Parabolika è uno studio professionale che si è specializzato negli anni nella progettazione, architettura e ingegneria integrata in particolare per la pubblica amministrazione.
“Sviluppiamo principalmente progetti per appalti pubblici – spiega Claudia Bertuccioli, Tender Engineer, responsabile divisione gare lavori e BIM Coordinator di Parabolika – dalle caserme alle scuole, dagli edifici
ospedalieri, agli asili e alle case di comunità. Dalla progettazione integrata di un nuovo edificio o di una riqualificazione immobiliare, fino alla progettazione della manutenzione edile ed impiantistica, i nostri progettisti approcciano le sfide della progettazione dalla ideazione dell’opera, fino al facility management. I nostri clienti sono aziende che partecipano a gare di appalto del settore pubblico e privato sul territorio nazionale, o committenti pubblici che cercano un supporto tecnico per lo sviluppo di PFTE o Progetti Esecutivi, ma anche supporto ai RUP per la definizione di capitolati e progetti di gara. Negli ultimi anni ci è stato sempre più richiesto dai nostri committenti, anche in
linea con gli aggiornamenti normativi del codice appalti, di realizzare la progettazione esecutiva in BIM, e per questo ormai già da qualche anno abbiamo iniziato un percorso di implementazione della metodologia BIM nei nostri processi lavorativi”.
Parabolika dal 2021 sta costruendo un team dedicato e costituito da figure certificate (BIM Manager, BIM coordinator, ecc.), e a tutti i nuovi assunti che ogni giorno entrano a far parte del team, viene fatto da subito intraprendere il percorso per la certificazione delle competenze richiesta dalla normativa (BIM Specialist ARCH, MEP, STRUCT, ecc.). “Il nostro studio è cresciuto molto negli anni: eravamo una decina nel 2021/2022 e oggi siamo invece circa 30 dipendenti dell’azienda, oltre ai numerosi collaboratori esterni specialistici! Questo dimostra il nostro impegno costante verso l’innovazione che permette costante rinnovamento, anche con strumenti e metodi moderni quali il BIM, che crediamo sia un grande valore aggiunto per l’ottimizzazione dei processi e gli standard operativi”.
In questa visione orientata verso il futuro Parabolika lavora giorno dopo giorno per portare il proprio metodo di lavoro con metodologia BIM ad un livello superiore. “Lavoriamo sempre di più per sviluppare un collegamento del modello informativo a tutto il ciclo di vita dell’immobile, dalla progettazione, alla costruzione per finire con la gestione e manutenzione. Il BIM non è più utilizzato infatti solo nella fase di Design di un’opera (BIM 3D), ma anche durante la fase di Building per la
programmazione dei lavori (BIM 4D) computazione e Stati di avanzamento lavori (BIM 5D) fino alle fasi di O&M (operations&maintenance) tramite il livello di BIM 6D e7D. Con un utilizzo evoluto del BIM, possiamo quindi produrre modelli rappresentativi degli avanzamenti di cantiere con un collegamento tra cronoprogramma, computo metrico e avanzamento dei lavori, fino alla gestione dei servizi di Facility Management per ottimizzare la durata e la sostenibilità dell’opera”.
Per questa ragione Parabolika da ormai qualche anno sviluppa solo progetti in BIM. “Il progetto che per noi ha fatto da apripista nello sviluppo dei processi BIM è stato un magazzino farmaceutico dove abbiamo realizzato un rilievo 3D di tutto l’edificio con laser scanner e nuvola di punti usata come punto di partenza per tutto il processo successivo di progettazione. Atri clienti con i quali oggi lavoriamo con successo con la metodologia BIM sono ad esempio il MIT
(Nuova costruzione di una Caserma della polizia) e l’Agenzia del Demanio che ci ha richiesto di utilizzare il BIM per il progetto e la realizzazione di una ristrutturazione di un Palazzo storico”.
Guardando al futuro, Parabolika ritiene sarebbe assolutamente necessario che tutte le realtà coinvolte nella filiera delle costruzioni (progettisti, committenti e imprese) si adeguino e implementino la metodologia BIM per migliorare la sostenibilità economica e ambientale di tutto il patrimonio immobiliare.
“Dal nostro punto di vista ci sono realtà nei diversi campi di applicazioni che si stanno strutturando bene per poter affrontare questo passaggio altre, invece, sono ancora particolarmente restie al cambiamento. Per questo a volte diventa difficile lavorare con progetti interoperabili e soprattutto in cui tutti gli stakeholders lavorano con un metodo comune ed efficiente. Pensiamo, e ci auguriamo, che i fondi del PNRR e il nuovo codice appalti DLGS 36/2023, possano essere un’importante occasione per dare un’accelerazione allo sviluppo sempre più diffuso del BIM in Italia”.
