Maddalena Caldarelli: Il BIM è in continua evoluzione

Dopo aver frequentato e conseguito il master in BIM Management presso il Politecnico di Milano l’Arch. Maddalena Caldarelli è entrata a far parte del CoE (Centro di Eccellenza) Operation 4.0 di Bip dove si occupa di offrire supporto alle aziende che vogliono implementare la metodologia BIM.

Qual è stato il suo percorso professionale che l’ha portata al BIM?
L’Interesse neiconfronti del BIM è iniziato fin dai primi anni di università grazie al contributo portato dal Professor Francesco Ruperto, docente presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Fin da subito ho compreso l’importanza che la metodologia BIM avesse ed avrà per il futuro del nostro settore ed il cambiamento che porterà in termini di trasformazione digitale. Dopo aver frequentato e conseguito il master in BIM Management presso il Politecnico di Milano,ho avuto modo di affinare e consolidare il mio percorso professionale presso BIP,multinazionale di consulenzache opera in vari settori di business. In BIP faccio parte del CoE (Centro di Eccellenza) Operation 4.0, un’area della società che possiede competenze trasversali alle AdB e chesi occupa, tra le varie cose, di supporto edimplementazione della metodologia BIM in società che hannol’esigenza di evolvere verso la trasformazione digitale degli asset.

 Quali sono le principali caratteristiche della sua figura professionale?
Il ruolo di figure professionali come la mia è quello di affiancare e supportare le imprese nell’implementazione e nella sperimentazione della metodologia BIM, nelle attività di trasformazione digitale, sviluppo di nuovi processi operativi e utilizzo di nuovi strumenti.
Le conoscenze messe in campo hanno lo scopo di fornire un sostegno al management e gli operativi delle società asset based per definire la strategia di implementazione e svilupparne le attività.
Dunque le principali caratteristiche che un BIM Consultant deve possedere, spaziano da concetti di trasformazione digitale, sperimentazione di strumenti interoperabili e strategie per la reingegnerizzazione dei processi. È molto importante riuscire a tracciare con il cliente degli obiettivi, che permettano di organizzare il tempo e di strutturare le relazioni al fine di raggiungere con successo le attività di implementazione e fare in modo che le nuove metodologie si integrino al meglio nelle attività aziendali.

Come si lavora in BIM all’interno della vostra azienda?
L’approccio di lavoro è finalizzato alla definizione della strategia e delle conseguenti attività per l’implementazione del BIM, definendo chiaramente il contesto, gli obiettivi e una tabella di marcia per raggiungere il livello di maturità desiderato.
Le fasi di attuazione costituiscono le attività pratiche da mettere in atto, pertinenti al settore di riferimento, al fine di garantire un’evoluzione graduale ed efficace, strutturate in un framework logico.
Da ciò si definisce caso per caso una strategia su misura per il BIM ed il processo di trasformazione digitale, delineando chiaramente il contesto, gli obiettivi ed una tabella di marcia per raggiungere il livello di maturità desiderato.

Con quali principali tipologie di clienti lavora?
I nostri principali clienti sono società o aziende asset based, le cui attività ricadono lungo tutto il ciclo di vita dell’opera, contemplando principalmente realtà di grandi dimensioni.
Da questo importante portafoglio clienti scaturisce un’organizzazione professionale che si adatta in funzione dell’area in cui si sceglie di implementare il BIM. Sono infatti definiti specifici obiettivi che variano nei quattro ambiti principali di business degli stakeholder: Design, Construction, Finance ed O&M. Diverse specificità del business, infatti, generano approcci di implementazione diversi

Mi può raccontare qualche progetto su cui sta lavorando?
Attualmente siamo coinvolti in progetti di implementazione del BIM presso diversi clienti di grandi dimensioni.
Uno di questi ci vede impegnati da qualche anno presso un’importante società italiana leader nel settore multiutility, che si occupa di progettazione, realizzazione e gestione di reti ed infrastrutture per servizi energetici, elettrici, idrici e ambientali.
Vista la complessità del committente e del suo patrimonio è stato sviluppato un piano di implementazione del BIM, partendo dall’introduzione della metodologia in un nucleo iniziale ristretto per poi estendere l’implementazione in tutte le aree. Il progetto ha previsto un’implementazione metodologica basata sullo sviluppo degli aspetti relativi all’architettura IT, la scelta di hardware e software, l’impostazione e sviluppo di modelli dati e standard operativi, la definizione dei ruoli, la redazione di linee guida e specifiche tecniche, documenti operativi ed altro.
Di pari passo la sperimentazione ha previsto lo sviluppo di una serie di progetti pilota per applicare fin da subito quanto introdotto e sperimentare i nuovi workflow operativi.
Nell’ultimo periodo inoltre ci stiamo occupando di introdurre alcuni metodi di monitoraggio e controllo basati su standard progettuali e dello studio di processi operativi al fine di sviluppare e monitorare il 4D e 5D dove, nello specifico, gli obiettivi che ci siamo prefissati sono la corretta gestione dei tempi di realizzazione dell’opera,per evitare ritardi nelle lavorazionie il sostegno alla DL durante le attività di cantieree la definizione di strategie per una computazione metrica estimativa automatizzata BIM oriented.
Essa si basa sul principio di associazione oggetti/quantità di modello e voci di costo attraverso l’impiego di specifici parametri che rendono tale associazione univoca ed efficace. Il fine è ovviamente un continuo supporto al management nell’individuazione di eventuali criticità per fornire un aiuto concreto per la risoluzione delle stesse.

Quali sono secondo lei le prospettive future del BIM in Italia?
L’evoluzione del BIM sul territorio nazionale sta portando dei risultati notevoli. Si può dire che tale metodologia sia già in consolidamento nelle aree di progettazione ed in stadio di estensione per quello che riguarda le fasi di costruzione e gestione dell’opera. Tale stravolgimento in un settore che genera fatturati elevati, anche se ha tardato ad arrivare, non può che renderci orgogliosi. Tuttavia questo non deve frenare i processi evolutivi, ma deve essere uno stimolo per poter fare ancora di più continuando a sperimentare ed evolvere sempre verso l’innovazione. Si guardi a realtà estere, come l’Inghilterra, i paesi scandinavi o gli USA, nei quali l’utilizzo del BIM e del Digital Twin è da tempo considerato la normalitàe il metodo più efficace ed efficiente per la corretta gestione del ciclo di vita degli asset.

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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