Elisabetta Politelli, Systra SWS: il BIM nei progetti di impianti e infrastrutture

Con una specializzazione nel settore degli impianti, Elisabetta Politelli oggi è BIM MEP Coordinator presso Systra SWS, società di ingegneria che opera nel campo delle infrastrutture. La professionista ha raccontato a BIMportale la sua storia professionale.

Quale è stato il suo percorso professionale fino a diventare BIM MEP Coordinator di Systra SWS?
Dopo la laurea, nel 2016, in Ingegneria Edile-Architettura presso l’università di Napoli Federico II, nel 2017 ho iniziato a seguire la prima edizione del master di II livello in “BIM e progettazione integrata sostenibile” promosso da quella stessa Università, dal dipartimento di strutture e geotecnica. È stata la prima occasione per avere un approccio concreto con la metodologia, alla quale fino a quel momento mi ero avvicinata solo in modo “teorico”.
Durante la carriera universitaria ho partecipato con entusiasmo all’esperienza Erasmus presso la facoltà di architettura dell’Università di Coimbra, in Portogallo, dove avevo seguito un corso sull’architettura virtuale ed ero rimasta affascinata dalla variabilità delle tensostrutture geometriche in base ai cambiamenti di parametri geometrici. Il master è stato però l’occasione per mixare insegnamenti classici a materie con strumenti BIM, per capire l’approccio e la metodologia. Abbiamo anche seguito un progetto reale, legato alla realizzazione di un polo scolastico, dividendoci in team per seguire le varie discipline: i modelli disciplinari erano inseriti in un modello centrale. Questo ci ha consentito di integrare le competenze gli uni degli altri, di imparare a lavorare insieme secondo criteri di collaborazione, sperimentando il lavoro nel concreto.

Quali sono state le prime esperienze professionali?
Nell’ambito del tirocinio previsto dal master, mi sono proposta presso un’azienda specializzata in impianti che operava nel settore delle infrastrutture, soprattutto in ambito pubblico, ed è così che ho iniziato ad avviarmi verso la specializzazione in impianti e MEP. Poi mi sono trasferita a Roma dove ho lavorato per una società che offriva consulenza BIM in commesse private, seguendo sempre la parte impiantistica. Ora, sempre mantenendo l’interesse per gli impianti, sono tornata a focalizzarmi sulle infrastrutture in Systra SWS, società che segue opere di diverso tipo: snodi autostradali, ferrovie, tunnel, stazioni…

Come operate in BIM in Systra SWS per quanto riguarda il BIM?
Systra SWS nasce dalla fusione, nel 2022, tra due importanti realtà del mondo dell’ingegneria: Sws, società specializzata nella progettazione di gallerie e opere sotterranee, è entrata a far parte di Systra, gruppo mondiale d’ingegneria e di consulenza specializzato nei trasporti pubblici e nelle soluzioni di mobilità con sede a Parigi. L’azienda si caratterizza per la volontà costante di essere tecnologicamente all’avanguardia e per la forte attenzione alla formazione e alla condivisione del sapere. Abbiamo a disposizione tutorial, seguiamo corsi, percorsi formativi, a partire dal nostro interesse disciplinare possiamo approfondire ed esplorare varie materie e declinazioni. Dal punto di vista del BIM, il dipartimento è formato da persone che hanno ognuno una sua specializzazione: chi si occupa più di MEP, chi delle strutture, e così via. Le figure di BIM Engineer gestiscono e supervisionano i progetti attraverso soluzioni innovative, combinando le competenze tecniche a quelle architettoniche e ingegneristiche tradizionali.

Quali sono i vantaggi della metodologia BIM nella progettazione infrastrutturale, soprattutto per quanto riguarda il MEP?
Riduzione dei tempi, migliore gestione delle risorse, controllo maggiore sull’output del progetto: la metodologia BIM porta a essere più aperti per risolvere problematiche di qualsiasi tipo, e questo giova a tutto il processo di lavoro.
Dal punto di vista delle infrastrutture, per esempio, i vantaggi sono evidenti nella progettazione degli elementi lineari, come i tracciati: la ripetizione di elementi è gestibile in modo più preciso.

Può citare qualche progetto interessante a cui state lavorando in BIM?
Attualmente sto seguendo un progetto di rafforzamento di alcune linee ferroviarie, lo ritengo interessante dal punto di vista gestionale e di processo: utilizziamo elementi ripetuti, tipologici, di fabbricati e piazzole che saranno posizionate lungo queste linee. Il lavoro, grazie ai tipologici, risulta notevolmente più veloce e preciso.
Un’altra esperienza interessante riguarda le nuove linee impiantistiche nei terminal dell’aeroporto di Fiumicino, dove abbiamo operato a partire da una nuvola di punti.

Qual è a suo parere lo stato attuale di diffusione del BIM? Cosa andrebbe migliorato?
L’interoperabilità può migliorare, oggi utilizzando il formato aperto bisogna fare attenzione alla mappatura degli oggetti che si trovano nel software authoring, impostare correttamente tutti i parametri per evitare che si perdano informazioni quando il modello viene gestito da soggetti di organizzazioni diverse. Inoltre spesso le richieste, le specifiche e gli standard sono ancora poco chiari e interpretabili. In ogni caso, negli ultimi anni ho assistito a un vero e proprio “boom” della diffusione del BIM, la metodologia si sta integrando nel contesto professionale italiano. Parallelamente, si stanno diffondendo anche altre tecnologie che potranno rivoluzionare il mondo delle infrastrutture, come per esempio droni e realtà aumentata.

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, lavora da molti anni nell’editoria B2B per la stampa tecnica e specializzata. Ha scritto a lungo di tecnologia, business e innovazione. Oggi orienta la sua professione nel campo delle tecnologie applicate alla progettazione architettonica e all’imprenditoria delle costruzioni.


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