Smartargets: il futuro della digitalizzazione ha sempre un volto umano

Smartargets nasce a Genova nel 2020 come startup innovativa specializzata nella digitalizzazione dell’ambiente costruito attraverso l’acquisizione e la gestione dei dati geospaziali e la loro integrazione in fase di progettazione e realizzazione secondo i metodi e gli strumenti digitali della metodologia BIM. Come raccontano l’Arch. Lorenzo Oliva e l’Arch. Sara Capurro, rispettivamente socio fondatore e socio di Smartargets, insieme all’Arch. Paolo Campana e l’Ing. Alberto Tagliareni

Come nasce Smartargets?
Siamo una società di consulenza BIM dal 2020. Inizialmente eravamo tre soci e avevamo improntato il nostro lavoro ponendoci come interlocutore in grado di unire i rilievi digitali con laser scanner alla modellazione BIM. Negli anni l’attività ha subito uno sviluppo importante e oggi ci occupiamo anche della restituzione dei rilievi in maniera informativa e parametrica, della gestione 4D e 5D delle opere e abbiamo ampliato le attività al monitoraggio digitale in cantiere e alla modellazione dello stato avanzamento lavori. Il nostro core business oggi è quindi la gestione BIM di tutto il processo e le nostre commesse vanno dai grossi complessi monumentali italiani alle infrastrutture, agli edifici ospedalieri.
Offriamo anche un servizio di consulenza in collaborazione con ICMQ erogando corsi formativi per il mantenimento dei crediti. Noi stessi siamo tutti professionisti certificati ICMQ.
Nell’ultimo periodo stiamo anche cercando di sviluppare al nostro interno un Common Data Enviroment perché ci siamo resi conto di alcuni limiti delle alternative ad oggi in commercio e che non si adattano in maniera specifica alle nostre esigenze.
Il messaggio che vogliamo trasmettere è che Smartargets non è più solamente una società che si occupa di restituzione e modellazione da rilievi laser scanner ma che sviluppa servizi a 360 gradi,  grazie alla formazione professionale di tutto il team che ci permette di essere particolarmente competitivi nel nostro mercato.

Che cosa vi richiedono maggiormente i vostri clienti?
I nostri clienti sono soprattutto enti pubblici, studi professionali e imprese che stanno transitando al BIM. Spaziamo dall’architetto libero professionista, che ha bisogno di un rilievo e una modellazione scan to BIM o scan to CAD, a studi di progettazione che hanno bisogno di un affiancamento nei servi legati alla progettazione e alla modellazione del progetto in BIM oppure del coordinamento e dello sviluppo del 4D e 5D.
Con le imprese di costruzione portariamo avanti un processo di digitalizzazione del cantiere con modelli di As-Built, rilievi digitali per l’aggiornamento dei modelli ai fini dei SAL, immagini statiche e dinamiche da drone utili a monitorare e rappresentare lo stato avanzamento di cantiere.

Lavorate molto spesso con la pubblica amministrazione, quale situazione trovate?
Ci confrontiamo spesso con alcune resistenze da parte dei diversi stakeholders del settore ma noi crediamo nel processo di digitalizzazione che il BIM consente e crediamo che questa metodologia possa portare un benefit a tutto il settore delle costruzioni. Purtroppo, però il valore del BIM spesso non è ancora molto apprezzato. Manca ancora chiarezza ed uniformità di applicazione della normativa vigente che presenta alcune lacune e mancanze fondamentali, come il riconoscimento di un giusto compenso per le attività specificatamente legate all’adozione del BIM, risorse per l’acquisizione di strumentazione idonea e formazione dirigenziale a scendere.
Crediamo che il problema sia più a monte e che da parte dell’organo decisionale non ci sia ancora la volontà di pensare ad una strategia di adozione strutturata di metodo BIM.
La trasformazione digitale del settore in genere può avvenire solo se tutti gli attori in gioco si rendono conto del reale valore di questa metodologia nella gestione di tutto il progetto, dallo studio di fattibilità alla manutenzione futura del patrimonio.

Come siete strutturati all’interno di Smartargets per la gestione delle commesse?
Siamo uno studio diffuso, con una sede operativa centrale a Genova ed un ufficio a Palermo e vari collaboratori sparsi tra l’Italia, la Grecia e Londra e abbiamo quindi la necessità di avere flusso informativo strutturato.
Abbiamo definito dei parametri specifici per le diverse tipologie di progetti e per ciascuna fase della realizzazione di un manufatto. La nostra filosofia è basata su una collaborazione totale e sulla condivisione delle informazioni. L’idea di sviluppare il nostro Common Data Environment (CDE) è nata dalla necessità di stabilire uno standard per la gestione e la modifica dei modelli digitali online. Questo standard include regole per la denominazione, la verifica e la notifica automatica delle revisioni, nonché l’accessibilità ai membri del team del progetto e la classificazione dei file e dei documenti collegati ai modelli. Possiamo dire una connessione più dinamica tra ACDoc ed ACDat.

Quali sono i possibili scenari futuri?
Sicuramente nei prossimi anni vedremo una sempre maggiore applicazione dell’intelligenza artificiale ai processi costruttivi. Crediamo però che ci debba essere ancora molto lavoro dell’uomo per permettere l’interpretazione del dato e sia necessaria una figura tecnica che riesca a gestire il flusso informativo. Possono esserci caschetti con visore per verificare le dinamiche in cantiere, nuovi strumenti di realtà aumentata e riconoscimento automatico per una modellazione più speditiva ma questo deve rimandare sempre ad un coordinamento e condivisione dei dati per un flusso di lavoro coerente.

Quali progetti state portando avanti?
Uno dei lavori che ci sta appassionando di più è a Genova ed è il primo cantiere digitale della nostra città: il parco di ponente di Piazzale Kennedy. Abbiamo il ruolo di coordinamento BIM del progetto ed inoltre svolgiamo quello di referenti del cantiere digitale BIM in fase costruttiva, che vede come impresa esecutrice il consorzio CSI con cui abbiamo instaurato un bel rapporto di partnership perché hanno capito l’importanza di una corretta digitalizzazione del cantiere. È un progetto legato ai fondi del PNRR, sviluppiamo la modellazione degli as built basata sui rilievi laser scanner e la gestione dei SAL ed arriveremo fino al 7D. Stiamo applicando il BIM integralmente alla fase di cantiere fino al collaudo.
In questo progetto anche da parte della stazione appaltante abbiamo trovato professionisti addetti e competenti alla gestione del processo digitale che collaborano attivamente all’applicazione della metodologia BIM e la supportano promuovendola al loro interno.

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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