Ilaria Urbani, Milan Ingegneria: Risparmio dei tempi di progettazione e puntualità nell’esecuzione dei lavori

Dopo la laurea al Politecnico di Milano, l’Ing. Ilaria Urbani ha iniziato le sue esperienze lavorative affiancandosi al mondo del BIM, e oggi è BIM Manager della società di ingegneria Milan Ingegneria.

Quale è stato il suo percorso professionale che l’ha portata al BIM?
Mi sono avvicinata alla progettazione BIM circa sei anni fa, dove lavoravo precedentemente. L’azienda era impegnata nella progettazione di un importante intervento di riqualificazione in cui era stata richiesta l’applicazione della metodologia BIM e io, in particolare, avevo espresso l’interesse ad occuparmi della modellazione informativa del complesso. Nonostante inizialmente si sia fatta fatica ad apprezzare l’innovazione portata dal BIM, le potenzialità ed i vantaggi sono emersi rapidamente risultando di gran lunga superiori all’approccio tradizionale.

Quali sono le principali caratteristiche della sua figura professionale?
Attualmente lavoro in un’importante società di ingegneria in cui rivesto il ruolo di BIM Manager.
Il BIM Manager ha responsabilità rilevanti all’interno della filiera BIM di un’azienda che spaziano dall’ambito progettuale a quello gestionale. Oltre alla supervisione e coordinamento delle figure BIM Coordinator e BIM Specialist, tra le principali mansioni si ritrovano la redazione degli standard aziendali, la selezione delle risorse BIM, la scelta e gestione dei software, la supervisione al sistema qualità BIM, la redazione dei piani di formazione e di aggiornamento del personale.

Quali vantaggi secondo lei porta il BIM alla progettazione?
Il principale vantaggio introdotto dal BIM si apprezza con la rappresentazione realistica, per componenti e di insieme, dell’idea progettuale ed avviene con contrazione dei tempi e univocità delle informazioni. Sviluppare un progetto rispettando i protocolli BIM, significa ottimizzare una serie di operazioni da effettuare durante il processo progettuale. La redazione degli elaborati, il coordinamento interdisciplinare, l’estrazione delle quantità sono solo alcune delle peculiarità. Questa ottimizzazione si concretizza nel risparmio dei tempi di progettazione e puntualità nell’esecuzione dei lavori. Il modello informativo evoluto concentra tutti i dati del Progetto in un unico contenitore eliminando la ridondanza delle informazioni e il margine di errore.

Come si lavora in BIM all’interno della sua realtà aziendale?
Tutti i progetti vengono sviluppati in BIM fin dalle fasi preliminari. L’organizzazione è estremamente semplice: ad ogni Progetto vengono assegnate figure BIM, come il Coordinator e gli Specialist, che si occupano della compilazione del modello informativo caratterizzandolo con tutte le informazioni necessarie al raggiungimento del livello atteso.

Può raccontarci qualche progetto su cui sta lavorando?
Attualmente sono impegnata su un progetto in fase esecutiva di un grande complesso a destinazione mista a Milano. Dal punto di vista BIM, per questo lavoro è stato necessario gestire una enorme mole di informazioni secondo sequenze prestabilite con schemi atti a minimizzare gli errori e a ridurre il tempo necessario per lo sviluppo delle varie fasi di avanzamento.

Quali sono secondo lei le prospettive future del BIM in Italia?
È inevitabile che prima o poi tutte le aziende, sia medio-grandi che di dimensione più contenute, passino dalla progettazione tradizionale alla progettazione BIM. Questo perché man mano le Committenze si renderanno sempre più conto che la progettazione sviluppata in BIM apporta notevoli benefici rispetto ai sistemi tradizionali. Spesso si pensa che la progettazione BIM sia più costosa di quella convenzionale. In realtà il processo BIM è caratterizzato da una concentrazione inziale di impegno e costi più alta rispetto a quella tradizionale proprio perché è nelle fasi iniziali che si procede alla corretta impostazione di tutto il processo progettuale: ciò che potrebbe apparire onerosità eccessiva, è piuttosto un investimento che consentirà di ridurre drasticamente interferenze e varianti in cantiere oltre che controllare in ogni momento il rispetto del budget evitando le “sorprese” finali, fatto ormai endemico nella gestione dei lavori. Un auspicio, che si debba rendere fortemente preferenziale, se non addirittura obbligatoria la modellazione BIM in tutti i progetti pubblici e privati. Si pensi ad esempio alle semplificazioni nelle procedure approvative degli Enti se esistesse un sistema univoco di lettura degli elaborati progettuali con la costituzione del database informatizzato del patrimonio immobiliare e con la carta d’identità dell’edificio contenente anche i piani di manutenzione post-operam.

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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