Eneida Lila, Lendlease: Digital Twin e innovazione di filiera

Durante il percorso di studi in laurea specialistica presso la Technical University di Monaco di Baviera e un’importante esperienza lavorativa in BIM, l’Arch. Eneida Lila ha deciso che la sua carriera professionale si sarebbe focalizzata sull’innovazione di progetto e i processi digitali. Oggi è Digital Innovation Manager del gruppo internazionale di real estate Lendlease.

Quale è stato il suo percorso professionale che l’ha portata al BIM?
La mia prima esperienza nel mondo del BIM è stata durante la laurea specialistica quando ho potuto lavorare a Monaco di Baviera su un progetto internazionale di una passive house dal concept all’ingegnerizzazione e

Arch. Eneida Lila

prefabbricazione. Un requisito di progetto era la gestione di ogni fase in BIM. È stata davvero un’esperienza formativa perché ho avuto la possibilità di lavorare per un gruppo di lavoro multidisciplinare e siamo riusciti a strutturare e mettere insieme tanti punti di vista ed esperienze diverse operando per discipline e collaborando su un modello sincronizzato con strumenti BIM. Lavorare a questa commessa mi ha permesso di comprendere i vantaggi dell’utilizzo di una metodologia che aumenta la qualità del progetto e semplifica le fasi di revisione grazie anche ad un processo gestibile completamente da remoto.
Da quel momento il mio percorso professionale si è indirizzato solo verso esperienze lavorative che includessero la digitalizzazione e la metodologia BIM perché se no mi sarebbe sembrato un tornare indietro.

Quali sono le principali caratteristiche della sua figura professionale?
Mi occupo di innovazione e digitalizzazione all’interno delle nostre pratiche aziendali. Siamo un gruppo internazionale di real estate, infrastrutture e rigenerazione urbana, e stiamo portando avanti un’ampia trasformazione di tutti i processi verso la gestione digitale degli edifici e area urbana lungo tutto il ciclo di vita e nella direzione del digital twin. Tutti gli strumenti e metodologie digitali che portiamo avanti oggi devono essere indirizzati verso la realizzazione dei digital twin e un ambiente unico dei dati anche per la gestione e manutenzione successiva. Questo è importante per poter avere sempre a disposizione dati aggiornati che ci permettano di poter migliorare l’efficienza di un edificio e gestirne gli eventuali interventi futuri.
Questa è la nostra missione interna ma che coinvolge anche tutta la filiera perché credo sia importante collaborare in maniera attiva con gli altri professionisti coinvolti in una commessa per migliorare i processi e raggiungere un obiettivo comune di aumentare la qualità dei progetti.

Quali sono gli obiettivi che vi ponete scegliendo la strada del digital twin?
La naturale evoluzione di un progetto realizzato in BIM è il digital twin che aiuta e facilita il controllo della qualità del progetto tramite simulazioni predittive. Attraverso i dati inseriti nel modello si possono fare svariate analisi e comprendere stato di un manufatto e anche di più manufatti insieme. Nelle fasi di progetto aiuta nel coordinamento di tutti gli attori coinvolti, inclusa la Supply Chain dei prodotti utilizzati, e permette di conoscere in tempo reale lo stato di avanzamento di una commessa e avere uno storico completo dello sviluppo di un progetto. Al nostro interno è importante poter trasferire le best practice da un progetto all’altro per migliorare l’efficienza dei nostri progetti.

Come siete strutturati?
All’interno della nostra società abbiamo un gruppo di lavoro dedicato al Digital Engineering che ha il compito di gestire i processi digitali aziendali e di supervisionare i modelli che vengono prodotti dai progettisti all’interno di un ambiente unico di condivisione dei dati, e supportare il monitoraggio della conformità progettuale a livello di masterplan tramite la Dashboard di progetto, sviluppata in Power BI. Per ogni progetto viene scelto tramite gara un team che deve avere al suo interno le competenze necessarie digitali per produrre un modello conforme al Capitolato Informativo Lendlease. Molto importante per noi è soprattutto la gestione delle operazioni e manutenzione in ambito di facility e estate management, fase durante la quale si comprende meglio se il progetto e la realtà sono allineate. Stiamo anche lavorando sull’integrazione di strumenti IoT per il coordinamento con la parte GIS. In questo contesto diventa fondamentale la manutenzione predittiva, il sistema è in grado di elaborare nel tempo più dati sui malfunzionamenti più ricorrenti quali sono le sostituzioni necessarie migliorando la pianificazione della manutenzione. I dati ci permettono anche di comprendere la qualità di un fornitore di materiali conoscendone la qualità e la durabilità nel tempo. Insomma, più dati riusciamo a mettere a sistema più anche la qualità della manutenzione del ciclo di vita sarà elevata anche nell’interesse dell’utilizzatore finale di un edificio.

Può descriverci qualche progetto su cui sta lavorando?
Abbiamo in questo momento due grandi progetti a Milano: il MIND-Milano Innovation District e Milano Santa Giulia. Il MIND sorge sull’ex area Expo, ed è una partnership pubblico-privata per la rigenerazione

Masterplan MIND

dell’area nella quale Lendlease ha la concessione dell’area per 99 anni. Noi siamo i committenti principali, e abbiamo l’obiettivo di attivare l’area creando dialogo tra investitori e i clienti finali che usufruiranno del progetto e dell’area.
I pilastri chiari su cui si basa questo progetto sono l’innovazione, la tecnologia e la sostenibilità che vogliamo raggiungere tramite la creazione di un ecosistema di innovazione per tutti i settori. Per questa ragione abbiamo creato anche la Federated Innovation @MIND, un network di open innovation dove le aziende che collaborano con noi, incluse anche le start up, possono confrontarsi in maniera trasparente su tematiche di ricerca e sviluppo per trovare dove è possibile un livello di collaborazione che li porti a raggiungere gli obiettivi più velocemente sia nella ricerca di nuovi prodotti ma anche di servizi e di sistemi digitali. Il progetto MIND diventa così un luogo dove è possibile sperimentare, una palestra per potersi esercitare con sistemi, strumenti e metodologie digitali in un contesto agile. Accompagnare questo progetto con iniziative di ricerca e sviluppo e con simulazioni digitali ci permette di procedere con l’innovazione più velocemente.

Quali sono nell’ambito delle innovazioni e delle applicazioni dell’intelligenza artificiale gli sviluppi più interessanti che state sperimentando nella gestione dell’ambiente costruito?
Due tematiche molto importanti nel settore delle costruzioni riguardano la sicurezza e la sostenibilità e in questa direzione ci stiamo muovendo con sperimentazioni in cantiere. La sicurezza sul lavoro, in particolare, è un obiettivo importante a livello globale. Stiamo sperimentando l’utilizzo della robotica e il rilievo fotogrammetrico per la sicurezza in cantiere e poter predire eventuali conflitti, gestendo in maniera corretta i gruppi di lavoro. È molto importante evitare i rischi e se tramite le simulazioni che

Prototipo in legno realizzato al MIND in collaborazione con altri attori della filiera con l’approccio DfMAD supportato da strumenti di digital twin

facciamo si rilevano delle problematiche per la sicurezza dei lavoratori modifichiamo il progetto. Tramite un lavoro continuo con i fornitori durante le fasi di progettazioni, ancor prima di arrivare alla progettazione esecutiva, ci assicuriamo che gli obiettivi di efficienza e sostenibilità vengano raggiunti. Assistiti anche dagli strumenti digitali, privilegiamo l’approccio DfMAD (Design for Manufacturing, Assembly and Disassembly) nei nostri progetti, per il quale viene calcolato non solo l’impatto dei materiali, ma anche l’impatto durante i processi di produzione, logistica e assemblaggio dei prodotti in cantiere.

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Giornalista della redazione di BIMportale, professionista della comunicazione e del marketing per il settore AEC – Architetture Engineering & Construction. Ha lavorato per molti anni nell’editoria B2B dirigendo una delle principali testate specializzate per l’industria delle costruzioni, per la quale è stato autore di numerosi articoli, inchieste e speciali. Durante questa lunga esperienza editoriale ha avuto modo di vivere e monitorare direttamente l’evoluzione del settore e la sua continua trasformazione, lavorando a stretto contatto con i principali protagonisti del mercato: imprese edili, progettisti, committenti, produttori. Su tali premesse nel 2007 ha fondato l’agenzia di comunicazione e marketing Sillabario, che si occupa delle attività di comunicazione e ufficio stampa di importanti marchi industriali del settore delle costruzioni.


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