SAGI: collaborazione e informazione condivisa

L’acronimo S.A.G.I. sta per Società per l’Ambiente, la Geologia e l’Ingegneria: con sede a San Benedettodel Tronto (AP), la società si occupa di Progettazione, Direzione dei Lavori, Coordinamento Sicurezza, Verifiche ai fini della Validazione, di opere in ambito civile, industriale, infrastrutturale, geotecnico ed ambientale. BIMportale ha intervistato l’Ing. Sebastiano Ortu, Amministratore delegato della società e promotore dell’implementazione BIM in azienda e l’Arch. Marina Alesi, BIM Manager della società.

Potete tracciare un breve profilo di SAGI?
La società è nata nel 1995 e si occupa della totalità dei servizi riguardanti l’ingegneria e la geologia: progettazione, DL e sicurezza, servizi gestione cantieri, geologia, calcoli strutturali, servizi tecnici, consulenza in materia di sicurezza e prevenzione incendi, verifiche ai fini della validazione in ogni ambito.
Con quasi 30 anni di storia, tra le più importanti della Provincia di Ascoli, operiamo in tutto il territorio nazionale e siamo una realtà in costante crescita. La struttura è composta attualmente da 25 unità, di cui 6 soci attivi, con tecnici e professionalità in grado di ricoprire tutti i settori: geologi, geometri, architetti, ingegneri ed ufficio amministrazione.

Come avete approcciato il tema BIM e come lo avete implementato nella vostra realtà?
Da più di quattro anni, con l’inserimento all’interno dell’organico del gruppo SAGI dell’architetto Marina Alesi, adottiamo il  BIM come metodologia di innovazione del processo e del controllo della progettazione edilizia. Abbiamo approcciato il BIM sollecitati dalla spinta normativa, anche se nel 2019 l’obbligatorietà non risultava ancora stringente per determinati importi . Anticipare l’implementazione della metodologia ci ha consentito di consolidare le prassi di riferimento interne e constatare nel dettaglio i vantaggi del metodo. Il processo BIM ci consente di eseguire una progettazione più accurata, garantendo una elevata qualità del prodotto, minimizzando le percentuali di criticità anche in fase di verifica ai fini delle validazioni dei progetti oltre che in fase di esecuzione.

Quali sono le vostre tipologie di clienti in ambito BIM? Avete richieste anche dalla committenza pubblica?
I Committenti pubblici o a partecipazione prevalentemente pubblica ci garantiscono il 95% del fatturato, frutto di una partecipazione a gare per Enti pubblici in numero pari a circa 300 l’anno, la cui percentuale di gare BIM in quest’ultimi mesi ha raggiunto una quota considerevole. L’importo dei lavori delle commesse su cui stiamo operando va da 1 milione di euro di 10 milioni di euro, “range” entro il quale la normativa non prevede ad oggi alcuna obbligatorietà.

Come vi siete strutturati internamente per implementare il BIM, con quali competenze?
L’architetto Marina Alesi si inserisce nel team SAGI agli inizi del 2019 ma la sua esperienza nel mondo BIM e soprattutto nell’utilizzo di software per la  progettazione parametrica risale al 2009. All’interno della SAGI opera direttamente su alcune commesse anche come Bim Specialist per la disciplina architettura, implementa gli standard aziendali, le linee guida di organizzazione sulla gestione informativa ed è promotrice del programma formativo interno. Lavora alla diffusione di una conoscenza solida, collettiva e condivisa del processo che determini un consapevole utilizzo della modellazione informativa.
Risultati importanti sono stati raggiunti, soprattutto attraverso la sinergia tra la metodologia BIM e l’esperienza maturata come competenze “tradizionali” dai Project Manager, conoscenze non sostituibili dal mero utilizzo della metodologia BIM.
Sempre in ambito BIM, in questi anni abbiamo maturato una buona esperienza nelle casistiche della progettazione architettonica e dell’ingegneria strutturale per interventi di adeguamento/miglioramento sismico, ma il settore in cui abbiamo in programma di investire ulteriormente è quello delle infrastrutture, uno dei più importanti per la nostra società, avendo clienti come Autostrade per l’Italia spa ed Anas.
Attualmente stiamo ulteriormente strutturando l’organigramma e investendo risorse al fine di ampliare il numero delle professionalità interne alla struttura, capaci di operare in BIM.

Che tipologie di progetti sviluppate in BIM? Possiamo citarne qualcuno particolarmente significativo?
La tipologia di progetti sviluppati in BIM è inerente la progettazione di nuove scuole ed interventi di miglioramento/adeguamento sismico di edifici esistenti.
Ci preme citare il “nostro” progetto pilota in BIM datato 2019 per i Lavori di “Demolizione e Ricostruzione della Scuola in Via Centenario Unità d’Italia “nel Comune di Tocco Da Casauria in provincia di Pescara. L’opera rientrava nell’esecuzione degli interventi di ricostruzione e messa in sicurezza degli edifici scolastici della Regione Abruzzo danneggiati dagli eventi sismici del 6 aprile 2009. Già in tale sede abbiamo garantito alla S.A. l’estrazione degli elaborati grafici dal modello.
Successivamente sono stati progettati in BIM gli interventi inerenti il “Completamento dell’aula magna del Liceo Scientifico “V Pollione” di Avezzano (L’Aquila)”, un intervento di riqualificazione dell’edificio esistente (adeguamento sismico ed efficientamento energetico), attualmente in fase di cantierizzazione, che prevede essenzialmente lavori strutturali, edili ed impiantistici, da eseguire sull’intero immobile, al fine di renderlo pienamente funzionale per le attività scolastiche ed extra scolastiche. Eseguito il rilievo dello stato di fatto con laser e drone, abbiamo proceduto alla modellazione dello stato di fatto e dello stato di progetto, oltre ad occuparci attualmente della Direzione Lavori.
Nell’ambito dei progetti finanziati con i fondi PNRR, per la “Missione Istruzione e ricerca”, ci stiamo occupando dei “Lavori di restauro e risanamento conservativo del Collegio Sibillini ubicato a Macerata, in vicolo degli Orti n.20”, in cui l’utilizzo del BIM diventava un obbligo dettato dal Bando di gara che citava: “In ogni caso, a pena di esclusione, per tutti i livelli progettuali è richiesto l’utilizzo del Building Information Modeling (BIM)”.

Qual è lo scenario BIM in Italia e quali sono le difficoltà che ancora frenano l’adozione?
Tra le più rilevanti cause ostative all’implementazione della metodologia c’è in primis ancora oggi una “serie” di preconcetti molto superficiali, non corretti ma estremamente diffusi sull’argomento tra tecnici e committenze che non conoscono realmente il tema. A seguire c’è il dato inequivocabile per cui la “trasformazione” al BIM  risulta un processo non semplice, soprattutto per le società di medie e piccole dimensioni. L’investimento, seppur attentamente calibrato, in termini di tempi e costi è corposo ed immediato mentre il ritorno dell’investimento in termini di produttività e redditività non altrettanto rapido.
Dal lato committenza invece, nel confronto quotidiano, abbiamo rilevato che molte pubbliche amministrazioni non sono preparate a gestire progetti in BIM, soprattutto a causa del sottodimensionamento numerico del personale tecnico che determina difficoltà organizzative ad intraprendere un percorso formativo sul tema.

 

 

 

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, lavora da molti anni nell’editoria B2B per la stampa tecnica e specializzata. Ha scritto a lungo di tecnologia, business e innovazione. Oggi orienta la sua professione nel campo delle tecnologie applicate alla progettazione architettonica e all’imprenditoria delle costruzioni.


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