Nicola Ianeselli: il BIM secondo Astaldi

Secondo Nicola Ianeselli, BIM Lead per l’America del Nord per il Gruppo Astaldi, essere un BIM Manager significa riuscire ad accordare tutti gli interessati, attraverso una lingua comune per eliminare ritardi, inefficienze e incomprensioni.

Quale è stato il suo percorso professionale?
Attualmente opero come BIM Lead per l’America del Nord per il Gruppo Astaldi. Tutto è nato più di nove anni fa, durante il mio percorso presso l’Università degli Studi di Trento, quando mi sono chiesto e ho investigato la possibilità di adottare metodologie e processi avanzati. Da lì approfondimenti, gioie, speranze e tanti fallimenti (i migliori insegnamenti di sempre) mi hanno portato dove sono ora. Attraverso svariati corsi proposti da Autodesk, lezioni frontali presso Università, tutoraggio con gli studenti, sviluppo di tesi con diversi laureandi con differenti focus e missioni, collaborazioni presso studi di architettura, sono poi arrivato in una società di progettazione di grandi infrastrutture per poi passare al Gruppo Astaldi. Tanti viaggi, culture opposte, idee magnifiche e persone straordinarie mi hanno guidato sempre. Un periodo intenso, in cui ho avuto modo di confrontarmi con il grande mondo e le competenze di cui dispone il Gruppo Astaldi, un contractor di rilievo internazionale presente in 30 paesi nel mondo, che è in grado di garantire una esperienza formativa su progetti complessi e spesso unici nel loro genere. Oggi faccio parte del team Astaldi Construction Corporation (ACC), partecipata del Gruppo Astaldi, con sede a Miami, Florida, negli Stati Uniti. L’obiettivo principale è la realizzazione di progetti di importanza strategica per lo sviluppo della rete infrastrutturale, anche tramite l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia come, ad esempio, l’utilizzo di droni per il controllo di gestione del progetto e macchinari controllati da remoto e tramite GPS. Le possibilità, quindi, per chi opera in questo settore sono molte ed estremamente affascinanti. Bisogna agire, armarsi di coraggio ed intraprendere una strada poco conosciuta.

Quali sono le caratteristiche principali della sua figura professionale?
La mia figura professionale ha le medesime caratteristiche di un Project Manager. Infatti l’occupazione principale è quella di accordare tutti gli stakeholders (altresì noti come titolari di un interesse nei confronti del progetto, ovvero tutte quelle persone che hanno interazione con lo stesso). L’attività principale del BIM Manager è proprio quella di riuscire ad accordare tutti gli interessati attraverso una lingua comune, in modo tale da eliminare i ritardi, le inefficienze e le incomprensioni, con relative conseguenze. Per riassumere, la caratteristica principale è proprio quella di interagire con i partecipanti al gioco e inserire le regole fino a raggiungere una condivisione tra tutte le parti.

Come opera quotidianamente, con quali strumenti e con quali obbiettivi?
Gli strumenti principali sono quelli di comunicazione e pianificazione, assolutamente fondamentali in ottica BIM. L’intera gestione all’interno di un Common Data Environment (CDE), con diverse regole di comunicazione, è fondamentale, oltre che necessaria. Meeting con una durata prestabilita, un’agenda, spazio per domande precise e puntuali, grande pianificazione tramite milestone per controllare l’avanzamento del progetto e delle singole fasi di lavorazione, analisi delle risorse, delle capacità di ogni membro del gruppo, ascolto attivo, risoluzione problemi, esaltazione degli obiettivi raggiunti. Ho affrontato molti corsi dedicati a tematiche come il Time Management, il Conflict Solving, il Team Working, per finire con un approfondimento sull’emotional intelligence as a leader. Questi sono gli strumenti principali. Per quanto riguarda invece la parte virtuale, noi traiamo vantaggio dagli ultimi avanzamenti tecnologici, sempre allo stato dell’arte con formazione ad hoc. Ciò permette di raggiungere vantaggi competitivi ancora prima che il progetto venga avviato. Tutto questo, ovviamente, per me è oggi possibile anche grazie alle esperienze acquisite sul campo in Astaldi e ai percorsi formativi dedicati dell’Astaldi Academy, la scuola di formazione che il Gruppo ha avviato in partnership con il MIP – Business School del Politecnico di Milano.

In che modo viene utilizzata la metodologia BIM all’interno della sua azienda?
La metodologia BIM è parte integrante dei processi gestionali e operativi del Gruppo Astaldi, dalla fase di bidding (o valutazione dell’offerta), fino alla fase di Facility Management (o gestione). Ogni fase ha le sue proprie caratteristiche, i punti di interesse, di analisi.
Al fine di descrivere brevemente la metodologia possiamo presentare ad esempio un modello che cresce ed evolve in base alle informazioni differenti che si rendono necessarie con l’evoluzione del ciclo di vita del progetto (LCA o Life Cycle Assessment). Questo modello viene varato ad ogni step, differendo sul livello di dettaglio (o development, LOD), e sugli scopi di utilizzo. Buona prassi è quella di eseguire un Bim Execution Plan (BEP o BxP) con il fine di accordare tutti gli attori del progetto.

Mi può parlare di un suo progetto, di recente realizzazione, progettato con metodologia BIM?
Il Gruppo Astaldi vanta un portafoglio estremamente vasto di opere complesse e realizzate con questa metodologia. Tra i progetti di più ampia visibilità si possono segnalare il Progetto per l’European Extremely Large Telescope (ELT) nel deserto di Atacama, in Cile, opera di rilevante complessità che richiede una pianificazione accurata e di dettaglio e e per il quale, pertanto, l’introduzione della metodologia BIM risulta fondamentale; il Progetto Idroelettrico Muskrat Falls, in Canada, una centrale idroelettrica da 824 MW sul Churchill River, composta da quattro turbine Kaplan, nell’ambito del quale l’intero processo di costruzione, pianificazione e logistica è stato seguito in BIM; l’Aeroporto Internazionale Arturo Merino Benìtez di Santiago del Cile, uno dei maggiori aeroporti del Sud America per traffico aereo, nell’ambito del quale tutta la simulazione della costruzione è avvenuta tramite metodologia BIM; l’Etlik Integrated Health Campus di Ankara, in Turchia, uno degli ospedali più grandi al mondo, con più di 3500 posti letto e un milione di metri quadri di estensione, nell’ambito del quale l’analisi quantità, la logistica e le varianti sono state realizzate in BIM.

Quali sono secondo lei le prospettive future del BIM in Italia?
Con gli ultimi sviluppi in ambito di decreti legislativi, norme e possibili incentivi di adozione ritengo che l’Italia abbia tutte le carte in regola per adottare in maniera funzionale questa metodologia con le relative possibilità e vantaggi. Come si può ben intendere, il mondo intero si sta equipaggiando per portare avanti questa filosofia. Gli interessi e gli obiettivi sono diversi, ma esiste una base solida e comprovata a dimostrare che l’adozione di questi strumenti permette un ritorno economico e di risorse. Già si intravedono i primi bandi pubblicati, ove il cliente richiede utilizzo del BIM, senza avere magari piena consapevolezza di quali siano i limiti, le possibilità e gli impedimenti.Quanto prima il mercato si aggiusterà su tale calibro, tanto prima avremo i risultati, le storie di successo, i case study che potranno essere seguiti come esempi. Non sarà un cambiamento istantaneo, bensì sarà necessario un affiancamento graduale. Il BIM può portare trasparenza e professionalità, rendere i nostri progettisti e le imprese competitive a livello internazionale, trasformare il modo di lavorare e fornire un vantaggio concreto a chi si struttura subito. Il fine ultimo è parlare la stessa lingua con questa metodologia.

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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