Mirko Maccarronello, Artelia: Dare il giusto valore alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni innovative

Mirko Maccarronello è laureato in Ingegneria Edile e Architettura e come la maggior parte dei neolaureati ha pensato di approfondire le sue conoscenze attraverso un Master per entrare più facilmente nel mondo del lavoro. Oggi è BIM and Digital Development Manager per le BUs Internazionali di Artelia.

Quale è stato il suo percorso professionale che l’ha portata al BIM?
Nel 2015 ho scelto di partecipare, per pura scommessa personale perché non avevo mai sentito parlare prima del BIM, al Master in BIM Management del Politecnico di Milano che era alla sua prima edizione. Documentandomi e facendo un po’ di ricerche ho creduto sin da subito che il BIM fosse la scommessa giusta da fare, una metodologia che mette al centro di tutto la collaborazione e che unisce innovazione e benefici concreti per il mondo della costruzione.

Quali sono le principali caratteristiche della sua figura professionale?
In questi anni ho lavorato come BIM Coordinator e BIM Manager per Deerns Italia e dal 2016 per Deerns Francia. Nel 2019 ho raggiunto Artelia Holding a Parigi inizialmente con il ruolo di BIM Manager e oggi come BIM and Digital Development Manager per le BUs internazionali.
Il mio ruolo consiste nello sviluppare e ricercare soluzioni digitali innovative che possano rispondere ai bisogni dei nostri clienti, ottimizzare il lavoro dei miei colleghi, creare nuove oppurtunità di mercato, facilitare la comunicazione e lo scambio di buone pratiche all’interno dell’azienda.

Quali vantaggi secondo lei porta il BIM alla progettazione?
Credo che oggi i vantaggi che il BIM porta alla progettazione sono noti a tutti anche ai più scettici, dalla maggiore collaborazione tra i vari protagonisti, all’aumento della produttività e della qualità degli elaborati prodotti. Credo che in realtà il maggior apporto il BIM lo possa dare nella fase di Gestione e Manutenzione delle opere attraverso il Digital Twins, ma purtroppo ancora oggi non sono molti i casi d’applicazione.

Come si lavora in BIM all’interno della sua realtà aziendale?
Artelia ha più di 6.000 dipendenti in tutto il mondo, suddivisi in diverse Business Units ed ognuna ha le sue peculiarità e specificità. Abbiamo anche un gruppo di lavoro BIM centrale, di cui faccio parte, che definisce le linee guida globali per l’intero Gruppo.

Può raccontarci qualche progetto su cui sta lavorando?
Quest’anno ho avuto modo di lavorare su alcuni progetti di sviluppo su tematiche innovative come il Generative Design, il Digital Twins e il Data Analysis.

Quali sono secondo lei le prospettive future del BIM in Italia?
Vivendo in Francia ormai da un qualche tempo non ho una precisa visione del BIM in Italia, anche se provo a rimanere aggiornato tramite colleghi e social. In Francia la situazione è diversa perché non vi é una normativa specifica in vigore e perché per il momento non sono richieste certificazioni specifiche, ma questo aspetto non ha comunque limitato l’implementazione e lo sviluppo del BIM. In entrambi i casi credo che la principale difficoltà, presente e futura, sia riuscire a implementare il BIM riuscendo a mantenere i costi (tra licenze, formazioni, infrastrutture ecc) in un contesto globale non favorevole e in un sistema economico che pone al centro di tutto il profitto, senza dare spesso il giusto valore alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni innovative.

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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