Stefano Stevané: più precisione ed efficienza con il BIM

Per acquisire sempre più competenze da BIM Manager una strada praticabile è quella di frequentare un Master dedicato e approfondire le proprie conoscenze con esperienze all’estero, soprattutto in UK, come ci racconta Stefano Stevané, BIM Manager presso Frigerio Design Group.

Quale è stato il suo percorso professionale fino a diventare BIM Manager?
Dal 2008 ho iniziato a utilizzare Revit e a conoscere il BIM; successivamente, dopo aver conseguito un Master al Politecnico di Milano, ho avuto l’opportunità di lavorare come BIM Coordinator a Londra presso lo studio Foster & Partners per poi trasferirmi a Milano presso lo studio Citterio-Viel & Partners, e ora lavoro presso Frigerio Design Group a Genova.

Quali sono le caratteristiche principali della sua figura professionale?
Il BIM Manager si occupa della adozione del BIM all’interno dell’ufficio, attraverso l’ottimizzazione dei processi di produzione dei modelli informatici (2D e 3D) e delle informazioni al loro interno.

Come opera quotidianamente, con quali strumenti e con quali obiettivi?
Gli strumenti con cui lavoriamo sono software di diverso genere, da Dynamo a Excel, da Revit a Naviswork, con l’obiettivo di creare un sistema di lavoro che permetta agli architetti di poter migliorare la precisione nella progettazione degli edifici e quindi ottenere una riduzione dei costi di costruzione, degli imprevisti in cantiere e, non ultimo, di avere una migliore collaborazione con i professionisti che ci affiancano nella fase progettuale, quali strutturisti o impiantisti.

In che modo viene utilizzata la metodologia BIM all’interno del vostro studio?
La metodologia adottata è quella di lavorare su modelli che vengono progressivamente arricchiti di dati e elementi mano a mano che si procede con la progettazione, attraverso un costante confronto coi nostri collaboratori, che ci permette di tenere sempre sotto controllo le problematiche che possono emergere con l’evoluzione del progetto.

Mi può parlare di un suo progetto, di recente realizzazione, progettato con metodologia BIM?
Diciamo che per questioni di riservatezza non posso fare esempi concreti dei progetti più recenti su cui ho lavorato. Posso dirle che, in generale, ogni progetto ha le sue peculiarità; ad esempio l’anno scorso ho avuto modo di confrontarmi con un progetto molto interessante a Mosca per cui ho dovuto fare studi approfonditi sull’illuminazione naturale. Il progetto che mi ha più impressionato tuttavia, sebbene non vi abbia lavorato a lungo, è stato quello dell’Aeroporto Internazionale di Città del Messico, attualmente in costruzione.

 Quali sono secondo lei le prospettive future del BIM in Italia?
Le prospettive del BIM in Italia possono essere sicuramente positive; le realtà virtuose in questo senso sono in aumento, e oltretutto in Italia non mancano i professionisti competenti nel nostro campo. L’unico limite attualmente è la scarsità di investimenti che da qualche anno colpisce in generale l’ambito delle costruzioni. Questo rende a maggior ragione necessario innovarsi per cercare di competere sui mercati internazionali. All’estero ho l’impressione che il livello sia complessivamente più avanzato; chi non si adeguerà corre il rischio di essere tagliato fuori dal mercato.

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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