“Il mio lavoro – racconta – consiste nel seguire il cantiere per l’espansione del Terminal 2 dell’Aeroporto di Hong Kong e gestire un team di esperti per lavorare sull’ implementazione e l’automazione”: ci ha raccontato Francesco Tizzani, ingegnere che da 5 anni vive in Cina con il ruolo di BIM Manager per Leighton Contractors (Asia).
Il progetto dell’espansione del terminal 2, fa parte di una iniziativa molto più grande che si chiama Three Runway System per la costruzione della terza pista dell’aeroporto di Hong Kong. “L’espansione del terminal – spiega Tizzani – intende sopperire all’aumento dei passeggeri che è stimato raggiungerà circa 30 milioni nei prossimi dieci anni. Nel mio lavoro cerchiamo di sviluppare il BIM in cantiere in tutte le fasi dal livello progettuale alla realizzazione delle opere temporanee. Un aspetto molto importante da tener presente è la rappresentazione grafica e i disegni che sono necessari in cantiere per agevolare i processi. Il BIM è di grande supporto per sperimentare le soluzioni e le opzioni più convenienti dal punto di vista progettuale esecutivo e del cronoprogramma”.
Nonostante si parli di BIM a 360 gradi in tutta la filiera delle costruzioni, il contractor o meglio, il costruttore rimane una figura fortemente legata ai metodi tradizionali di fare le cose, quelli che hanno sempre funzionato e che pertanto non introducono ulteriori rischi in un ambiente particolarmente soggetto al “rischio” per sua stessa natura. Secondo Francesco Tizzani “i benefici maggiori nell’implementazione del processo BIM e della digitalizzazione sono sicuramente pieno appannaggio dei soggetti realizzatori. L’utilizzo dei dati e dei modelli per organizzare il cantiere, pianificare i lavori, implementare la sicurezza ed evitare imprevisti è, per certi versi, solamente l’inizio di un processo innovativo che può innescare una rivoluzione molto più estesa per l’intero mercato”.