Marco Bottero: Il BIM per ottimizzare i tempi e i processi

Dopo la laurea in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Pavia, l’Ing. Marco Bottero ha deciso di approfondire la conoscenza del BIM seguendo il corso Masterkeen BIM Specialist di AM4 Training Center. Oggi si occupa di affiancare studi di ingegneria e di progettazione nell’implementazione del BIM e dei nuovi processi lavorativi che tale metodologia richiede.

Quale è stato il suo percorso professionale che l’ha portata al BIM?
Le prime esperienze sono state nella progettazione e nei cantieri, di piccoli e grandi dimensioni. Successivamente, volendo approfondire il discorso legato al BIM, ho intrapreso un percorso formativo intensivo e grazie a Chiara C. Rizzarda, insegnante e amica, ho avuto la possibilità di conoscere Sandro Pellegrinetti, Federico Nigro e Giorgio Marongiu, oggi compagni nel mondo della consulenza.

Quali sono le caratteristiche principali della sua figura professionale?
Prima di tutto la pazienza e l’empatia. Riuscire a mettere d’accordo tutti, focalizzarsi sui problemi, incrementare il rapporto efficienza/efficacia, sono una buona parte delle competenze. La curiosità e la conoscenza tecnica della materia e dei processi poi sono alla base per qualunque progetto in AEC.

Con quali principali tipologie di clienti lavora?
I lavori più interessanti vengono in consulenza con grandi studi di ingegneria o aziende del settore: il livello dei progetti di solito è molto alto e per questo c’è bisogno di un accompagnamento nei processi organizzativi per allinearsi a quelli che sono i processi progettuali.

Come opera quotidianamente con quali strumenti e con quali obiettivi?
Anzitutto lo studio dei processi e dei programmi sono di principale importanza. La formazione continua e la curiosità verso la materia della costruzione sono sempre al centro. il cardine principale è ottimizzare i tempi garantendo la qualità desiderata dal progetto.

Mi può parlare di qualche progetto cui sta lavorando?
Attualmente abbiamo concluso una consulenza per una galleria presso un importante studio ingegneristico in Svizzera, è stato un workflow molto impegnativo ma insieme a Federico Nigro e al supporto sempre presente di Chiara C. Rizzarda, abbiamo ricreato un processo integrato tra Civil3D e Revit che riproduce fedelmente tutte le geometrie necessarie per la creazione di un tunnel da scavo. Dopo la pausa estiva invece, siamo in procinto di riportare un esecutivo in BIM per una stazione ferroviaria qui in Italia: siamo molto entusiasti, sia per l’importanza che per la tipologia di opera, in quanto interdisciplinare anche con la parte architettonica.

Quali sono secondo lei le prospettive future del BIM in Italia?
Si presentano due possibili scenari: nel primo, purtroppo, il BIM diventerà legato alle sole grandi opere e ad accessibilità delle grandi realtà di progettazione e gestione. Spero che invece diventi una costante in ogni realtà: il controllo e la consapevolezza sui progetti ripaga gli sforzi per le implementazioni a lungo termine.

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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