delle persone. Nell’ “età della tecnica”, è importante che lo sviluppo del BIM e della tecnologia – come per esempio l’intelligenza artificiale – sia finalizzato a creare benefici e legami con gli utenti, le persone, la società, e non a sé stesso.

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, lavora da molti anni nell’editoria B2B per la stampa tecnica e specializzata. Ha scritto a lungo di tecnologia, business e innovazione. Oggi orienta la sua professione nel campo delle tecnologie applicate alla progettazione architettonica e all’imprenditoria delle costruzioni.


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