Infra.To: il BIM per la metropolitana di Torino

Infra.To è una società di proprietà della Città di Torino a socio unico, nata il 1° ottobre 2010 a seguito di scissione di ramo d’azienda del Gruppo Torinese Trasporti S.p.A. Infra.To ha per oggetto la proprietà e la gestione delle infrastrutture, nonché le attività di engineering, di progettazione, di costruzione e sviluppo di impianti, sistemi e infrastrutture, anche ferroviari, per i sistemi di trasporto delle persone e delle merci, sia pubblici che privati ed è in grado di gestire l’intero ciclo di attività di ingegnerizzazione, dalle indagini e studi di fattibilità, fino alla gestione della direzione dei lavori e dei collaudi. Da qualche anno Infra.To ha introdotto il BIM nei propri processi come ci ha raccontato Luca D’Accardi BIM Manager Infra.To.

Quando Infra.to ha deciso di implementare il BIM all’interno dei propri processi lavorativi?
Il momento preciso in cui probabilmente Infra.To ha avviato l’implementazione del processo BIM all’interno dell’azienda è stato l’11 gennaio 2021, ovvero la data in cui è avvenuta la stipula del contratto tra la Città di Torino ed Infra.To per l’affidamento dei servizi di ingegneria inerenti la progettazione definitiva della tratta Politecnico – Rebaudengo della metropolitana linea 2 di Torino. E’ importante sottolineare che all’interno del contratto stipulato con la Città era richiesto l’utilizzo del processo BIM e lo stesso contratto comprendeva nell’allegato “B” il capitolato Informativo.

Come vi siete strutturati a livello di software e organizzativo per affrontare questo percorso?
L’impostazione di un gruppo di lavoro dedicato ma interconnesso con le tre discipline strutture, architettura e impianti, avvenuto poco dopo la stipula del contratto tra la Città ed Infra.To, è stato il primo passo di un percorso, tutt’ora in evoluzione, che ha permesso lo sviluppo in generale della digitalizzazione all’interno di Infra.To. Nel dettaglio, abbiamo dapprima implementato i processi redigendo la parte documentale utile allo svolgimento delle attività, mi riferisco all’atto organizzativo, ai capitolati informativi e ai piani di gestione informativa, al BIM manual, alla gestione dei contratti ecc.; in parallelo abbiamo attivato una gestione ICT interna in grado di supportare scelte tecnologiche a supporto del processo e mi riferisco in particolare alla velocità della rete, alla scelta dei PC, dei software, della cybersecurity ecc., e contemporaneamente abbiamo impostato un importante piano di formazione interno dedicato agli aspetti di coordinamento e di modellazione, che ha permesso di gestire la produzione e la validazione del progetto linea 2 che ricordo essere composto da circa 4.800 elaborati, oltre 250 modelli e 35.000 rilevazione per quanto concerne il CME che è stato compreso nel processo BIM collegando il modello al prezziario. La figura del BIM manager in questo senso è stata strategica perché ha gestito le funzioni sopra indicate ed è stata da collante per i dipartimenti aziendali già operativi. Questo percorso, è importante precisare, è possibile intraprenderlo solo quando si è supportati dal management e dal personale e in generale quando l’azienda ha una visione importante in questo ambito.

Quali sono i vantaggi che riscontrate nell’utilizzo del BIM?
L’applicazione del processo BIM ha presentato diversi vantaggi, innanzi tutto nel metodo di lavoro e nella relativa gestione delle interfacce tra le discipline; in questo senso l’utilizzo di un ambiente di condivisione dei dati ha consentito un’ottimizzazione appunto del coordinamento. Un altro vantaggio, senza dubbio, è rappresentato dell’aggregazione del dato (necessario al raggiungimento dell’obiettivo), con la geometria dell’elemento, aspetto fondamentale per la redazione dei computi metrici estimativi e lo sarà anche per la gestione dei tempi realizzativi dell’opera e per la gestione e manutenzione della stessa. La modellazione degli elementi ha inoltre consentito oltre alla produzione delle tavole, di anticipare problematiche costruttive che minimizzeranno eventuali rifacimenti in cantiere con tutto quello che ne consegue in termini realizzativi e contrattuali. Non è da meno l’impatto che la metodologia ha fornito in ambito comunicativo infatti grazie ai rendering, video e foto-inserimenti, è stato possibile coinvolgere i cittadini mostrando loro l’opera con diversi anni di anticipo rispetto alla realizzazione, in una modalità digitale sicuramente più comprensibile rispetto alle tavole di progetto.

L’approccio BIM al progetto della linea due della metropolitana di Torino?
L’impostazione dell’approccio è stata fondamentale in quanto non tutte le figure coinvolte, stiamo parlando di centinaia di professionisti in tutta Italia, avevano pari dimestichezza con la metodologia BIM; inutile e controproducente sarebbe stato puntare ad un lavoro multidisciplinare contemporaneo con modello in cloud. L’obiettivo rimane sempre quello di consegnare il progetto nei tempi programmati, affinché possa essere validato: il processo BIM deve essere a supporto dell’obiettivo e non un ostacolo. Detto questo, le attività sono state scomposte in 4 macrofasi (piano di gestione informativa – ACDAT – progettazione, modellazione e coordinamento – CME), affinché tutti gli stakeholder coinvolti avessero ben chiaro il proprio obiettivo. E come spesso accade, la differenza la fanno le persone, le quali, ognuno per la sua parte, hanno raggiunto obiettivi incredibili.

Quali sono le maggiori difficoltà che avete riscontrato e come vi è stato utile aver impostato una progettazione BIM?
La maggiore difficoltà è stata la gestione del tempo, sempre troppo poco per la progettazione definitiva di un’opera così imponente; aver però organizzato e pianificato il processo BIM in ogni dettaglio ha dato al team la convinzione e gli strumenti per poter raggiungere gli obiettivi.

Possibili prospettive future?
La fortuna di aver un management aziendale con una visione orientata al digitale consente di intravedere prospettive importanti: stiamo a tal proposito verificando l’applicazione, in un ambiente digital twin, dell’IoT e dell’Intelligenza Artificiale per una gestione dell’opera e in generale degli asset aziendali in una modalità predittiva. In ambito comunicativo potremmo inoltre ulteriormente sviluppare gli ambiti di realtà virtuale ed aumentata oggi realizzati in versioni beta. Questo è sufficiente ad avere importantissime prospettive digitali future, senza dimenticare quanto è stato costruito come processo aziendale su metro linea 2, al fine di poterlo applicare in altri progetti.

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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