Soia: tutti i vantaggi del BIM dal progetto al cantiere

Soia s.r.l. è una società sassarese attiva da oltre trent’anni nella progettazione e nella realizzazione di edifici pubblici e privati. La filosofia aziendale di Soia prevede, soprattutto negli ultimi anni, l’unione della tecnica con le nuove tecnologie digitali. Una strategia che ha permesso alla società sarda di realizzare tanti progetti architettonici, civili, industriali e impiantistici, improntati sulla sostenibilità e sull’efficientamento energetico. Tutto questo è stato possibile anche grazie alla capacità di guardare avanti e implementare la metodologia BIM all’interno dei processi operativi, come ci racconta l’Ing. Francesco Orani che gestisce la società insieme al fratello Giovanni e al padre Andrea.

Come avete implementato la metodologia BIM nella vostra azienda?
Mi sono avvicinato alla metodologia progettuale BIM all’università di Ingegneria Civile di Firenze, dove ho seguito un corso di Revit. Ho capito subito la grande potenzialità di questa nuova metodologia che ho avuto l’opportunità di mettere in pratica lavorando nella realizzazione della nuova facoltà di Agraria di Sassari realizzata dal nostro studio. Successivamente mi sono formato alla scuola AM4 a Lecco dove ho approfondito le tematiche del management e del coordinamento. Dopo aver consolidato le mie competenze, ho formato le altre 5 persone che lavorano in Soia, e così oggi progettiamo esclusivamente in ambiente BIM.

Come organizzate oggi il lavoro all’interno dello studio?
Abbiamo iniziato ad adoperare il BIM nel 2014 e da allora gestiamo tutte le fasi progettuali internamente allo studio, dal concept iniziale al cantiere. Non sentiamo l’esigenza di interfacciarci con altri, né di strutturarci secondo le figure professionali che oggi vanno di moda, quali BIM Manager, BIM Coordinator e BIM Specialist. Una volta che si conosce bene il processo, i ruoli si possono tranquillamente intercambiare, ma è necessario formarsi per un periodo di almeno due anni e avere una formazione tecnica molto solida alle spalle.

I vantaggi del BIM e le difficoltà ancora da superare?
I vantaggi maggiori si ottengono senza dubbio in fase di cantiere. E noi lo riscontriamo direttamente sul campo ogni giorno, vedendo i progetti coincidere perfettamente con la costruzione. Se si conosce bene il processo, si eliminano gli errori, si abbassano i costi e si aumenta la velocità progettuale e realizzativa. Tra gli svantaggi c’è sicuramente quello della formazione ancora dispendiosa. Altra nota dolente è il coordinamento tra le persone che spesso non padroneggiano bene gli strumenti. Ciò accade soprattutto negli studi più piccoli che hanno meno possibilità di investire in corsi di formazione.

Può citare alcuni vostri progetti in cui la tecnologia BIM si è dimostrata determinante?
Su tutti, il progetto delle piscine comunali di Alghero attualmente in fase di realizzazione. E poi la nuova Facoltà di Agraria a Cagliari e il complesso residenziale “The Trainer” a Sassari. In tutti e tre i casi abbiamo riscontrato grandi benefici in termini di qualità e precisione progettuale. Il BIM permette una visione molto più dettagliata del progetto grazie all’interfaccia tra il modello tridimensionali con le quantità e i computi metrici che toglie ogni dubbio in fase di realizzazione.

Cosa pensi dello sviluppo del BIM in Sardegna e nel resto dell’Italia?
Nonostante si possa pensare il contrario, in Sardegna non siamo tanto indietro nello sviluppo della metodologia BIM. L’Università di Cagliari ha infatti attivo un gruppo che sta sviluppando la tematica del BIM e sono convinto che tale metodologia in futuro possa svilupparsi in modo omogeneo e capillare in tutta Italia. Certo ci sono ancora dei nodi da sciogliere, soprattutto nel pubblico dove troppe volte si gestiscono appalti senza avere esperienza di cantiere.

 

Laureato in Architettura al Politecnico di Torino nel 2011, giornalista della redazione di BIMportale, lavora come freelance presso il quotidiano torinese CronacaQui e il Giornale dell’Architettura. Si è formato nello studio dell’architetto Ricardo Bofill a Barcellona partecipando alla realizzazione di progetti internazionali. Si è occupato di progettazione esecutiva, pianificazione urbana, comunicazione grafica ed editoriale e della realizzazione di comunicati stampa presso lo studio Rolla di Torino e ha lavorato come designer, project manager e tecnico commerciale.


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