Roberto Rubini, Oggioni e Associati Engeneering: Il BIM, un’opportunità in più anche nella presentazione al cliente

La sua conoscenza ed esperienza professionale del BIM è cresciuta negli anni all’interno del suo studio, e oggi l’arch. Roberto Rubini è BIM Manager certificato ICMQ della Oggioni e Associati Engineering che ha ottenuto la certificazione per il sistema di gestione BIM sempre rilasciata da ICMQ.

Quale è stato il suo percorso professionale che l’ha portata al BIM?
L’utilizzo della metodologia BIM ha avuto inizio circa un anno da quando ho iniziato a lavorare nello studio professionale di cui ora sono socio. Era il 2014 e in studio si impiegava il classico metodo di elaborazione dei progetti con il sistema CAD: nel nostro lavoro una parte importante del tempo viene utilizzata nella concezione e elaborazione di varianti e soluzioni progettuali, richieste di volta in volta da imprese e clienti, e con il metodo CAD questa richiesta di problem solving viene esaudita con difficoltà e spesso errori di rappresentazione dati dallo scollegamento di tutti gli elaborati progettuali. Quando si è presentata l’occasione di iniziare una nuova commessa, su suggerimento di alcuni miei colleghi e in seguito a una breve ricerca personale sulle soluzioni software disponibili sul mercato, mi sono avvicinato all’utilizzo del software di BIM authoring Revit e, grazie anche alla mia curiosità e propensione nell’utilizzo di nuovi software, ho modellato il primo edificio residenziale. La velocità con cui ho potuto realizzare gli elaborati grafici e tecnici di questa prima commessa ci ha dapprima entusiasmato, per le prospettive di produttività che una metodologia progettuale di questo tipo poteva fornirci, e successivamente ci ha anche fatto capire che avremmo potuto esaudire le richieste di varianti e di nuove soluzioni progettuali in modo più efficacie e preciso: da lì in avanti ho iniziato a implementare il processo BIM in tutte le fasi progettuali, coinvolgendo e successivamente coordinando anche le altre figure professionali presenti nello studio. Si potrebbe dire che il mio percorso professionale all’interno della Oggioni e Associati è prima iniziato iniziato come BIM Specialist e progressivamente ho svolto le mansioni del BIM Coordinator fino a quelle del BIM Manager, figura professionale questa di cui ho ottenuto la certificazione nel 2020.

Quali sono le principali caratteristiche della sua figura professionale?
Le funzioni che svolgo all’interno sono molto versatili. La mia vocazione primaria di architetto progettista resta la mia attività principale e mi occupo di design e progettazione edilizia dal concept preliminare fino alla consegna definitiva del progetto. L’utilizzo della tecnologia BIM mi permette già nelle fasi iniziali di elaborare concept e modelli di grande impatto e chiarezza anche nella presentazione dei progetti al cliente. Successivamente alla realizzazione del primo concept progettuale, lo sviluppo delle soluzioni alternative o l’affinamento di certi dettagli viene poi sviluppato da uno o più collaboratori, lavorando quindi in modalità collaborativa. Nella gestione di una commessa BIM mi occupo anche della definizione e coordinamento del livello di design da raggiungere, fattore questo molto importante al fine di ottimizzare il tempo di elaborazione delle soluzioni progettuali: il bagaglio di esperienza ottenuto dalle numerose commesse realizzate in precedenza mi permette in molte situazioni di modellare e selezionare i parametri davvero necessari per il livello di dettaglio e di informazione richiesto. Infine svolge un ruolo importante la definizione e il continuo aggiornamento del Sistema di Gestione BIM e del relativo manuale di cui il nostro studio professionale ha ottenuto la certificazione da più di 5 anni.

Quali vantaggi secondo lei porta il BIM alla progettazione?
Il BIM aiuta i committenti a collaborare e condividere le scelte progettuali con i progettisti, riducendo i tempi e i costi nel caso di modifiche e varianti al progetto. Inoltre, grazie a un modello di riferimento unico, è possibile individuare i conflitti e le interferenze già in fase progettuale, evitando varianti e modifiche in corso di realizzazione con il conseguente aggravio sui costi. Grazie all’immediata condivisione delle informazioni, la collaborazione è possibile anche con i clienti finali ed i costruttori.

Come si lavora in BIM all’interno della sua realtà aziendale?
Il nostro team di professionisti opera in BIM già nelle prime fasi progettuali, elaborando modelli e concept che vengono successivamente sviluppati per la fase definitiva ed esecutiva. In genere per ogni fase di progettuale abbiamo un numero limitato di collaboratori (circa 2-3) che segue una singola commessa, grazie proprio al processo di modellazione BIM che permette una visione e gestione più completa e sincronizzata di tutti gli elaborati che corredano un progetto. Il nostro lavoro non si limita alla produzione di elaborati finalizzati all’uso interno o alla presentazione al cliente: tramite l’utilizzo delle piattaforme in Cloud coordiniamo i vari professionisti che con noi collaborano e siamo in grado di avere un ritorno più immediato delle diverse varianti che vengono realizzate.

Può raccontarci qualche progetto su cui sta lavorando?
Il nostro studio segue numerosi interventi residenziali; sicuramente uno dei più importanti è Arborea Living a Monza, un quartiere residenziale il cui primo lotto di intervento ha visto la realizzazione di 100 appartamenti: l’intero complesso è stato modellato e disegnato con il metodo BIM dalla fase preliminare a quella esecutiva. Sempre a Monza stiamo costruendo un edificio residenziale di pregio in via Baracca, anch’esso progettato con metodologia BIM e di cui abbiamo curato fin dall’inizio il design degli spazi comuni e degli ampi roof gardens. Gli interventi residenziali sono il nostro core business ma in questi ultimi anni stiamo sviluppando interventi nell’ambito terziario e commerciale, nonché la partecipazione a concorsi di livello nazionale come l’ultimo relativo a Scuola Futura, organizzato dal MISE nell’ambito dell’iniziativa “NextGenerationEU”, che ci ha visti partecipare a due siti di intervento: una scuola elementare a Vedano al Lambro in Lombardia dove ci siamo qualificati terzi, e un asilo nido a Piove di Sacco in Veneto dove siamo arrivati secondi. Entrambi i progetti sono stati una importante palestra per affinare e sperimentare al meglio le capacità progettuali del nostro team, e i risultati ci hanno ampiamente soddisfatto per il grado qualità raggiunto.

Quali sono secondo lei le prospettive future del BIM in Italia?
Per quanto ancora resti un ambito poco sviluppato negli studi professionali, il BIM rappresenta il principale volano per uno sviluppo innovativo alla progettualità e al design e la nostra realtà professionale può dimostrare come può dare un importante stimolo anche alla capacità creative e comunicative dei design che realizziamo. Nell’immediato la prospettiva del BIM risulta ancora limitata a causa della scarsa possibilità di avere una rete di professionisti che non solo operi in BIM ma sia anche in grado di cooperare e coordinarsi. Rispetto al periodo pre-covid, dove abbiamo avuto una seria difficoltà a trovare partners che accogliessero e impiegassero il metodo e i vantaggi del BIM, negli ultimi due anni abbiamo avuto modo di riscontrare una maggiore diffusione e conoscenza. Credo inoltre che un impulso importante potrà essere dato quando il metodo Bim prenderà piede a livello istituzionale e nelle commesse pubbliche, ambito questo ancora troppo poco evoluto soprattutto nelle realtà locali.

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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