Marzia Bolpagni donna dell’anno per il Corriere della Sera

Ben nota tra i professionisti del mondo del BIM, Marzia Bolpagni è oggi anche una delle cinquanta donne del 2022 per il Corriere della Sera. Come abbiamo già avuto modo di raccontare sulle pagine del nostro magazine l’ingegner Bolpagni ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali legati al suo lavoro e alla sua ricerca, solo qualche mese fa è stata insignita del premio “Inspiring50 Europe” che seleziona le 50 donne più influenti nel mondo della tecnologia, ma è la prima volta come ci racconta lei stessa, che ottiene un riconoscimento così importante nel nostro Paese.

Come hai accolto la notizia di essere stata scelta come donna dell’anno dal Corriere della Sera?
È stata davvero una sorpresa, l’ho scoperto per caso non sono stata informata prima dal Corriere. Stavo guardando un post scritto da Giorgia Rau che lavora alla Nasa su Linkedin nel quale ringraziava il Corriere per averla inserita nella lista delle donne dell’anno e per curiosità ho approfondito e guardato la lista completa e ho trovato anche il mio nome. Sono rimasta davvero stupita e anche particolarmente contenta del fatto che una testata come il Corriere della Sera abbia riconosciuto l’ingegneria come una tra le discipline dove le donne possono primeggiare. Spero che questo possa anche spingere numerose ragazze ad intraprendere questa carriera perché il settore delle costruzioni è molto importante e ha bisogno di talenti.

Cosa pensi ti abbia portato fino a qui?
Io nasco nel mondo accademico e gli anni di ricerca sono stati per me fondamentali perché mi hanno permesso di essere dieci anni più avanti rispetto a molti miei colleghi. Ho avuto, infatti, la possibilità di andare in profondità e mettermi in discussione e mi sono resa conto che il settore delle costruzioni poteva essere migliorato e aveva bisogno di innovazione. Basti pensare che il mondo delle costruzioni è responsabile del 40% delle emissioni di CO2 nell’atmosfera fa capire che la sostenibilità deve essere al centro del nostro operato quotidiano. L’associazione degli strutturisti inglesi ha realizzato una ricerca in cui si evidenzia che la realizzazione di una struttura di acciaio per un capannone industriale ha un impatto ambientale che equivale a cinquemila voli da Londra a New York. C’è quindi davvero bisogno che ogni professionista prenda consapevolezza e si metta al lavoro per poter migliorare il nostro settore. Credo fermamente che anche il singolo può fare molto. Racconto spesso una storia di un mio

Photo Credits: Mace

collega qui a Mace che mi ha colpito molto perché si è reso conto di quanta plastica veniva utilizzata per il trasporto di materiali elettrici in cantiere e ha cercato quindi una soluzione per ridurre l’imballaggio e grazie al suo impegno è riuscito ad eliminare 40 tonnellate di plastica usa e getta, ridurre i tempi di disimballaggio di

Fonte: UK BIM Framework

160 ore e risparmiare più di 25 mila euro. Bisogna impegnarsi tutti per raggiungere degli obbiettivi concreti.

Come vedi lo sviluppo del BIM in Italia rispetto ad altri Paesi?
Quando ho iniziato ad occuparmi di BIM e digitalizzazione sicuramente il divario era molto più netto oggi grazie anche ai decreti ministeriali e l’introduzione della norma UNI 11337 e la maggiore consapevolezza da parte degli Ordini professionali che fanno formazione credo che il nostro Paese abbia recuperato, certo manca il sistema paese e il concetto di fare gruppo e migliorare insieme che appartiene invece ad altri paesi europei. C’è ancora tanto da fare e se si pensa ad un Paese come la Finlandia dove è diventato obbligatorio per chiedere un permesso edilizio consegnare un file IFC, allora diventa evidente come la strada sia ancora lunga.

Photo Credits: Mace

Ci puoi raccontare qualche progetto a cui stai lavorando?
In Mace ho un ruolo internazionale e mi occupo dell’implementazione del BIM non solo in Inghilterra ma anche nei diversi paesi in cui lavoriamo, stiamo ad esempio costruendo 74 scuole in Perù e sto seguendo il progetto da remoto con gli esperti BIM in loco perché siano in grado di gestire in autonomia le diverse fasi della commessa. Quello che mi piace del mio lavoro è avere la possibilità di confrontarmi con differenti realtà e gradi diversi di digitalizzazione. È una grande soddisfazione vedere gli sviluppi che si possono avere con l’implementazione del BIM.

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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