Vincenzo Panasiti, ACPV Architects Antonio Citterio Patricia Viel: il BIM massimizza gli effetti positivi di una progettazione integrata

L’Arch. Vincenzo Panasiti, Deputy Head of BIM presso ACPV Architects Antonio Citterio Patricia Viel (ACPV), ha iniziato a occuparsi di BIM fin dall’Università, per arrivare oggi a essere il vice del team dell’importante studio di progettazione architettonica e interior design.

Quale è stato il percorso professionale che l’ha portata al BIM?
Ho iniziato ad appassionarmi al BIM fin da quando frequentavo la facoltà di Architettura presso l’Università degli Studi di Roma Tre, dove mi sono laureato nel 2013.
Dal 2012 ho avuto esperienza come assistente del corso di Progettazione Parametrica del Prof. Stefano Converso e come consulente BIM e BIM Coordinator per diversi studi architettura nella città di Roma. L’obiettivo era quello di portare un po’ di know how dove ancora ce n’era poco, l’attività di consulenza era inizialmente mirata sull’utilizzo dello strumento Revit.
Avendo approcciato il BIM fin dagli anni della mia formazione non l’ho vissuto come un “cambiamento radicale” ma mi è sempre sembrata una metodologia che, in modo naturale, massimizza gli effetti positivi di una progettazione integrata.
Dal 2015 collaboro con lo studio ACPV, prima come Project BIM Coordinator e dal 2018 con il ruolo di Deputy Head of BIM. Questo perché oggi in ACPV il dato è al centro non solo dei progetti architettonici, ma anche a livello organico in tutta la gestione dello studio e coinvolge anche gli aspetti di project management, HR, ricerca e sviluppo, data quality…

ACPV è stato uno dei primi grandi studi italiani ad aver sposato la metodologia BIM, come si è evoluto l’approccio al BIM nel tempo e come siete strutturati oggi?
Il team BIM all’interno dello studio nel corso degli anni si è ampliato e oggi è guidato da Emiliano Capasso, Head of BIM, e da me che sono il suo vice.
Oggi conta 10 BIM Coordinator che seguono i progetti. Sottolineo che a tutti i nostri progetti è assegnata questa figura di riferimento, responsabile dei modelli e del flusso informativo del progetto. In ogni progetto, il BIM Coordinator è coinvolto da subito perché il suo compito non è quello di sistemare a posteriori la progettazione: lo scambio deve avvenire fin dalle primissime fasi di lavoro, ecco perché i nostri professionisti BIM devono anche essere architetti o ingegneri, è necessario che abbiano adeguate competenze progettuali.

Toore Faro, Milano – sede A2A (Render credits: ACPV)

La squadra BIM comprende poi due Computational Designer che si occupano di sviluppare tutti gli aspetti di generative design e machine learning e della loro applicazione all’interno dei progetti, oltre che come ricerca e sviluppo.
C’è un Model coordinator che si occupa degli aspetti legati a prototipazione, stampa 3D, VR, realtà aumentata, e 2 figure che sviluppano i componenti della libreria di studio.
Non abbiamo BIM Specialist in organico perché sostanzialmente tutti i nostri progettisti lo sono, lavorando esclusivamente in Revit. Saper utilizzare il software di authoring è considerata una skill di partenza necessaria, infatti durante i colloqui ai progettisti svolgiamo anche una prova pratica con Revit.

Quanto sono importanti, secondo lei, le certificazioni professionali?
La certificazione in determinati contesti è necessaria, anche se a volte attesta più la conoscenza della normativa rispetto a quella di utilizzo degli strumenti. Io personalmente ho certificato le mie competenze, ma è volontaria e in ACPV non è richiesta in fase di colloquio.

A livello di crescita continua e formazione professionale, quali sono attualmente i temi più di interesse per lei?
L’evoluzione della conoscenza in questa professione è importante ed è per questo che continuo ad approfondire aspetti tecnologici, che possono sembrare lontani dal mondo della progettazione ma sono legati alla gestione del dato. Ad esempio, cerco di mantenermi attento su quelli che sono i trend del momento: smart contract, utilizzo blockchain per la validazione e la consegna dei modelli, metodologia agile di gestione, database interconnessi… mi affaccio ad argomenti ancora “sconosciuti” cercando di mantenere lo spirito che mi ha guidato all’inizio della mia carriera professionale, ai tempi dell’Università, quando mi sono appassionato al BIM nonostante fosse

Bulgari Hotel Parigi (photo credits: courtesy of Bulgari Hotels & Resorts)

ancora poco diffuso.

Quali sono gli errori più comuni che chi approccia la metodologia BIM dovrebbe evitare?
Noto che il processo di implementazione del BIM risulta fallimentare quando la spinta viene dal basso, senza che le figure apicali dell’azienda siano realmente convinte, o quando il cambiamento non è radicale. Credo bisogni evitare la “strada ibrida” mantenendo in parallelo metodologia BIM e tradizionale.

Avendo ACPV una visione internazionale, qual è lo scenario in Italia e all’estero?
Non è vero che, come spesso si dice, l’Italia sia indietro rispetto agli altri paesi, anzi, spesso ci confrontiamo con realtà meno preparate di noi. Il BIM si sta diffondendo velocemente in tutto il mondo, ci sono realtà interessanti e l’Europa fa da scuola.

Oggi ha senso parlare di interoperabilità? Lo standard IFC è realmente efficiente?
In ACPV adottiamo lo standard IFC e utilizziamo questo formato per consegnare i nostri modelli, anche se effettivamente permangono tecnicismi ancora complessi e dispendiosi a livello di tempo che non ci si aspetterebbe da un sistema ottimizzato ed efficiente. In ogni caso, IFC rimane il sistema di riferimento per lo scambio tra modelli, e noi lo sposiamo. Per ottimizzare gli scambi, credo sia importante sottolineare che non è necessario rendere sempre tutto interoperabile, bisogna fare una selezione e lavorare a monte sulla qualità del dato che viene trasmesso.
In ogni caso stiamo assistendo a importanti sviluppi in fatto di software, c’è grande attenzione sul tema e potranno esserci evoluzioni e migliorie in futuro.

Qual è la sensibilità della committenza in relazione al BIM?
Non dobbiamo dimenticare che il BIM è uno strumento: utilizzandolo realizziamo progetti migliori.

Enel HQ, Roma (Render credits: ACPV)

Cerchiamo sempre di educare e formare il nostro committente rispetto a questo, mostrando i vantaggi concreti della metodologia e puntando su quelli che sono poi gli aspetti più accattivanti, come la visualizzazione in 3D del progetto, o i report dinamici legati al modello. Notiamo un forte interesse da parte dei committenti di fascia alta, mentre c’è ancora qualche resistenza da parte degli uffici tecnici.

Possiamo citare qualche progetto BIM che è stato particolarmente sfidante? Guardando al futuro, ci sono aspetti inediti e nuovi che le piacerebbe affrontare?
Tra i progetti più sfidanti citiamo quello dell’Hotel Bulgari a Roma e quello della riqualificazione sede Enel a Roma. Abbiamo poi seguito complessi interventi all’estero con un coordinamento BIM importante che coinvolgeva molte figure e firme internazionali.
Guardando al futuro, un aspetto che non abbiamo mai affrontato è quello che riguarda il post costruito e la gestione del modello durante l’intero ciclo di vita dell’opera. Come ACPV non ci occupiamo di facility management ma sarebbe interessante e sicuramente sfidante avere feedback su ciò che abbiamo progettato.

 

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Giornalista della redazione di BIMportale, professionista della comunicazione e del marketing per il settore AEC – Architetture Engineering & Construction. Ha lavorato per molti anni nell’editoria B2B dirigendo una delle principali testate specializzate per l’industria delle costruzioni, per la quale è stato autore di numerosi articoli, inchieste e speciali. Durante questa lunga esperienza editoriale ha avuto modo di vivere e monitorare direttamente l’evoluzione del settore e la sua continua trasformazione, lavorando a stretto contatto con i principali protagonisti del mercato: imprese edili, progettisti, committenti, produttori. Su tali premesse nel 2007 ha fondato l’agenzia di comunicazione e marketing Sillabario, che si occupa delle attività di comunicazione e ufficio stampa di importanti marchi industriali del settore delle costruzioni.


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