Giulio Campiello: la formazione è la leva per realizzare il cambiamento

La passione di Giulio Campiello per le tematiche legate al mondo del BIM e delle tecnologie informatiche indirizzate alla progettazione e il Facility management lo hanno portato a diventare esperto formatore, e a fondare nel 2014 BIM Idea, una società di servizi BIM, che accompagna i suoi clienti nello sviluppo delle competenze tecniche e pratiche di questa metodologia.

Come è arrivato professionalmente al mondo del BIM?
Da grande appassionato di tecnologia e di architettura sono cresciuto professionalmente utilizzando i software di modellazione tridimensionale. Adesso posso dire di avere un’esperienza quasi ventennali nell’utilizzo di questi strumenti, e 9mila ore di formazione elargita. Negli anni poi ho sviluppato competenze non solo di formazione – sono docente certificato Autodesk nelle speciali discipline del BIM -, ma anche di supporto all’aziende nelle attività di implementazione BIM. Nel 2014 ho deciso di aprire la mia società di consulenza BIM Idea, un’azienda innovativa di servizi BIM-Oriented. In particolare ci occupiamo principalmente di tre macro attività. Prima di tutto di formazione verificando le specificità delle aziende: studiamo dei percorsi formativi mirati al cambiamento prima culturale e poi tecnico-organizzativo cosi da garantire sempre l’obiettivo preposto. Affianchiamo poi i nostri clienti anche nelle fasi di progettazione e dello sviluppo di una commessa in BIM, analizzando fin da subito le criticità che si possono incontrare nell’approccio al progetto, e spiegando come il BIM possa aiutare a risolvere queste problematiche. In più. ci occupiamo della creazione di contenuti BIM per le aziende produttrici, che cercano di raggiungere più clienti mettendo a disposizione i loro prodotti nel formato digitale BIM.

Con quali tipologie di clienti lavora principalmente? E quali sono le maggiori richieste?
Fino a questo momento la maggior parte dei clienti che si sono rivolti a noi sono privati costruttori, studi di progettazione e aziende del settore; i nostri servizi sono personalizzati a seconda delle singole esigenze, ma le richieste maggiori riguardano come implementare il BIM nei processi aziendali e nel lavoro quotidiano. Devo dire che a seguito dell’entrata in vigore della UNI 11337 mi aspetto che molte amministrazioni pubbliche si muovano alla ricerca di consulenti esterni in grado di guidarli nel processo di implementazione del BIM. Come società siamo pronti quindi a fornire le consulenze necessarie alla PA; inoltre abbiamo studiato un percorso di formazione dedicato proprio ai dirigenti della pubblica amministrazione, per inquadrare meglio l’aspetto normativo e definire le documentazioni necessarie in fase di realizzazione di un bando di gara.

Mi può raccontare qualche progetto su cui sta lavorando?
Negli ultimi anni abbiamo seguito più di quaranta progetti affiancando i nostri clienti nelle fasi di progettazione e cantierizzazione. Un progetto molto importante che abbiamo potuto seguire in due fasi distinte è stato quello del Nuovo Ospedale di Pordenone. Un progetto molto interessante in quanto pensato fin da subito in modalità BIM. La prima fase è stata quella della progettazione strutturale nella quale il nostro cliente ci ha richiesto consulenza per la formazione e affiancamento al progetto. Nella seconda fase avvenuta dopo un anno circa siamo stati chiamati in affiancamento alla realizzazione dei costruttivi architettonici, di arredo e layout distributivi. Abbiamo così avuto la possibilità di rivedere il modello da un punto di vista completamente diverso (LOD) e organizzare il workflow BIM legato alla cantierizzazione, con la costruzione di moltissime famiglie dedicate.
Al momento stiamo lavorando a molte commesse, in particolare con un cliente alla realizzazione della parte impiantistica di un centro direzionale all’estero, con la specificità di una modellazione LOD 500 rivolta al facility management per il futuro mantenimento e gestione dell’opera. Stiamo lavorando inoltre con un noto produttore per sviluppare molti dei loro modelli di isolamenti per canali e tubazioni e vista la specificità degli elementi, anche alla realizzazione di un plug-in dedicato per aiutare i progettisti nella scelta ed applicazione di questi particolari elementi.

Quali sono secondo lei le prospettive future del BIM in Italia?
Credo che una delle difficoltà maggiori che incontra lo sviluppo del BIM in Italia sia una certa diffidenza culturale al cambiamento. Per questo bisogna far capire a tutta la filiera che il BIM aiuta a lavorare meglio, non si tratta solo di un software di modellazione ma di un processo che semplifica ogni fase da quella progettuale a quella costruttiva, al facility management. Per questo credo che il cambiamento debba passare prima di tutto attraverso la formazione di tutte le figure professionali coinvolte, non solo dei progettisti. Chi lavora in questo settore deve, prima ancora che conoscere i software, comprendere perfettamente le dinamiche del BIM per poter avere un approccio consapevole alla metodologia. Per questo motivo stiamo creando sempre più offerte formative, cercando di coinvolgere i giovani professionisti, nella nostra rete BIM composta da clienti e collaboratori stessi, al fine di fare rete e crescere tutti assieme.

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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