Il Prof. Arch. Daniele Fanzini è Professore associato di Tecnologia dell’Architettura presso il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito (ABC) del Politecnico di Milano. Membro dell’Unità di ricerca “Governance, Progetto e Valorizzazione dell’Ambiente Costruito”, si interessa di Design dei processi per la promozione, la valorizzazione e lo sviluppo del territorio.
Qual è, in sintesi, la sua esperienza professionale?
Subito dopo la laurea ho avviato uno studio professionale e una società di consulenza aziendale sulla qualificazione del progetto e il management per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. In parallelo ho frequentato un dottorato di ricerca in innovazione tecnica e progetto dell’architettura. Dopo il dottorato ho ottenuto i primi incarichi di insegnamento al Politecnico di Milano e nel 2002 sono entrato come ricercatore. Attualmente sono professore associato in tecnologia dell’architettura.
Come è nato il suo interesse per la digitalizzazione e il BIM?
La mia tesi di dottorato era incentrata sulle metodologie per il management e la qualificazione del progetto basate su un approccio a seconda delle esigenze prestazionale.
Il BIM è la macchina che a distanza di anni permette a quelle metodologie di essere applicate nel mondo reale della progettazione.
Come ha portato la sua esperienza in Università?
Attualmente insegno al laboratorio di Architettura delle Costruzioni Complesse del Corso di Laurea Magistrale in Architettura/Architettura delle Costruzioni del Politecnico di Milano. Il laboratorio integra cinque insegnamenti e al mio modulo di insegnamento è affidato il compito di integrare le varie competenze specialistiche attraverso il BIM
Qual è secondo lei la grande occasione che il BIM offre al mondo della progettazione?
Avere la possibilità di esercitare un effettivo ed efficace controllo di qualità del progetto.
Quali sono secondo lei i limiti oggi all’adozione del BIM in Italia?
Paradossalmente i maggiori limiti di adozione si hanno per la mancanza di tecnici che sanno usare lo strumento. Ricevo quotidianamente richieste di giovani laureati che sappiano usare il BIM da parte di imprese e studi professionali