Zanardi Ingegneria: Il BIM in ambito strutturale

Zanardi Ingegneria nasce nel 2009 e dal 2015 ha avviato un percorso di implementazione del BIM che porta la società oggi a gestire tutte le proprie commesse in maniera tridimensionale con un modello informativo completo come ci racconta l’Ing. Andrea Zanardi, socio unico e il direttore tecnico della società.

Come nasce il vostro approccio al BIM e quali vantaggi riscontrate nella sua implementazione?
Operando nei settori dell’edilizia civile, industriale, terziaria e delle infrastrutture ho realizzato che, nella gestione di interventi strutturali di medio e grandi dimensioni, solamente l’adozione di processi operativi nuovi avrebbe agevolato il controllo totale di una commessa. Per questo motivo nel 2015, grazie anche alla collaborazione e al confronto con un importante studio di architettura che opera nel nostro territorio, abbiamo deciso di avviare questo processo di implementazione del BIM.  Questa è stata per noi una svolta epocale dovuta devo dire ad una buona intuizione imprenditoriale. L’investimento è stato sicuramente importante, sia in termini di software sia di hardware, ma maggiori sono stati i vantaggi che ha portato. Molto importanti sono stati sia l’investimento nella formazione delle risorse umane che la ricerca dei sistemi informativi e software che si potessero facilmente inserire nella nostra realtà.

Quali sono secondo lei le principali potenzialità del BIM?
La nostra decisione deriva soprattutto dalla pregressa esperienza. Ci siamo, infatti, confrontati con grossi interventi residenziali e non nascondo che a volte abbiamo avuto delle difficoltà nella gestione dei processi, sia in fase di progettazione sia nella direzione lavori. Soprattutto il nodo principale è sempre stato quello dei tempi troppo lenti per una corretta gestione di una commessa. Utilizzare il BIM mi permette oggi di avere processi molto più rapidi perché qualsiasi problematica a livello strutturale può essere verificata e modificata direttamente sul modello prima della fase di cantiere. Questo accorcia moltissimo i tempi di progettazione e realizzazione di un’opera. Un’altra difficoltà che abbiamo potuto superare grazie al BIM è la collaborazione con le altre discipline, avere un modello federato visibile a tutti permette di avere sempre sotto controllo una commessa nella sua globalità. Abbiamo quindi una ottimizzazione dei processi e riusciamo a conseguire più facilmente e rapidamente il risultato auspicato dalla committenza nella gestione dei costi. Più il processo è automatizzato più si possono evitare errori con un controllo più ampio della commessa. Oggi per noi sarebbe impossibile gestire interventi di grandi dimensioni senza l’ausilio di software adeguati e della interazione con le altre professionalità coinvolte.

Raccontava che è importante la formazione delle risorse umane, i giovani escono quindi preparati dagli atenei?
Nel momento in cui mi sono accorto della necessità di fare passi avanti ho deciso di investire sui software e sulle persone. Il percorso universitario rappresenta un’ottima base, ma è necessario integrarla ed implementarla con nuove competenze, sia in termini di utilizzo dei software che di sviluppo di idonee abilità relazionali con i vari interlocutori ovvero con colleghi, professionisti di altre discipline, imprese e committenza. Manca moltissimo l’esperienza sul campo e siamo noi a dover integrare le loro competenze. Credo che il bravo ingegnere oggi non sia quello che usa meglio il software, ma quello che riesce a trovare il sistema costruttivo migliore per una determinata commessa.

Cosa ne pensa dell’interoperabilità?
Siamo sicuramente ancora in una fase evolutiva. Devo dire che al nostro interno riusciamo a interagire senza problemi: usiamo Tekla per la parte di condivisione e Midas per il calcolo strutturale e siamo in grado di gestire una commessa interscambiando modelli federati con migrazione di dati. Il processo, quindi funziona e abbiamo percentuali di errore molto basse a livello di computo metrico. Poter collaborare tra diversi professionisti permette di essere tutti allineati su una commessa e di annullare le interferenze rendendo più fluido il processo operativo. Anche in cantiere avere a disposizione modelli federati completi è un grande valore aggiunto.

Cosa ne pensa dello sviluppo del BIM in Italia il mercato sta andando nella direzione giusta?
Quello che noi osserviamo è che il mondo dell’imprese di costruzione ancora non è del tutto orientato in questa direzione. Ci sono sicuramente imprese molto attente che sono già operative e strutturate. Per quanto riguarda la committenza sicuramente quella privata è più consapevole del valore che il BIM può portare anche alla gestione di un’opera per tutto il suo ciclo di vita e ci sono alcuni committenti che richiedono espressamente il BIM per la realizzazione di un progetto. Nelle stazioni appaltanti, invece penso che non ci siamo figure professionali preparate per gestire una commessa in BIM. Attualmente nel pubblico non esistono le giuste competenze e per loro disporre di un modello tridimensionale non è un valore aggiunto, anzi spesso lo vedono solo come un modo per mostrare un progetto in maniera più rappresentativa. Questo non ha niente a che vedere con il reale valore del BIM che invece risiede non solo nell’avere un modello tridimensionale, ma nel fornire e condividere informazioni precise per ogni elemento.

Ci può raccontare di un progetto che è stato per voi particolarmente significativo nell’implementazione del BIM?
Sicuramente il progetto strutturale della Nuova Scuola Politecnica di Genova, un progetto molto importante e di grandi dimensioni con oltre 100 mila mq di costruito. Per lo sviluppo dei processi è stato fondamentale l’utilizzo del BIM, in modo da centralizzare e condividere tutte le informazioni di progetto in un unico modello, condiviso con l’intero team di lavoro fin dalle prime fasi.
In generale ogni progetto ci ha portato ad una importante crescita professionale e di volta in volta siamo in grado di lavorare in maniera più fluida e con un livello qualitativo maggiore.

 

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Giornalista della redazione di BIMportale, professionista della comunicazione e del marketing per il settore AEC – Architetture Engineering & Construction. Ha lavorato per molti anni nell’editoria B2B dirigendo una delle principali testate specializzate per l’industria delle costruzioni, per la quale è stato autore di numerosi articoli, inchieste e speciali. Durante questa lunga esperienza editoriale ha avuto modo di vivere e monitorare direttamente l’evoluzione del settore e la sua continua trasformazione, lavorando a stretto contatto con i principali protagonisti del mercato: imprese edili, progettisti, committenti, produttori. Su tali premesse nel 2007 ha fondato l’agenzia di comunicazione e marketing Sillabario, che si occupa delle attività di comunicazione e ufficio stampa di importanti marchi industriali del settore delle costruzioni.


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