Vanessa Arraez, Interprogetti: “Il BIM migliora la qualità di un progetto”

Qualche anno dopo la laurea in ingegneria civile, un corso base di Revit ha acceso la curiosità dell’Ing. Vanessa Arraez. Da qui è nata la passione per il BIM, che l’ha portata oggi a essere BIM Manager della società di ingegneria Interprogetti, come racconta in questa intervista.

Quale è stato il suo percorso professionale che l’ha portata al BIM?
Mi sono laureata nel 2011 in ingegneria civile, nel 2016 ho seguito un corso base di Revit che ha accesso in me una forte curiosità e che mi ha spinto a seguire un corso di specializzazione per approfondire gli aspetti metodologici e di gestione del processo. Nel 2017 ho seguito il Master di II livello “BIM: Gestione integrata dei processi di progettazione e costruzione” presso l’istituto INARCH di Roma. Nel 2021 ho seguito un corso di specializzazione nelle automazioni dei processi BIM con Kevin Himmelreich in Spagna. Non avendo approcciato il BIM nel corso degli anni universitari ho vissuto il cambiamento come una grossa opportunità in termini di relazioni fra discipline e comunicazione con i diversi soggetti coinvolti nel processo di progettazione e realizzazione delle opere, valorizzando il tempo di ogni singola risorsa. Dopo aver lavorato come consulente BIM per varie realtà sul territorio campano, dal 2019 collaboro con la società Interprogetti, per la quale svolgo il ruolo di BIM Manager. Al mio arrivo, la società, stava iniziando il suo percorso di implementazione del BIM e in questi anni il nostro gruppo BIM è cresciuto esponenzialmente e conta oggi 10 unità, anche grazie alla volontà della direzione di investire in questa metodologia.

Quali sono le principali caratteristiche della sua figura professionale?
Come BIM Manager (certificata ICMQ) mi occupo della gestione dei processi, dei requisiti informativi dei nostri modelli e della gestione contrattuale dei contenuti informativi. Ho un fantastico team al mio fianco che è cresciuto con me in questi ultimi anni all’interno della società, che mi supporta nella gestione specifica delle commesse e nella formazione dei nuovi arrivati.

Quali vantaggi secondo lei porta il BIM alla progettazione?
Nella mia esperienza, i vantaggi sono molteplici in termini di coordinamento e di gestione dei processi sia nella fase di progettazione che nelle fasi successive di direzione lavori, gestione del cantiere e manutenzione dell’opera. Riduzione dei tempi e migliore comunicazione tra le parti, questo può sembrare una banalità però la comunicazione è fondamentale nei processi che coinvolgono le nostre figure professionali (architetti, ingegneri, etc..). Ad esempio, la riduzione della duplicazione di un dato o l’incongruenza fra gli stessi, con l’implementazione della metodologia in fase di direzione lavori, possono consentire di realizzare siti di costruzione più sicuri con una semplice prototipazione del cantiere, nonché di conseguire una riduzione dei costi e dei tempi in fase di costruzione. Per non parlare della maggior semplicità di aggiornamento dei modelli, che subiscono innumerevoli varianti anche in corso d’opera, che possono essere così gestite molto più agilmente.

Come si lavora in BIM all’interno di Interprogetti?
Interprogetti è una società d’ingegneria fondata nel 1987, operativa in diversi ambiti (strutturali, infrastrutturali e architettonici) i quali hanno diversi livelli di maturità BIM. Ad esempio, il BIM nelle infrastrutture è in fase di implementazione: i modelli hanno lo scopo principale di gestire le interferenze e ottimizzare le fasi di realizzazione. Invece, i progetti architettonici si sviluppano interamente in BIM grazie all’apporto di diverse figure: BIM Coordinator, Computational Designer e gli Specialist che sono tutti i nostri architetti che lavorano esclusivamente in Revit. Per quanto riguarda le strutture, vengono sviluppate sfruttando l’interoperabilità dei software di calcolo e i modelli informativi. Contiamo di riuscire ad evolverci e portare tutto lo studio, composto da 40 persone giovani e meno giovani, a un approccio esclusivo in BIM.

Può descriverci qualche progetto su cui sta lavorando?
Nel mio ruolo di BIM Manager abitualmente seguo più progetti, anche differenti tra di loro. Una delle sfide più impegnativa è la ristrutturazione degli uffici direzionali di Hitachi Rail, una multinazionale con un piano di investimento per il Sud d’Italia che porterà a un importante numero di assunzioni a Napoli. L’intervento consistente nel completo rinnovamento della sede napoletana, che diventerà headquarter della società per l’Italia. Il progetto mi sta particolarmente a cuore perché curato da noi dalla fase di concept, sviluppo della progettazione fino alla direzione lavori, sviluppata e gestita interamente in BIM.
Un aspetto che mi piace del mio lavoro è la possibilità di mostrare le potenzialità del territorio in cui ci troviamo, dando la possibilità ai privati di continuare a investire per la rigenerazione urbana, come nel caso di Napoli Est e della Magnaghi Group, per la quale stiamo seguendo la ristrutturazione e riqualificazione della sede che diventerà un centro di ricerca aerospaziale unico in Europa, interamente sviluppato in BIM.
Per Cassa Depositi e Prestiti Immobiliare stiamo sviluppando la vulnerabilità sismica di 6 edifici dell’Ex manifattura Tabacchi di Napoli. Siamo partiti da una nuvola di punti che ci ha permesso di creare un accurato modello BIM, che è la base dei modelli per le verifiche strutturali nonché la testimonianza dello stato di fatto dei manufatti esistenti.
Inoltre, nella nostra sede di Milano, ci stiamo occupando della realizzazione del modello As-built predisponendolo alla funzione di facility management, interamente sviluppato in Revit, del nuovo Polo Ortopedico Galeazzi di Milano, del Gruppo San Donato, un progetto dello studio Binini & Partners.

Quali sono secondo lei le prospettive future del BIM in Italia?
Già oggi non si parla più del BIM come una novità: nel giro di pochi anni, nel nostro studio, è diventato parte integrante del flusso di lavoro, e, come noi, tante altre realtà stanno sperimentando i vantaggi della metodologia BIM.
Il passaggio che mi auguro è che tutti i professionisti del settore riescano nei prossimi anni a ristabilire la centralità del progetto architettonico, strutturale e infrastrutturale come processo che plasma la realtà che ci circonda: non siamo solo gestori di modelli BIM!
Quindi è sicuramente importante armarsi delle conoscenze necessarie che ci permettano di automatizzare e standardizzare processi che rendano il nostro lavoro affidabile e senza sprechi di tempo e denaro, ma è ancora più importate utilizzare i processi BIM come uno degli strumenti che migliorano la qualità dei nostri servizi e del risultato finale.

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, lavora da molti anni nell’editoria B2B per la stampa tecnica e specializzata. Ha scritto a lungo di tecnologia, business e innovazione. Oggi orienta la sua professione nel campo delle tecnologie applicate alla progettazione architettonica e all’imprenditoria delle costruzioni.


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