Roberto Moschini: il futuro richiede una maggiore digitalizzazione

Dopo la laurea in architettura conseguita all’Università di Firenze e diverse esperienze lavorative come progettista, l’arch. Roberto Moschini ha deciso di trasferirsi a Milano, qui ha avuto l’opportunità di scoprire il BIM e improntare il suo lavoro sullo sviluppo e implementazione di questa metodologia operativa.

Qual è stato il suo primo approccio al BIM?
Ho cominciato ad approfondire la tematica del BIM nel 2017 iniziando il Master in “BIM Manager” presso la “Scuola Master F.lli Pesenti” (Politecnico di Milano). Conoscevo già i maggiori software di authoring e la modellazione tridimensionale ma è stato solo grazie al Master che ho potuto mettere in pratica una metodologia di lavoro collaborativa che oggi mi occupo di sviluppare.
Grazie alle collaborazioni successive ho avuto la possibilità di mettermi in gioco con importanti progetti, che in qualche modo sono il simbolo dello sviluppo del BIM in Italia:
Con lo studio OBR , ho partecipato al bando per l’Ospedale Galliera di Genova poi vinto da Politecnica e con lo studio AXD, in collaborazione con lo studio Atelier Verticale, allo sviluppo BIM del San Pellegrino Flagship Factory a San Pellegrino Terme.
Da più di due anni collaboro con lo studio Settanta7 di Torino, che ha una sede anche a Milano e si occupa principalmente della gestione di gare d’appalto pubbliche.

Con quali strumenti lavora principalmente?
Nel mio lavoro utilizzo i software che gravitano nel mondo Autodesk e quindi prima di tutto Revit e Navisworks ma anche piattaforme di Common Data Eviroment che permette di collaborare con le differenti professionalità coinvolte in un progetto su un unico modello e senza perdita di dati.

Quali sono i principali vantaggi che riscontra nell’utilizzo del BIM?
Rispetto alla progettazione tradizionale bidimensionale, progettare in BIM permette di avere una visione più completa e puntuale di un progetto questo porta anche a una elaborazione e una correzione delle eventuali problematiche con un notevole risparmio di tempi e costi. In più è caratterizzato da un processo lavorativo collaborativo tra le diverse figure professionali interessate, che hanno quindi la possibilità, ognuna per il proprio campo di azione, di arricchire il modello inserire, estrarre, aggiornare o modificare informazioni.

Quali sono i progetti cui ha partecipato che ritiene più significativi nel suo percorso lavorativo?
Di grande importanza sono sicuramente il progetto per il nuovo HQ di San pellegrino, design dello studio Danese Big ma sviluppato insieme allo Studio milanese Atelier Verticale, insieme al progetto Smart HUB per l’Università di Padova. Quest’ultimo è un progetto ambizioso e all’avanguardia che intende innovare l’organizzazione dell’attività didattica universitaria per la creazione di nuovi spazi e nuovi servizi agli studenti. La nuova Scuola di Ingegneria- Hub dell’innovazione nascerà nel complesso fieristico di Padova. L’approccio BIM in questo progetto è molto significativo e per gli stakeholders coinvolti e per la volontà di creare un progetto pilota per gli approcci futuri.

Vista la sua esperienza anche negli appalti pubblici cosa ne pensa dello sviluppo del BIM in Italia?
Per quello che ho avuto modo di vedere le stazioni appaltanti ancora non hanno una reale competenza nella gestione di un modello BIM e non si rendono ancora conto dell’importanza di questo strumento anche per la futura gestione del patrimonio immobiliare pubblico attraverso il Facility Mangement, che ritengo essere tassello fondamentale di tutto il processo.
Negli studi di progettazione c’è invece, una sempre maggior consapevolezza con l’augurio di vivere presto una accelerazione verso il digitale nel mondo delle costruzioni.

 

(Photo credits: Progetto realizzato dallo studio Settanta7)

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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