Denis Durante, Cimolai Spa: il BIM è un’opportunità

Dopo la laurea Magistrale in Architettura e dell’Ingegneria Edile presso l’Università degli Studi di Padova, Denis Durante è entrato in Cimolai per uno stage formativo e in questa azienda ha sviluppato nuove competenze crescendo professionalmente e aggiungendo nuove esperienze al suo percorso nel mondo del BIM. Oggi è CDE Manager, Information & Process Referent di Cimolai Spa.

Quale è stato il suo percorso professionale che l’ha portata al BIM?
Il mio percorso di studi in UniPD (dove ho avuto come riferimento il professor Carlo Zanchetta per il BIM) si è concluso nel 2016 con uno stage in Cimolai SpA per la redazione della Tesi di Laurea sulla centralità della gestione informativa per la qualità del costruito. Da subito mi è stato evidente quanto il BIM fosse fondamentale per una efficiente gestione del costruito, dalla progettazione alla gestione dell’intero ciclo di vita.
Da lì è nato un rapporto lavorativo in cui mi sono occupato di Modellazione BIM, analisi e descrizione dei processi informativi e definizione degli standard aziendali per la gestione informativa. A fine 2018 abbiamo avviato l’introduzione di un CDE in azienda, la piattaforma Truspace, per la gestione dei processi informativi in azienda e in commessa, collaborando con il nostro BIM Manager e con i team di commessa per configurare le specifiche regole del gioco.

Quali sono le principali caratteristiche della sua figura professionale?
Oggi mi occupo di coordinare l’implementazione ed estensione del CDE a nuovi dipartimenti e a nuovi processi aziendali, integrando informazioni dalle diverse fasi del ciclo di vita dell’opera (progettazione, costruzione, cantierizzazione). Rimane un aspetto fondamentale il dialogo con BIM Manager, Project Manager e Design Manager al fine di configurare il CDE per ogni Commessa secondo le specifiche regole dettate dalla struttura organizzativa e dalle eventuali richieste del Cliente.
È quindi importante saper leggere i processi aziendali e rappresentarli chiaramente, così come costruire un dialogo con chi gestisce la commessa e il team di progetto.
Inoltre, avere la visione dell’evoluzione tecnologica e digitale del mercato permette di mantenere un confronto con altre realtà e cogliere opportunità di miglioramento.

Quali vantaggi secondo lei porta il BIM alla progettazione?
Qualità ed efficienza, perché un buon coordinamento permette di intercettare gli errori o le lacune di progettazione con anticipo rispetto alle fasi più onerose, quelle produttive/realizzative. In alcuni nostri progetti, l’emissione di documentazione 2D è stata percepita come un’incombenza che ha rallentato il flusso invece molto fluido costruito sulla metodologia BIM e gestito tramite un CDE che garantisse accessi, sicurezza e affidabilità dell’informazione disponibile. Anche la relazione con il Cliente gestita secondo i principi del BIM ha creato un ambiente collaborativo ed efficiente.

Può raccontarci qualche progetto su cui sta lavorando?
Come CDE Manager vedo diversi progetti a livello di impostazione informativa. Uno dei più importanti in questo momento è la realizzazione dell’ELT (Extremely Large Telescope), nel deserto di Atacama. Il coordinamento e la gestione centralizzata delle informazioni sono essenziali per la buona riuscita.
Nel panorama italiano, tra le varie commesse attive stiamo realizzando anche la Nuova Stazione di Milano Sesto e l’adeguamento sismico dell’Ospedale di Verona, due commesse multidisciplinari con intervento sull’esistente.
In questi nostri cantieri si stanno moltiplicando i tablet con accesso alla documentazione sempre aggiornata e a quei modelli BIM che nella fase precedente abbiamo utilizzato per coordinare la progettazione.

Quali sono secondo lei le prospettive future del BIM in Italia?
Dall’estero riceviamo richieste di offerta in cui è sempre presente almeno un Modello BIM di riferimento su cui fare le valutazioni, come anche questionari di prequalifica in cui la gestione BIM e la transizione digitale sono ormai una costante.
La metodologia BIM è un’opportunità, ed è anche una destinazione inevitabile. La domanda da porsi è solo il “quando”.
Per l’Italia, alle committenze e alle grandi aziende e studi sta il compito di trainare quella parte di filiera che generalmente sembra più affaticata nell’introdurre innovazione.

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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