Andrea Spadoni, Stefano Boeri Architetti: il BIM è un salto culturale

Dopo aver conseguito la laurea in Ingegneria Edile-Architettura presso l’Università Politecnica delle Marche, l’Ing. Andrea Spadoni inizia la sua carriera professionale come progettista architettonico e come assistente alla direzione lavori in Emilia Romagna occupandosi dei cantieri della ricostruzione post-sisma 2012. Durante questa esperienza ha acquisito una maggiore consapevolezza sull’importanza di un processo operativo efficiente in grado di gestire il flusso di lavoro della filiera delle costruzioni.
Da pochi mesi è BIM Manager dello studio Stefano Boeri Architetti, entrando nel team con lo scopo di seguire un percorso verso una completa implementazione del BIM.

Quali sono le tappe fondamentali del suo percorso nel BIM?
Dopo le mie prime esperienze lavorative in un contesto complicato come quello delle zone terremotate ho deciso di approfondire la tematica del BIM e di trasferirmi a Milano dove ho avuto la possibilità di lavorare per lo studio SBGA – Blengini Ghirardelli.
In quel momento lo studio si stava occupando, in qualità di local architect, del nuovo complesso residenziale di CityLife, le residenze Daniel Libeskind. In questo ambito mi sono occupato

Citylife – Milano, vista dall’alto del complesso comprendente il lotto dove sorgerà il nuovo quartiere a cura dell’architetto Daniel Libenskind

delle attività di progettazione BIM, coordinamento delle discipline e dei professionisti coinvolti mantenendo stretti rapporti con fornitori, direzione lavori e proprietà.
Questo progetto è stato particolarmente interessante e complesso, sia per le sfide progettuali proposte, sia per la possibilità di collaborare e coordinarsi con uno studio di fama internazionale come lo studio Libeskind di New York.
La mia esperienza successiva è stata per MMA Project ed uno dei progetti più formativi che ho seguito in ambito BIM è stato quello del nuovo palasport per la società Cantù Next e la Pallacanestro Cantù.
L’idea progettuale dell’arena mira a restituire alla squadra, alla città ed ai tifosi un luogo moderno, non solo dedicato al basket ma anche ad eventi e manifestazioni. Tale proposta progettuale sarebbe stata impossibile da realizzare senza la flessibilità del processo BIM, che ha permesso di analizzare le criticità dell’opera migliorando la comunicazione del progetto con tutti gli stakeholder coinvolti.
Presso MMA Project mi sono occupato di sviluppare, sempre con metodologia BIM, anche progetti di interior design di ville private fino agli hotel di lusso. In tali progetti i modelli BIM sono stati realizzati attraverso una precisa rappresentazione dei dettagli, delle finiture e degli arredi, permettendo la generazione di database informativi molto

Cantù Next: progetto della nuova arena e palasport (MMA Projects)

accurati, indispensabili per la gestione dei fit-out.
L’ultima esperienza prima di arrivare allo Studio Stefano Boeri Architetti è stata presso la società General Planning, dove mi sono occupato principalmente del coordinamento BIM, in fase di progettazione e direzione lavori, per stabilimenti industriali e farmaceutici.
In questo contesto risultava fondamentale la corretta pianificazione delle fasi di cantiere e l’analisi, facilitata tramite la metodologia BIM, dell’avanzamento dei lavori al fine di valutare possibili interferenze. Un requisito cardine di questa tipologia di progetti, infatti, è che le diverse lavorazioni permettano di mantenere sempre attivo lo stabilimento, motivo per cui la rotazione dei sotto-cantieri ed il coordinamento delle informazioni diventa cruciale.

Da qualche mese è BIM Manager dello Studio Stefano Boeri Architetti qual è l’incarico che le è stato affidato?
L’obiettivo è quello di portare avanti un progetto condiviso per una completa implementazione del BIM in tutti i processi operativi dello studio. Si tratta quindi di migliorare

Cantù Next: progetto della nuova arena e palasport (MMA Projects)

il proprio sistema di gestione e strutturarlo a tutti i livelli. Una parte importante di questo processo è la formazione dei collaboratori, non solamente a livello tecnico, ma anche a livello conoscitivo per valorizzare appieno le potenzialità della strada che si sta percorrendo.
Abbiamo iniziato un percorso sicuramente multidisciplinare che non coinvolge solo il settore Architettura ma si ramifica nei molti ambiti in cui opera lo studio. Credo che operare in questa complessa realtà sia la sfida maggiore e più stimolante in tal senso per un BIM Manager.

Secondo lei a chi porta maggiori vantaggi il BIM?
Credo sia una metodologia ormai imprescindibile per tutte le fasi di progettazione, costruzione fino al facility management. Il vantaggio competitivo di una sua corretta implementazione è sfruttato a tutti i livelli.

Cantù Next: prove di facciata dinamica per il Palasport generato con Grasshopper e Rhino

Ad oggi, tuttavia, è soprattutto la committenza che deve essere parte attiva nel capire il valore aggiunto di un processo collaborativo che porti alla creazione di un modello digitale completo di tutte le informazioni fin dalle prime fasi progettuali.

Cosa ne pensa delle professionalità legate al mondo del BIM e delle certificazioni?
A mio avviso è necessaria molta più sovrapposizione delle figure professionali, andando a definire una linea di demarcazione meno netta tra un progettista ed uno specialista BIM ad esempio.

Cantù Next: script per creazione, aggiornamento e modifica dei parametri degli elementi di progetto, tramite database centrale e keynotes (inglese e italiano). Creazione delle schedules per elemento automatizzate

Credo che le certificazioni siano importanti per essere competitivi sul mercato, motivo per cui a breve effettuerò anche io l’esame in qualità di BIM Manager, ma non sempre definiscono le reali competenze del professionista, per le quali l’esperienza è ancora un fattore fondamentale.

Cosa ne pensa dello sviluppo del BIM in Italia?
Nell’ultimo anno c’è stata sicuramente una larga adozione del BIM da parte delle pubbliche amministrazioni, grazie anche ai decreti ministeriali, per cui si cominciano a vedere processi ben più strutturati. Ancora mancano delle regole di uniformità delle richieste, ma credo che assisteremo ad un netto miglioramento nel giro di pochi anni.
Il messaggio che dobbiamo fare arrivare al mondo delle costruzioni, per chi non ne fosse ancora convinto, è il valore aggiunto che il BIM porta a tutti i livelli.

 

mm

Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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