Fabio De Agostini: orientati al cambiamento

Ancora molto giovane Fabio De Agostini durante gli studi ha iniziato a lavorare su CAD per poi sviluppare la sua conoscenza sui software di progettazione e la loro interoperabilità oggi sviluppa per Maffeis Engineering Spa progetti gestiti con metodologia BIM in qualità di BIM Manager.

Le doti di un buon BIM Manager – spiega – devono partire dalla conoscenza del mondo delle costruzioni per capirne le diverse fasi di progetto e i processi alla propensione all’informatica, dalla modellazione 3D alla acquisizione e gestione dei dati in ogni fase della commessa. Aggiungo che essendo questo un mondo abbastanza nuovo e molto in fermento, è assolutamente necessario avere una predisposizione al cambiamento senza fossilizzarsi su un software o workflow già appresi ma sperimentando. Il ruolo del BIM Manager per come lo vivo io quotidianamente deve conoscere perfettamente la commessa, dalle tavole alla modellazione, dal visual programming agli standard. Per questo è in grado di proporre le strategie da seguire e la formazione del team di lavoroIn Maffeis abbiamo un reparto di Ricerca e Sviluppo interno con il quale collaboro per lo sviluppo di script\workflow custom, specie per l’interoperabilità tra software Revit-FEM. Come strumenti operativi di lavoro utilizzo prevalentemente Autodesk Revit, Excel, Navisworks Manage, MS Project, Dynamo. Quest’ultimo sempre in maniera maggiore e con vari obiettivi, specie la creazione di nodi personalizzati in Python o Designscript di cui nel tempo sto approfondendo la conoscenza. A seconda della tipologia di progetto e della sua dimensione si inizia dalla creazione di un modello “scheletro” in Visual Programming (Grasshopper o Dynamo) per poi collegarlo con i solutori FEM tramite tool internamente sviluppati. I modelli FEM e lo scheletro di partenza a sua volta sono collegati con i modelli BIM tramite altri script nostri, e assieme concorrono alla creazione del database di informazioni complessivo. Uno stage successivo è nella piattaforma Navisworks dove vengono effettuati i controlli, clash detection, 4D, 5D, controllo quantità e qualità”.

Se non ci sono dubbi sui vantaggi dell’utilizzo della metodologia qualche perplessità l’architetto De Agostini la espone sullo sviluppo del BIM in Italia: “Pur conoscendo il grande lavoro di concertazione che si sta effettuando tra comitato UNI e BUG Italia, non vedo un panorama molto roseo per la nostra Italia: dapprima la traduzione di tutta la terminologia non fa altro che creare confusione e disomogeneità nonché sottolineare la nostra continua estraneità a un mondo sempre più globalizzato. In seconda battuta vedo critico l’aspetto delle pubbliche amministrazioni: investimenti da fare e formazione richiederebbero un enorme sforzo, forse addirittura un ricambio generazionale di personale amministrativo che non può compiersi (con queste modalità) in pochi anni. Terzo, ruoli e responsabilità degli attori: se già oggi con nomi come “Responsabile Unico” e un solo mezzo di comunicazione (disegno o scritto nero su bianco, sia a video che cartaceo) si innescano continui scarichi di responsabilità, figuriamoci cosa succederebbe se un modello virtuale potesse avere una valenza documentale di qualche tipo. In un settore dove si investe meno dell’1% del giro di affari per lo sviluppo e l’ammodernamento, non mi aspetto che tra 7 anni saremo in grado di parlare una lingua comune ma forse, che pochi avveduti (già in carrozza) si accaparreranno gran parte del giro di affari a scapito di piccole realtà che non hanno avuto la forza di compiere questa rivoluzione”.

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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