Senergica: il BIM per l’interior design

Senergica è un’azienda che si occupa di tutti i servizi nel campo dell’interior design coprendo ogni passo del progetto dalla preventivazione e analisi tecnico-commerciale alla progettazione esecutiva e costruttiva, fino alla finitura e montaggio. Ormai da diversi anni l’azienda ha deciso di puntare anche sul BIM per offrire un servizio migliore ai propri clienti, con un controllo più preciso di costi e tempi di realizzazione, e per essere più competitivi sul mercato, come ci racconta Andrea Gelmi, General Manager di Senergica.

Qual è stata la motivazione principale nella scelta di implementare la metodologia BIM?
Abbiamo iniziato a interessarci al BIM fin dalla sua prima comparsa in Italia, noi proveniamo dal mondo dell’Interior ed eravamo molto interessanti a capire come legare seguendo questa metodologia l’architettura con la parte di interior soprattutto per poter creare un nostro workflow e standard interno al fine di migliorare e accelerare il processo di finitura degli interni. Lavoriamo principalmente in Revit dialogando con software più specifici sempre nel mondo Autodesk.

Quali vantaggi riscontrate quotidianamente nella progettazione in BIM?
Sicuramente se ci fosse un reale sviluppo del BIM a livello di filiera sarebbero molti e per tutti, al momento però abbiamo ancora parecchi problemi a ricevere un modello per realizzare il fitting degli interni, non c’è ancora un processo strutturato e molto spesso la clientela richiede ancora di avere come riferimento tavole bidimensionali.

Quali sono state le maggiori difficoltà che affrontate quotidianamente?
L’approccio BIM ti obbliga sicuramente a fare delle considerazioni fin dalle fasi iniziali, bisogna fin da subito procedere con una sintesi ragionata di quelli che dovranno essere i diversi passaggi per la realizzazione di un progetto con un maggiore sforzo iniziale anche in termini di tempo e questo spesso non si concilia bene con i tempi che vengono dati dalla committenza per una commessa. In più dovrebbe esserci una vera implementazione del BIM a livello di filiera per poter dare un vero valore a questo approccio.

Può raccontarci un progetto recente che è esemplare del vostro percorso nell’implementazione del BIM?
Il nostro primo progetto gestito in BIM è stata la realizzazione di una nave da crociera, il progetto è ancora in fase di realizzazione e sviluppo ma i primi feedback sono positivi. È stato un progetto per noi particolarmente interessante, dove abbiamo avuto la possibilità di utilizzare il modello in fase di realizzazione e per la gestione del fitting degli interni risparmiando parecchio tempo soprattutto in fase di realizzazione.

Cosa ne pensa dello sviluppo del BIM in Italia?
C’è ancora tantissimo da fare, soprattutto per cambiare le cose a livello di mentalità. La committenza spesso non riconosce il valore perché non è ancora in grado di comprendere che i reali benefici del BIM li avrà poi lei nella gestione e nel facility managment dell’opera. In più è ancora complicato anche il passaggio dei modelli ai contractor che per la maggior parte non sono ancora in grado di utilizzare i modelli realizzati durante la progettazione.

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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