E-Making: un approccio digitale evoluto per la progettazione del futuro

E-Making è una società di ingegneria con un importante know-how in campo sismico e una forte vocazione digitale nata dalla ventennale esperienza di Angelo De Cocinis, ingegnere strutturista, e Silvia Bralia, designer, che dopo aver dato vita nel 2000 a StudioDEG, partner storico tuttora in attività, ha messo a frutto le conoscenze e i risultati delle più moderne e avanzate ricerche nel campo dell’ingegneria, della fisica, delle tecnologie dei materiali integrandoli in una struttura multidisciplinare, in grado di governare tutte le fasi del processo progettuale ed esecutivo grazie a una serie di strumenti e servizi evoluti. Dal nostro incontro con Angelo De Cocinis (nella foto) emerge il quadro di un’azienda che è anche uno scorcio sul futuro di un settore fatto non solo di nuove tecnologie ma soprattutto di un approccio moderno e innovativo al progetto.

La nostra storia, ormai più che ventennale”, racconta De Cocinis, “nasce dal nucleo originario di StudioDEG, una struttura professionale attiva principalmente nel campo della progettazione in ambito residenziale, terziario e commerciale, con un focus specifico sulla parte strutturale. Abbiamo in particolare operato a lungo nel campo della progettazione antisismica, maturando nel corso di queste esperienze una forte expertise nei processi di controllo e gestione del progetto, ed è proprio questo percorso che ci ha convinto della necessità di un cambio di passo in termini di metodologie e approcci al nostro lavoro. Da qui è scaturita l’idea di creare nel 2018 e-Making, una nuova realtà che porta anche nel nome l’essenza di questa filosofia fatta di utilizzo evoluto del digitale e una forte competenza tecnica maturata sul campo, entrambi al servizio di un approccio evoluto al processo progettuale. Evoluto perché fatto non solo e non tanto di singole piattaforme e strumenti, ma piuttosto costruito su un ecosistema concettuale che abbraccia tutte le fasi del progetto, dal concept alla gestione dell’opera, e in cui l’ambito digital non è fine a sé stesso ma è strumentale a una visione del nostro lavoro. Da questa base hanno origine i servizi oggi offerti da e-Making, dalla progettazione e gestione della commessa fino alla realizzazione dell’opera, passando per i servizi di digitalizzazione dell’ambiente costruito fino a virtual staging in fase di progettazione mediante la realizzazione di modelli di Co-Design con un coinvolgimento attivo del cliente. Contenuti digitali, questi, che vengono distribuiti attraverso la nostra piattaforma e-Building nata da una partnership con la società americana Matterpot Inc., piattaforma oggi disponibile in oltre 180 paesi e distribuita in modalità Software as a service. Tutte le attività vengono svolte con un sistema di gestione certificato ISO 9001:2015, scelta che ha permesso anche l’attivazione di una nuova branch, e-Making Check, che si occupa della verifica della progettazione ai fini della validazione, attività rivolta alle stazioni appaltanti sia pubbliche che private. Tutte le attività di progettazione vengono svolte principalmente con metodologia BIM based, combinata con l’approccio del Design Thinking method in modo da favorire e ottimizzare il processo di co-design mettendo le persone al centro di tutte le attività.

L’implementazione di questo approccio evoluto alla progettazione ha comportato notevoli investimenti in tecnologie digitali, ma soprattutto l’adozione specifiche metodiche sia in termini di organizzazione dello studio che di formazione delle risorse umane. Come conferma De Cocinis, “si è trattato di un importante salto di qualità sia in termini funzionali che come generatore di nuove opportunità. Gli strumenti sono naturalmente importanti, e gli investimenti che abbiamo affrontato in questo ambito lo son ostati altrettanto, ma ad essere strategico è stato soprattutto l’approccio alla formazione del nostro staff. Il nostro obiettivo è stato quello di implementare una formazione cosiddetta T-Shape, in grado di coniugare una visione tecnologica a 360° a una forte specializzazione nel nostro ambito disciplinare in modo da poter attingere a tecnologie, pratiche e processi utilizzati in altri settori per generare innovazione nel nostro. Attualmente e-Making dispone delle risorse interne necessarie a sviluppare il progetto architettonico, il progetto strutturale e il progetto impiantistico all’interno di un flusso di processo BIM, ma soprattutto di un metodo di lavoro evoluto. Uno dei suoi simboli è la nostra capacità di realizzare modelli di co-design a partire da modelli BIM, visualizzabili via web, sui quali l’utente può effettuare scelte di materiali è può testare in tempo reale l’evoluzione del modello. Quest’ultimo è interamente navigabile dal committente anche senza disporre di una piattaforma BIM, e dispone anche di un configuratore che può essere utilizzato, alla scala del singolo immobile,  per simulare scelte previste in capitolato, così come a una scala superiore per attività di progettazione partecipata per interventi su aree pubbliche nelle quali la collettività e gli stakeholder possono sperimentare le diverse soluzioni proposte”.

La digitalizzazione dei processi e, più in generale, un approccio così evoluto al progetto ha naturalmente importanti ricadute, fra le quali una delle più importanti, conferma De Cocinis, è la possibilità di “prototipizzare” il progetto: “si tratta di una pratica presente da tempo in altri settori come la meccanica ma che in quello delle costruzioni solo ora inizia ad affermarsi. Ciò consente di anticipare e risolvere preventivamente gli eventuali problemi già in fase progettuale, riducendo conseguentemente costi e tempi di intervento, un vantaggio che il mercato ha compreso molto rapidamente generando una crescente richiesta in questa direzione. Allo stesso tempo, è chiaro che per poter esprimere pienamente i suoi vantaggi questo approccio deve essere esteso all’intero flusso del progetto, un aspetto su cui il lavoro da fare è ancora molto”.

L’impatto di questo approccio sulle attività di e-Making è stato senza dubbio importante, e ha permesso allo studio di cogliere nuove opportunità rispetto alle metodologie più tradizionali. “A fare la differenza”, conferma De Cocinis, “è stato soprattutto il fatto che non ci siamo limitati a un “semplice” utilizzo della metodologia BIM, ma abbiamo tradotto il nostro approccio in una vera e propria piattaforma proprietaria, e-Building, attraverso la quale gestiamo tutte le attività di progettazione con contenuti digitali e il reverse engineering. E-Building offre ai nostri clienti e partner la possibilità di visualizzare, interrogare, archiviare e distribuire via web modelli BIM in diversi formati, visualizzare e condividere via web nuvole di punti e ogni tipo di contenuto digitale attraverso il suo gestore documentale, anche senza disporre di una piattaforma BIM o di specifiche conoscenze disciplinari. Una scelta frutto di un approccio open, riflesso nelle pratiche di co-design cui ho già accennato, grazie al quale il cliente è direttamente coinvolto nel processo progettuale grazie all’utilizzo di una rappresentazione immersiva 3D di quello che ne sarà l’esito. Ma anche un approccio multidimensionale, perché non si limita ai soli aspetti architettonici, strutturali e impiantistici ma implementa anche una serie di contenuti digitali potenzialmente infiniti e condivisibili con il cliente attraverso la nostra piattaforma, dai video esplicativi alle istruzioni di manutenzione e gestione degli impianti. Una sorta di vero e fascicolo digitale evoluto”.

La crescita di questo approccio avanzato alla progettazione coinvolge in misura importante anche il mondo della committenza, che si trova a sua volta ad affrontare un salto di qualità metodologico. “Nell’ambito della Pubblica Amministrazione”, conclude De Cocinis, “esistono tuttora difficoltà e resistenze nella strutturazione dei processi progettuali in ottica digitale, e obiettivamente anche chi offre servizi in questo ambito spesso non dispone di una proposta organica. Sono comunque fiducioso, non ultimo anche per il fatto che una grossa spinta in questa direzione proviene dalle stesse imprese, che stanno via via comprendendo i vantaggi, economici ma non solo, di un approccio evoluto al progetto. Da parte nostra siamo in grado di fornire una serie di supporti sia nelle tradizionali attività progettazione che in quelle, altrettanto strategiche, di assessment e validazione. A questo scopo abbiamo ad esempio creato e-Making Check, una branch di e-Making che in quanto certificata ISO 9001:2015 RT-21 può occuparsi della verifica della progettazione ai fini della validazione, e di attività di consulenza alle pubbliche amministrazioni nella gestione di appalti tradizionali o da eseguire con metodologia BIM”.

 

 

Giornalista professionista della redazione di BIMportale, specializzato nel settore delle costruzioni, si occupa dai primi anni ’90 di tecnologie applicate alla progettazione e al cantiere. Ha all’attivo numerose pubblicazioni e collaborazioni con le principali testate di settore relative a tecniche costruttive, progettazione 3D, organizzazione e gestione dei processi di cantiere.


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