Plastici metavisuali ed esplorazioni 3D live raccontano le città di domani

Grazie alla tecnologia, la comunicazione delle città può essere sempre più aperta, condivisa e partecipata. I dati, raccolti da reti di sensori disseminati nello spazio urbano, permettono di avere non soltanto il quadro di ciò che accade in tempo reale, ma anche uno sguardo profondo sul futuro che ci attende, grazie allo sviluppo di scenari e alle analisi predittive consentite oggi dall’Intelligenza Artificiale. Si tratta di una prospettiva inedita e coinvolgente, in grado di mettere il cittadino al centro dell’azione. Con l’evolversi delle Smart Cities e l’uso crescente dei “Digital twin” urbani – repliche fedeli e costantemente aggiornate delle città – diventa fondamentale considerare ogni aspetto della comunicazione rivolta ai cittadini. Ed è proprio abbracciando questa sfida che il team di Blu Oberon – innovativa azienda milanese di tecnologie e comunicazione – affianca pubbliche amministrazioni e anche privati attivi nella rigenerazione urbana per presentare al pubblico la visione d’insieme, completa e accessibile, delle dinamiche urbane.

“Vi sono ormai intere comunità di persone più consapevoli del ruolo che ricoprono nelle città in cui vivono o lavorano – dichiara Paco Simone, CEO di Blu Oberon – ed è importante che abbiano accesso agli strumenti per conoscere e valutare le scelte compiute da chi le amministra, visualizzare i progetti ed esprimere pareri, aiutando così chi è chiamato a guidare lo sviluppo urbano. Le città si trasformano continuamente, perché sono fatte delle persone che le abitano o le frequentano. Ogni processo di trasformazione urbana, di conseguenza, non può che prevedere il coinvolgimento attivo dei cittadini”.

Blu Oberon è da sempre guidata dalla passione verso le nuove tecnologie e da una profonda formazione umanistica e progetta strumenti di comunicazione immersiva non invasivi: non sono previsti né visori per la realtà virtuale né altre tecnologie-filtro, così da favorire un’interazione completamente naturale e accessibile. Ne è un esempio il Plastico Metavisuale: un avveniristico sistema con cui realizzare lo storytelling urbano, incrociando la dimensione dello spazio con quella del tempo. Grazie alla tecnica della prototipazione tridimensionale combinata alla tecnologia di multiproiezione in videomapping, è possibile dare corpo alla trama urbana in 3D reale, generata proprio davanti agli occhi del pubblico. Questa innovativa modalità narrativa permette di cogliere in modo immediato la visione d’insieme dei temi, strategie e progetti rappresentati. Costruito in resina, gesso o anche plastiche riciclate, il plastico può riprodurre, a diverse scale, la città come è oggi, dunque facilmente riconoscibile. Sulla sua superficie materica viene poi proiettata una trama digitale mutevole del modello 3D, unendo al fotorealismo anche strati di infografiche e dati dinamici, per rendere immediatamente comprensibili i nuovi progetti pensati per la città e gli sviluppi in senso collettivo. A scandire la narrazione, una colonna sonora composta ad hoc o anche una voce fuori campo in grado di guidare alla conoscenza e alla scoperta. Congeniale all’ecosistema digitale urbano, ogni Plastico Metavisuale può essere anche interattivo. E ciò avviene semplicemente avvicinandosi ai quartieri o edifici rappresentati: grazie ai sensori di cui è dotato, queste azioni permettono di mostrare e al contempo raccogliere contenuti che riflettano gli interessi di chi prende parte all’esperienza.

Oggi alcune amministrazioni locali stanno già realizzando il proprio Gemello digitale, affinché agli operatori sia possibile rilevare i mutamenti delle città e pianificare il futuro. Ma rendere il modello 3d della città di oggi – o di quella di domani – esplorabile in prima persona direttamente dai cittadini consente di far vivere esperienze immersive totalmente coinvolgenti, in grado di ricavare input preziosi per il riconoscimento dei bisogni della comunità e per la considerazione delle soluzioni. Questo è dunque il secondo strumento che propone Blu Oberon: si tratta dell’esplorazione di scenari fotorealistici in 3D Live, in grado di mostrare dataset in tempo reale provenienti dai Digital twin eventualmente disponibili. Si tratta di modelli digitali delle città perfettamente ricomposte e che appaiono vive come nella realtà, perché complete delle simulazioni del traffico pedonale e veicolare. Strumenti inclusivi come il Plastico Metavisuale o gli Scenari 3D Live resi a disposizione del pubblico dimostrano come gli avanzamenti tecnologici offerti dai Gemelli digitali possano davvero eliminare le barriere, per facilitare la pianificazione e la trasformazione del territorio affinché le città in cui viviamo possano essere più efficienti, inclusive e vivibili, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

“Quando una comunicazione di carattere istituzionale è ben fatta, la compartecipazione viene naturale. – commenta Paco Simone – Oggi è importante comunicare e offrire uno sguardo di insieme ai cittadini, fornendo loro gli strumenti per poter comprendere e compartecipare attivamente alle scelte che riguardano il futuro delle città. Condividerne le dinamiche consente a cittadini – ma anche a pendolari, studenti o turisti  di esprimere opinioni puntuali, ma soprattutto utili perché arrivano proprio da chi quella stessa città la vive quotidianamente”.

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Lavoro nel settore della comunicazione b2b da alcuni anni sia per testate giornalistiche che agenzie di comunicazione. Focus della mia attività è il confronto quotidiano con le nuove modalità di gestione ed elaborazione delle informazioni, le nuove tecnologie digitali, le trasformazioni in corso nelle professioni e nell’industria.


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