Andrea Carena, Jacobs Italia: Spingere le potenzialità del BIM

Affascinato dalla modellazione 3D e dalle prospettive progettuali del BIM, il Geom. Andrea Carena ha deciso di approfondire la tematica già fin dagli anni degli studi, e oggi è BIM Specialist di Jacobs Italia.

Quale è stato il suo percorso professionale che l’ha portata al BIM?
Mi sono approcciato al BIM da autodidatta, imparando da solo ad usare il software Revit all’ultimo anno del mio percorso di formazione da Geometra, perché affascinato dalla modellazione 3D e dalle prospettive di progettazione che offriva. Sapevo che si trattava di un linguaggio di progettazione nuovo ed innovativo e ho continuato a coltivarlo negli anni successivi nonostante non lo utilizzassi nel mio quotidiano professionale. La prima occasione che ho avuto di mettere in pratica quanto avevo imparato studiando su alcuni manuali è stata nel 2015 durante la mia esperienza professionale in uno studio di architettura a Milano che collabora con importanti realtà italiane e che ha compreso subito le potenzialità del BIM investendo nelle risorse e nella formazione. Da allora ho continuato a lavorare esclusivamente in BIM, affrontando progetti di rilevanza sia nazionali che internazionali e affermandomi in questo campo.

Quali sono le principali caratteristiche della sua figura professionale?
Credo che un professionista BIM debba avere un’ampia conoscenza del linguaggio di progettazione. Il BIM include infatti diversi software che comunicano tra di loro e che si integrano per definire il modello ma che sono molto diversi e per questo necessitano una conoscenza approfondita. Le competenze tecniche sono quindi essenziali e sono la base di partenza che mi ha consentito di approcciarmi a questo mondo. Proprio perché si tratta di un modo di progettare nuovo serve poi voglia di imparare e mantenersi costantemente aggiornato sulle novità che vengono introdotte e avere una mente aperta ai cambiamenti e alle innovazioni. Infine, la passione per la tecnologia e il progressonel campo della progettazione che fa la differenza in qualunque percorso professionale, è in grado di trasformare la semplice applicazione delle proprie conoscenze tecniche in un approccio al lavoro più innovativo e ad una visione a 360 gradi delle diverse fasi di un progetto in BIM.

Come si lavora in BIM all’interno della sua azienda?
Jacobs (NYSE: J) è un’azienda multinazionale, leader nei settori della consulenza tecnica, ingegneria e costruzioni e opera in differenti ambiti. Jacobs Italia è la filiale italiana, con sede a Cologno Monzese e uffici a Roma e a Bologna, ed è specializzata in ambito Built Environment, Life Sciences and Research & Development, Data Centers & Electronics. Jacobs Italia è attiva dal 2009 nella progettazione con metodologia BIM e nell’offrire servizi sempre all’avanguardia ai propri clienti. Lavorare in BIM in Jacobs significa far parte di un gruppo di professionisti che si dedica alla ricerca di uno standard comune che possa essere replicato in tutti i suoi aspetti e in ogni tipologia di progetto, rendendo il processo efficace e veloce. Con un grosso investimento, si è passati da una progettazione di tipo tradizionale ad una progettazione integrata in 3D che precedentemente era utilizzata solo per alcune tipologie di progetti industriali.
Jacobs, si avvale di un gruppo di persone ormai consolidato suddiviso tra BIM Manager, CDE Manager, BIM Coordinator, BIM Specialist e BIM Estimator oltre a tecnici e specialisti a supporto dello sviluppo dei progetti.
L’azienda è in grado di diversificare le sue attività anche in ambito BIM a seconda della tipologia di progetto offrendo soluzioni diversificate e personalizzate in base al progetto.
Jacobs lavora in BIM secondo le normative richieste dal cliente: UNI, AIA, PAS e utilizzando strumenti per il controllo definiti nel “Piano di Gestione Informativa – pGI” (BIM Execution Plan – BEP), nei workflow procedurali, definizione dei Livelli di Dettaglio (LOD) suddivisi in Livello delle Geometrie (LOG) e Livelli di Informazioni (LOI), matrici di verifica e controllo, flussi e integrazioni tra i software, gestione dei flussi con partner/consulenti/fornitori esterni.
La società offre progettazione BIM diversificata in base allo scopo e alla fase progettuale: Feasibility, Conceptual Design, Basic Design/FEED, Detail Design, Construction Design, Handover/As-Built e accompagnamento al Facility Asset Management/Lifecycle Management. I nostri processi sono studiati per garantire la gestione della modellazione 3D, della programmazione 4D, dell’estrazione e della gestione delle quantità 5D, della sostenibilità (Certificazione energetica, LEED, BREEAM and WELL) 6D e dell’Asset Management 7D.
Siamo in grado di adottare un unico framework per consentire a tutte le persone coinvolte nel progetto di operare, ognuno per la sua parte, allo sviluppo del progetto e tutte le discipline sono integrate e coordinate tra loro.
L’azienda investe molto in tecnologie sempre all’avanguardia e collabora con le software house per integrare nelle applicazioni nuove funzionalità di utilità pubblica e personalizzazioni sviluppate internamente.
Oltre ai software tecnici quotidianamente utilizzati per la modellazione, disponiamo di strumenti per la visualizzazione avanzata dei modelli 3D, per i rendering e per la realtà virtuale. In ormai molti progetti, utilizziamo la metodologia “Scan to BIM” integrando le nuvole di punti nei modelli 3D sia in progetti in ambito impiantistico, che in progetti più prettamente architettonici quando si opera in edifici esistenti.
Jacobs utilizza “Ambienti di Condivisione dei Dati – ACDat” (Common Data Environment – CDE) proprietari e commerciali per lo sviluppo dei progetti, scelti in base alle necessità. Particolare focus viene applicato in ambito di Construction con soluzioni che riguardano non solamente la progettazione 3D e la gestione documentale in fase di progettazione, ma anche la gestione dei modelli dei fornitori e la gestione della documentazione in fase di costruzione tramite modulistica disponibile online nell’ACDat (observation, non-conformità, punch lists, mechanical completion, check lists, daily field logs, safety observation), richieste di chiarimenti (RFI), actions lists, note di verbale, approvazioni/sottomissioni.
Il metodo di lavoro è improntato all’efficienza e include tra le altre cose, il continuo aggiornamento degli standard per avere elementi di modellazione diversificati a seconda della LOD richiesta, dalla tipologia di progetto atti all’ottenimento di estrazioni delle quantità. Questo permette di ottenere dai modelli, computi metrici quanto più aggiornati e precisi e in linea con il budget iniziale di commessa. L’utilizzo di tecnologie all’avanguardia per la risoluzione delle interferenze, ci permette di ridurre molte casistiche di errore che si possono verificare in fase di cantiere affrontando anche molte tematiche in campo di sicurezza, programmazione, cantierizzazione e che possono facilmente essere affrontate prima di arrivare alla fase di cantiere.

Può raccontarci qualche progetto su cui sta lavorando?
Attualmente sto seguendo come BIM Coordinator la realizzazione del nuovo Headquarter di un importante Istituto di Credito a Firenze, un progetto molto complesso dal punto di vista architettonico, strutturale e impiantistico, caratterizzato da pilastri e travi in acciaio e da una facciata di forma irregolare. Stiamo presentando il progetto esecutivo e siamo coinvolti anche nella realizzazione del cantiere già avviato.
Un altro progetto a cui ho lavorato recentemente interamente in BIM è la riqualificazione della Goccia del Politecnico di Bovisa, una grossa area di Milano abbandonata di cui abbiamo seguito la fase preliminare per riuscire ad ottenere il finanziamento dell’opera. Il progetto si inserisce nei nuovi percorsi di riqualificazione che coinvolgono i campus universitari nelle grandi città con l’obiettivo di creare nuovi spazi per gli studenti. In questa direzione, abbiamo proposto nuove destinazioni d’uso per i due gasometri abbandonati, con uno dedicato a spazi multifunzionali, workshop, co-working e uno come Smart City Innovation Hub.
In Jacobs ho inoltre seguito recentemente anche diversi progetti in ambito farmaceutico e logistico, in cui l’azienda si conferma un’eccellenza. Un altro campo in cui ci stiamo imponendo con successo è la progettazione di data center, sia nazionali che internazionali, nuovi spazi necessari anche alla luce della nuova normalità che stiamo vivendo.

Quali sono secondo lei le prospettive future del BIM in Italia?
Le potenzialità del BIM sono ancora moltissime e in alcuni casi inespresse. Credo infatti che il BIM, a differenza della progettazione tradizionale, sia essenziale per risolvere problemi e interferenze fin dalle fasi preliminari del progetto e, utilizzandolo in cantiere, si possano ridurre i tempi e i costi aggiuntivi al termine del progetto. Inoltre, la consegna al cliente del modello finalizzato in BIM è funzionale a tutti gli aspetti di manutenzione futura, rendendo più facile il facility management. Dal punto di vista delle aziende e degli studi, per sfruttare al massimo le potenzialità del BIM e la sua efficienza è necessario che il team di progettazione e di consulenza utilizzi la stessa metodologia senza che ci siano fasi sviluppate in modo tradizionale. Credo quindi servano più investimenti sia nella formazione delle risorse che nei software. Ad aiutare la diffusione di questo linguaggio contribuirà sicuramente la spinta delle istituzioni che hanno deciso che dal 2025 tutti i lavori di appalti pubblici di importo inferiore a un milione di euro dovranno essere realizzati in BIM. Sono quindi certo che vedremo una crescita molto veloce nei prossimi anni che avrà un impatto significativo su tutte le realtà di ingegneria e architettura e richiederà nuove competenze e figure professionali.

 

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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