Brescia Infrastrutture: Una stazione appaltante sempre più BIM

Nel settore delle costruzioni risulta sempre più importante per le stazioni appaltanti affrontare un percorso di transizione digitale, anche a seguito del Decreto Ministeriale 560/2017 che ha stabilito la progressiva introduzione della digitalizzazione dei processi per la formulazione e la gestione dei bandi di gara. Alcuni enti si stanno già muovendo in questa direzione, come ci racconta Luisa Zinelli, Risk Manager di Brescia Infrastrutture S.r.l (società in house del Comune di Brescia).

Quando avete deciso di implementare il BIM nei vostri processi lavorativi?
Nel corso del 2019 Brescia Infrastrutture ha dato mandato alla società Bimfactory di condurre una analisi all’interno dell’azienda per capire l’orientamento aziendale al BIM da parte dei singoli dipendenti ed una analisi dei software ora in uso.

Qual era il vostro principale obiettivo?
Una padronanza sempre maggiore della procedura basata sui modelli informatici e delle sue relative integrazioni per giungere, anche attraverso ulteriori aggiornamenti. In particolare confidiamo, alla soglia del 2023, di giungere alla piena disponibilità di un sistema BIM massimamente efficace per elaborare progetti per cantieri al di sopra del milione di euro.

Quali sono le maggiori difficoltà, o criticità, che state affrontando nel percorso di implementazione del BIM?
In considerazione della complessità di alcune piattaforme per lo sviluppo di applicazioni associate, Brescia Infrastrutture ha provveduto a riservare, a tutto il personale, approfonditi cicli di formazione. In questo modo la società intende superare le criticità, così da garantire ai propri dipendenti le conoscenze teoriche e pratiche per usufruire al meglio dei nuovi software e della razionalizzazione degli stessi.
In tema di BIM, una delle questioni da affrontare in breve tempo sarà la riorganizzazione a livello sia professionale (selezione e formazione risorse umane), sia tecnologico (investimenti in ammodernamento reti e hardware/software): come vi attiverete, o come vi state attivando, in queste due direzioni?
La priorità di Brescia Infrastrutture sarà quella di nominare all’interno della struttura già esistente figure quali un BIM manager e un BIM Coordinator. Grazie ad uno specifico contratto stipulato con Bimfactory, la nostra società per prima cosa eseguirà una razionalizzazione dei software in uso e della rete esistente ed, in seguito, indirà una gara al fine di individuare un fornitore in grado di supportare l’azienda nell’acquisizione di una piattaforma ideale capace di soddisfare al meglio le nostre peculiari esigenze.

State già portando avanti alcuni progetti realizzati applicando la metodologia BIM?
Quanto prima verranno modulati tre differenziati progetti pilota ponendo attenzione a due fasi specifiche come la progettazione e la Direzione Lavori e riservando una terza applicazione all’area facility.

 Quali sono i principali vantaggi che il BIM può apportare alla programmazione e realizzazione di opere pubbliche?
Innanzitutto, una fondamentale ottimizzazione dei tempi, in molti casi traducibile con un sensibile vantaggio anche in termini economici. E in secondo luogo una significativa condivisione di informazioni tra colleghi che con la loro interazione spesso contribuiscono ad elevare ancor più il prodotto qualitativo del progetto.

 Il BIM può rappresentare un elemento di una maggiore trasparenza negli appalti pubblici?
Si, certamente. Basti pensare che tutte le informazioni vengono tracciate. Non vi è dubbio che BIM sia un esempio concreto di come la digitalizzazione rappresenti in molti casi un forte volano per l’economicità, la trasparenza e celerità degli appalti. Brescia Infrastrutture, in particolare, lo sperimenta con successo da anni con il portale e-procurement, una piattaforma per la gestione delle gare di appalto ed elenco fornitori.

Cosa ne pensate dello sviluppo del BIM in Italia?
Per quanto concerne la diffusione del BIM, innanzitutto è necessario ricordare che il decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti 1° dicembre 2017, n.560, consentirà al sistema di entrare compiutamente in vigore per le opere di qualsiasi importo soltanto dal 1° gennaio 2025 e questo offrirà ancora cospicui margini di implementazione.
Comunque, allo stato attuale, pare di rilevare ancora un certo gap tra le aziende private, gli appaltatori di livello medio alto e gli studi di progettazione più qualificati e gli addetti ai lavori che potremmo definire di livello inferiore. Anche la maggior parte delle stazioni appaltanti non risulta ancora del tutto preparata a questa fondamentale innovazione introdotta anche in termini giuridici. Ma, come detto, è nell’ordine delle cose che la strada intrapresa non possa che assicurare uno sviluppo sempre crescente del BIM in Italia, come del resto sta avvenendo nel resto del mondo con graduale ma decisa progressione.

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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