Giulia Bifarini: approfondire il BIM in UK

Dopo gli studi in Italia, Giulia Bifarini si trasferisce a Londra per approfondire le sue conoscenze sulla metodologia BIM: oggi è BIM Manager dello studio di progettazione  ARC:MC Limited.

Quale è stato il suo percorso professionale fino a diventare BIM Manager?
Ho frequentato l’Università degli studi di Firenze conseguendo sia la laurea triennale che magistrale. Appena finiti gli studi ho iniziato a cercare lavoro e informarmi su possibili nuovi orizzonti nel campo delle costruzioni; questo mi ha portata a guardare al di là dei confini italiani e della mia laurea. Per questo motivo ho seguito un corso di BIM advanced technical design in Architecture a Firenze, e poi mi sono trasferita in UK per continuare l’approfondimento nel campo del BIM.

Quali sono le caratteristiche principali della sua figura professionale?
Mi occupo sia di coordinamento nel Design e Construction phases garantendo che cliente, appaltatori e subappaltatori siano allineati con gli standard BIM (BIM Level 2 é il livello obbligatorio per le opere pubbliche in UK), sia della stesura della Employer’s Information Requirements (EIR) e BIM Execution Plan (BEP), fino ad arrivare all’estrazione dell’informazione seguendo gli standard COBie o AIR (Asset Information Requirement) per il Soft Landing alla fine del progetto.

In che modo viene utilizzata la metodologia BIM all’interno della sua azienda?
Dipende dal tipo di progetto in cui lavoriamo. Il workflow piú semplice e standard è creare modelli federati per le riunioni di coordinamento, individuare gli scontri tra le discipline e correggerli, ottenere un modello As-Built al 90%-100% senza interferenze. L’ultimo passaggio riguarda il Soft Landing e l’estrazione COBie/AIR

Mi può parlare di un suo progetto, di recente realizzazione, progettato con metodologia BIM?
Ho lavorato al progetto di realizzazione del centro uffici dell’azienda HMRC a Croydon, che è iniziato a gennaio 2017 ed è stato completato ad Agosto 2017. Il mio ruolo é passato da BIM Coordinator a BIM Manager. Eravamo stati incaricati di produrre EIR e BEP, modelli Base-build e Fit-out di tutte le discipline e coordinarli fino ad eliminare al 100% le interferenze, COBie, Laserscanning. 
Adesso sto lavorando alla realizzazione del nuovo Headquarter Schroders all’interno del Project Mural di Londra. Per questo progetto il mio ruolo é di Fit-out BIM Management. Mi interfaccio prevalentemente con l’appaltatore (Overbury) fordendo report mensili, riunioni di coordinamento, asset data managment. Coordino 34 subappaltatori assicurando che siano allineati con gli standard richiesti dal cliente (AIR).

Quali sono secondo lei le prospettive future del BIM in Italia?
Non conosco molto bene lo sviluppo del BIM in Italia, secondo però il mio personale punto di vista il BIM potrebbe essere un potenziale ed efficiente strumento per gestire il patrimonio edilizio storico italiano.

 

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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