Athenagroup Consulting Srl: formazione, certificazioni e affiancamento BIM

Athenagroup Consulting Srl, realtà nata come centro di formazione e certificazioni Autodesk, affianca professionisti e imprese con lo scopo di fornire le competenze necessarie all’uso di software di progettazione. BIMportale ha intervistato Mario Biasi, fondatore di Athenagroup Consulting Srl,

Può tracciare un breve profilo di Athenagroup Consulting Srl?
Siamo nati a Mantova a fine 2004 come gruppo di professionisti con esperienze pregresse sulle soluzioni Autodesk. Avevamo l’idea di fondare un centro di formazione e certificazione autorizzato Autodesk. Ci siamo costituiti subito come training center e dopo circa un anno come centro di certificazione autorizzato.
L’attività principale di Athenagroup Consulting Srl è quella di consulenza, formazione e certificazione di professionisti e imprese all’utilizzo degli strumenti software di Autodesk nelle diverse discipline: settore architettonico, impiantistico, meccanica, oil & gas e grandi impianti…
In azienda abbiamo figure specializzate su una o più soluzioni software; la conoscenza degli strumenti si integra alle competenze sui flussi di lavoro, sulle metodologie, per rispondere alle diverse richieste della committenza.

Come avete approcciato il tema BIM?
Nel corso degli anni ci siamo specializzati nella metodologia BIM; facevamo già uso di strumenti come Revit ben prima che in Italia si iniziasse a parlare in maniera diffusa di BIM, da ancora prima di costituire la nostra società. Poi la nostra conoscenza è maturata e abbiamo iniziato a certificarci anche sul BIM. Personalmente faccio parte di IBIMI buildingSMART, il capitolo italiano di buildingSMART International, e come Athenagroup dal 2018 siamo una delle strutture accreditate per la formazione: eroghiamo corsi sull’introduzione alla metodologia BIM.
Attualmente stiamo facendo il percorso di accreditamento per diventare centro di certificazione per gli esami dei professionisti secondo la norma UNI 11337-7.

Perché la scelta di diventare certificatori dei professionisti secondo la norma UNI 11337-7?
Il tema delle certificazioni è stato sempre portante a livello aziendale perché crediamo sia uno dei modi per garantire qualità. La nostra filosofia è quella di cercare di differenziarci raggiungendo obiettivi di eccellenza. In particolare, per le certificazioni dei professionisti BIM abbiamo già avuto importanti riscontri dal mercato, diversi clienti e professionisti ci stanno contattando per raggiungere questo tipo di obiettivo.
Dal nostro punto di vista, una certificazione professionale legata al BIM richiede esperienza pratica, per non rimanere solo sul teorico, di conoscere metodi, processi e strumenti. Si tratta del coronamento di un percorso professionalizzante che le persone hanno compiuto o stanno percorrendo.
Le prime figure che ci hanno chiesto di certificarsi sono professionisti che abbiamo seguito in tutto il loro percorso professionale, sin dalle prime fasi, prima strumentali, poi metodologiche e normative, e che abbiamo affiancato anche nell’esperienza sul campo. Cerchiamo quindi di seguirli per tutto l’iter e renderli qualificati sotto tutti i punti di vista.

Oltre a formazione e certificazioni vi occupate anche di supportare professionisti e aziende che vogliono approcciarsi al BIM: in che modo?
Affianchiamo professionisti e aziende sia nella fase di apprendimento della metodologia sia per l’utilizzo operativo dei software.
Supportiamo chi ha necessità di realizzare un modello BIM secondo le richieste e le direttive dei committenti, ma non è strutturato per farlo in autonomia. Di solito gli studi di progettazione e architettura sono strutturati e qualificati, mentre le imprese o chi realizza gli impianti non è preparato per far fronte alla richiesta di produzione di un digital twin.
Possiamo affiancare il personale della nostra azienda cliente e accompagnarlo nella realizzazione del modello, oppure possiamo prendere in carico completamente il lavoro occupandoci sia dello sviluppo dei modelli sia del coordinamento tra più progettisti o tra le diverse discipline.

Può raccontarci qualche progetto esemplare della vostra attività?
Abbiamo affiancato Tea, la società municipalizzata di Mantova che fornisce servizi energetici e idrici, per implementare la metodologia BIM e per progetti di fognature e acquedotti in BIM. Con loro abbiamo lavorato a lungo, dal 2015, contribuendo a un cambio culturale e organizzativo importante. Ci siamo occupati della formazione iniziale, e della produzione di specifiche BIM per richiedere ai fornitori, al fine di ottenere i modelli informativi relativi agli impianti realizzati.
Citiamo un importante progetto in Tunisia di un cogeneratore di energia elettrica per una società di Milano, incaricata dalla Tosi Spa.
Attualmente stiamo anche affiancando un’impresa svizzera per la realizzazione dei digital twin di impianti di ventilazione e idraulici di un’azienda farmaceutica.
Nel 2021 abbiamo affiancato le imprese che si sono occupate degli impianti del nuovo polo logistico di Amazon a Spilamberto, nel modenese.
Come si evince da questi progetti, la maggior parte dei nostri clienti si occupa di impianti; questo perché di solito chi realizza la progettazione architettonica è già strutturato per occuparsi internamente dei modelli BIM.

Qual è secondo la vostra percezione lo scenario di mercato del BIM in Italia?
In Italia siamo leggermente più indietro rispetto ad altri paesi, ce ne siamo accorti seguendo commesse internazionali. Facendo un paragone con l’estero si nota una differenza metodologica non solo riguardo all’utilizzo del BIM, ma proprio nella mentalità: c’è un gap culturale legato all’innovazione e all’incremento della produttività.
In Italia, comunque, oggi c’è una forte consapevolezza sulla necessità di una metodologia che possa sopperire alle problematiche che emergono in fase progettuale o nella fase di cantiere.
Nonostante sia riconosciuto il bisogno di un metodo che sia funzionale, migliori l’efficacia operativa e favorisca il raggiungimento dei risultati in ottica di qualità, si fa però ancora un po’ fatica a metterlo in pratica, a concretizzare il cambiamento.
Molte imprese che ci chiedono affiancamento poi demandano direttamente a noi il lavoro, senza voler entrare nella materia e senza approfondire le competenze.
Ovviamente non si può generalizzare, notiamo per esempio nel settore ingegneristico dei grandi impianti e nel mercato oil & gas un’abitudine ormai consolidata di lavorare in modo strutturato e con un approccio metodologico BIM, una mentalità diversa.

Quali sono i principali ostacoli all’adozione del BIM in Italia?
Dipende dalle realtà, di solito le difficoltà sono soprattutto di carattere organizzativo. Mentre nelle imprese le difficoltà sono di carattere culturale, nei progettisti spesso è invece una questione tecnica legata alla capacità di saper utilizzare gli strumenti e alla conoscenza della parte normativa.

Avete avuto richieste anche dalla committenza pubblica?
Sì, abbiamo a che fare anche con la Pubblica Amministrazione, conta circa per il 20% del nostro parco clienti. Notiamo difficoltà a comprendere la necessità di introdurre la metodologia BIM a livello sistemico. E spesso la burocrazia ostacola l’adozione: anche solo l’acquisizione della strumentazione necessaria è impegnativa dal punto di vista organizzativo e le tempistiche si allungano. Prima di riuscire ad acquisire un software e iniziare ad applicare concretamente la metodologia ci vogliono mesi. È necessario un cambio di mentalità per poter governare la complessità sull’intero processo. Nonostante l’obbligo normativo, la nostra percezione è che ci siano tante realtà che ancora non sono pronte.

 

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Giornalista della redazione di BIMportale, professionista della comunicazione e del marketing per il settore AEC – Architetture Engineering & Construction. Ha lavorato per molti anni nell’editoria B2B dirigendo una delle principali testate specializzate per l’industria delle costruzioni, per la quale è stato autore di numerosi articoli, inchieste e speciali. Durante questa lunga esperienza editoriale ha avuto modo di vivere e monitorare direttamente l’evoluzione del settore e la sua continua trasformazione, lavorando a stretto contatto con i principali protagonisti del mercato: imprese edili, progettisti, committenti, produttori. Su tali premesse nel 2007 ha fondato l’agenzia di comunicazione e marketing Sillabario, che si occupa delle attività di comunicazione e ufficio stampa di importanti marchi industriali del settore delle costruzioni.


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