Mattia Cattaneo, ACPV: Il BIM come standard di riferimento per la progettazione

Dopo la laurea in architettura al Politecnico di Milano e alcune esperienze all’esto oggi l’Arch. Mattia Cattaneo lavora come Senior Architect presso lo studio Antonio Citterio Patricia Viel.

Quale è stato il suo percorso professionale che l’ha portata al BIM?
Il mio primo approccio al BIM è avvenuto grazie allo studio Antonio Citterio Patricia Viel (ACPV) nel 2014. In quel periodo, grazie anche ad alcune grosse commesse che erano in partenza (nel mio caso avevo appena iniziato a collaborare sul progetto del Bvlgari Resort a Dubai), si decise di passare gradualmente all’utilizzo esclusivo di Revit, formando tutti i collaboratori con corsi organizzati all’interno dello studio.
In quanto architetto, la conoscenza del BIM è presto diventata fondamentale in qualsiasi attività di progettazione ed in tutte le sue fasi, dalle prime idee progettuali sviluppate con masse fino allo studio del dettaglio in scala 1:1. Questo anche grazie ai numerosi lavori dove la progettazione integrata è l’elemento cardine.
Lo studio Antonio Citterio Patricia Viel lavora ormai da anni utilizzando software BIM, abbiamo di fatto un team dedicato di 17 persone specializzate interamente a questa metodologia progettuale, guidate dai colleghi Emiliano Capasso e Vincenzo Panasiti. Lo sviluppo e gli anni di ricerca incentrata su questa metodologia di progettazione affrontata dallo studio ACPV ha fatto sì che la sua conoscenza sia diventata un criterio essenziale per poter lavorare all’interno dello studio.

Quali sono le principali caratteristiche della sua figura professionale?
Sono un architetto laureato al Politecnico di Milano, con una specializzazione in Conservazione e Restauro architettonico. Dal 2013 collaboro con lo studio Antonio Citterio Patricia Viel, con una parentesi di un anno e mezzo trascorsa in Spagna presso Jaime Beriestain Studio a Barcellona. Da sempre sono stato attratto dalla progettazione di spazi pubblici e urban design, anche se il mio trascorso lavorativo spazia dalla progettazione di grattacieli, agli Hotel 5 Stelle fino all’interior design. Mi reputo una persona molto curiosa per quanto riguarda gli aspetti legati al mio lavoro.

Quali vantaggi secondo lei porta il BIM alla progettazione?
Rapidità nello sviluppo e controllo completo su ogni singolo elemento progettuale e di dettaglio. Lavorare in BIM mi ha fatto capire quanto potente possa essere questo strumento per noi architetti, in quanto ci permette di avere un controllo totale sul progetto che con altri software difficilmente si otterrebbe. I possibili errori, sia progettuali che di coordinamento, sono subito evidenti, consentendo una drastica riduzione del processo complessivo, un controllo maggiore su tutti i dettagli ed un risparmio notevole di tempo, che si tramuta in un risparmio economico per il committente.
Un altro notevole vantaggio è dato dalla progettazione integrata che rende possibile avere un più completo controllo, anche da parte dell’architetto, su tutte le discipline che collaborano allo sviluppo del progetto. Non sono più materie separate ma grazie al BIM e alla progettazione integrata è un unico sistema che dialoga e si sviluppa simultaneamente, ottenendo un risultato finale migliore e più completo.

Può raccontarci qualche progetto su cui sta lavorando?
Come accennavo i progetti a cui ho avuto modo di partecipare sono diversificati.
Di recente è stato pubblicato uno dei progetti a cui ho lavorato assieme al mio collega Lorenzo Laura (Project Director) e Francesco Masala: il complesso residenziale di Cascina Merlata a Milano. Un progetto di edilizia sociale che promuove il senso di comunità e offre una vasta gamma di servizi fuori dal centro città. Situato nel quartiere di Cascina Merlata a nord-ovest di Milano fa parte di un masterplan più ampio concepito sempre da ACPV nel 2011. Un progetto ad alta efficienza energetica che copre una superficie totale di 12.600 m2.
Un altro progetto molto interessante a cui ho partecipato è il nuovo Bvlgari Hotel di Parigi. Questo Hotel, che va a sostituire un edificio esistente ridisegnandone sia la facciata che tutti gli interni, sorgerà al numero 30 di Avenue George V e verrà inaugurato quest’anno.
Entrambi i progetti sono stati realizzati interamente grazie a software BIM e alla progettazione integrata, che ha agevolato il lavoro a tutti gli specialisti che hanno preso parte al progetto.

Quali sono secondo lei le prospettive future del BIM in Italia?
Credo che il BIM in Italia, come nel resto del mondo, sia in una fase di forte crescita e sviluppo. Sempre più imprese e committenti si rendono conto dell’efficacia di una progettazione BIM e pertanto la individuano come elemento “sine qua non” nell’avvio di nuovi progetti.
Credo che nei prossimi anni vedremo uno sviluppo legato all’integrazione di nuovi elementi e nuove possibilità di interazione nell’ambito BIM. Penso, per esempio, alla realtà virtuale o agli strumenti di calcolo e analisi energetico/ambientale che aiutano una progettazione volta all’ottenimento delle sempre più richieste certificazioni LEED e WELL.

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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