IQT Consulting è una società specializzata in ingegneria delle reti infrastrutturali per telecomunicazioni e multi-utility, edilizia e reti di generazione e trasporto dell’energia elettrica. La società negli ultimi anni ha puntato sulla digitalizzazione e ha investito nella metodologia BIM, come racconta in questa intervista a BIMportale l’Ing. Dinora Quadretti, BIM Manager di IQT Consulting.
Può tracciare un breve profilo dell’impresa?
IQT Consulting è una società di ingegneria e architettura che si occupa principalmente di reti infrastrutturali. Con oltre 380 persone, tra dipendenti e collaboratori, opera con cinque aree di business: IQT Tlc Mobile è specializzata in ingegneria delle reti infrastrutturali delle telecomunicazioni di rete mobile; IQT Tlc NGN si occupa delle telecomunicazioni di rete fissa NGN; IQT Hederalab è la business unit dedicata a ingegneria e architettura per l’edilizia sostenibile; IQT UTframe opera nel settore Utility e IQT E-Grid nelle infrastrutture di generazione e trasporto dell’energia elettrica. La società conta sette sedi in Italia, con headquarter a Rovigo, e da dicembre del 2021, IQT è presente in India, a Nuova Delhi, con una società controllata denominata IQTIN.
Come avete approcciato il tema BIM e come lo avete implementato nella vostra realtà?
IQT ha iniziato a implementare la metodologia BIM nel 2016 in maniera sostanziale: è stato un investimento strategico e non un obbligo, in quanto non era ancora entrato in vigore il Decreto BIM e le nostre commesse in ogni caso erano al di sotto della soglia di obbligatorietà.
Allora le dimensioni aziendali erano ridotte rispetto a oggi, eravamo circa 100-150 persone. L’investimento rientrava in una più ampia scelta di puntare alla digitalizzazione e investire in risorse umane e in infrastruttura, hardware e software, per riuscire a gestire una maggior mole di lavoro e garantire allo stesso tempo maggior qualità del servizio offerto. Scelta che ha portato l’azienda a una crescita importante negli ultimi 5-6 anni.
La metodologia BIM è stata introdotta in maniera graduale in tutte e cinque le business unit della società, con velocità diverse a seconda del mercato di riferimento di ognuna.
È stata avviata in parallelo una riorganizzazione aziendale, creando dei team divisi per settori disciplinari, con l’obiettivo di essere più efficienti su ogni progetto e di poter implementare il BIM in maniera più idonea. Si è costituita un’area staff all’interno della società, Digital Engineering, tutt’ora esistente, che si occupa di traghettare la Società nella Digitalizzazione del settore delle costruzioni. All’interno di quest’area è collocato un team corporate che si occupa dell’implementazione e del coordinamento BIM, composto da BIM Manager, Corporate BIM Coordinator e BIM Specialist, ed interviene accanto ai team di progettazione delle varie aree di business, supportandoli nell’impostare il processo di lavoro in modo coerente agli standard interni fin dall’inizio della commessa. In questo modo l’implementazione della metodologia BIM avviene in modo centralizzato e coordinato a livello centrale, in seguito i team di lavoro proseguono in maniera autonoma.
L’adozione della metodologia BIM ha coinvolto fin dall’inizio tutta l’organizzazione, affinché ogni figura fosse sensibilizzata al cambiamento, con l’obiettivo di valorizzare le persone facendo comprendere loro che le caratteristiche professionali di ciascuno sarebbero evolute con metodi nuovi. È stata fatta tanta formazione, specialmente “sul campo”, secondo l’approccio che contraddistingueva IQT Consulting ancora prima dell’adozione della metodologia BIM.
Dopo una prima fase di formazione teorica sul metodo e sul funzionamento del software, gli specialisti si affiancavano ai progettisti nelle commesse seguendo la logica del “pianifico, provo, correggo e miglioro”. L’arrivo di una commessa importante in BIM ha poi accelerato il processo di formazione che è stato portato avanti parallelamente all’operatività.
Per quali tipologie di progetti adottate il BIM e come siete strutturati?
Il BIM è adottato in tutte le Business Unit aziendali – con diversi gradi di penetrazione – e lo impieghiamo per circa l’80% delle commesse. Per il restante 20% vengono utilizzate altre metodologie di scambio informativo: ad esempio la divisione che si occupa progetti di telecomunicazioni per telefonia fissa utilizza il GIS.
Per circa il 50% delle commesse di progettazione lavoriamo in full BIM implementando tutte le dimensioni, a eccezione di quella relativa al Facility Management che introduciamo eventualmente in un secondo momento come servizio.
Anche nelle piccole commesse che non prevedono espressamente l’utilizzo del BIM noi lo adottiamo come nostra prassi interna.
Per quanto riguarda la gestione del lavoro, in IQT cerchiamo di affrontare ogni sfida in modo collaborativo. Ogni business unit ha team composti da BIM Specialist e almeno un BIM Coordinator per area geografica. In caso di commesse complesse, il BIM Coordinator è esclusivo per la singola commessa. Progettisti e BIM Coordinator si interfacciano costantemente con l’area a Staff dove sono collocati il BIM Manager e due Corporate BIM Coordinator che supervisionano e coordinano implementazioni nuove e andamento di commesse in modo trasversale all’interno delle singole BU; ognuno ha il suo ruolo ma è un’interazione continua, si lavora tutti insieme e questo cambia l’approccio ai progetti.
Quali sono le vostre tipologie di clienti in ambito BIM? Avete avuto richieste anche dalla committenza pubblica?
I nostri clienti sono i grandi player nazionali delle telecomunicazioni, ma anche le società del mercato immobiliare e i committenti pubblici. Abbiamo lavorato ad esempio con Università e aziende ospedaliere.
Fino a un paio di anni fa il BIM era utilizzato più che altro per prassi interna e per agevolare la nostra progettazione integrata tra più discipline, non ci veniva richiesto dai clienti. Ora invece la sensibilità sta cambiando. Inoltre, collaborando con studi esterni e scambiando con loro i modelli di coordinamento, notiamo come ormai sia un modo di collaborare diffuso, anche se c’è ancora la difficoltà nel trovare interlocutori che abbiano il nostro stesso grado di competenze.
Può raccontarci qualche progetto esemplare del vostro percorso nell’implementazione del BIM?
La prima case history di successo è proprio quella della nostra azienda, IQT Consulting, che ha saputo introdurre la metodologia a tutti i livelli dell’organizzazione, inserendo nei team di lavoro anche ingegneri gestionali o sviluppatori per creare processi di controllo automatizzato ed eliminare l’errore umano.
Possiamo poi citare progetti di riqualificazione per scuole e Università in cui abbiamo proposto noi alla committenza di utilizzare il BIM per cogliere le opportunità del 4D e avere una visione sullo sviluppo del cantiere.
Per un cliente della GDO, grazie al modello informativo, è stato possibile capire come gestire la contemporaneità dei lavori e la riqualificazione dell’edificio adibito a magazzino mantenendo l’operatività della struttura commerciale. Lo stesso è successo per la riqualificazione dell’headquarter di un grosso gestore di telefonia, per il quale abbiamo curato la riconversione dello stabile permettendo allo stesso tempo alle persone di lavorare nell’edificio.
La nostra azienda è capace di proporre diverse tipologie di progettazione e questa caratteristica ci ha permesso di differenziarci e di crescere.
Guardando al futuro, ci sono tecnologie che vorreste implementare o ambiti su cui punterete?
Per quanto riguarda le fasi di Reality Capture utilizziamo già laser scanner e droni per effettuare sopralluoghi e acquisire informazioni sull’esistente; in futuro vorremmo implementare una strumentazione che consenta di ottenere maggiore precisione con tempi veloci di processing dei dati acquisiti.
Stiamo iniziando a introdurre i visori di realtà aumentata per la gestione dei cantieri e li utilizziamo sia per agevolare il cliente nelle decisioni, sia per effettuare verifiche tra progetto e stato di avanzamento dei lavori, con la possibilità di coinvolgere anche le persone da remoto.
Ci stiamo interrogando inoltre sull’implementazione dei robot, così come vorremmo applicare algoritmi di Intelligenza Artificiale su determinati processi.