Palazzo Pitti in 3D

Tra operazioni di topografia e fotogrammetria terrestre e con droni, scansioni laser di ultima generazione, è stato realizzato, grazie alla collaborazione tra le Gallerie degli Uffizi (con il coordinamento dell’architetto Elena Pozzi) e il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Firenze (con il coordinamento della professoressa Grazia Tucci), il rilievo tridimensionale di Palazzo Pitti di Firenze.
Si tratta della prima digitalizzazione al mondo di un edificio storico civile così vasto e articolato.

Molti i risultati raggiunti; tra questi, l’accurata ricostruzione dell’ormai perduto scalone “a lumaca”, originariamente realizzato nel Cinquecento dal celebre architetto e scultore toscano Bartolomeo Ammannati, prospiciente l’omonimo cortile interno della reggia. Il confronto tra il rilievo della scala costruita nel XIX secolo dall’architetto Pasquale Poccianti con i documenti d’archivio svela infatti tutta la portata delle trasformazioni avvenute in seguito alla demolizione dello scalone dell’Ammannati, riportando alla luce e “resuscitando”, attraverso il modello 3D, ambienti dei quali si erano da secoli perse totalmente le tracce.

Il progetto non si è però limitato alla riproduzione digitale degli esterni e delle strutture architettoniche, ma ha integralmente ricreato in digitale nel dettaglio anche tutti gli interni della residenza medicea, opere, addobbi, suppellettili e decorazioni incluse.

Pitti è un edificio dalla storia complessa: alle sue trasformazioni si sono sovrapposte nel corso del tempo una molteplicità di attività e destinazioni d’uso in continua evoluzione. Per questo motivo, la digitalizzazione di un caso studio così difficile, avviata ancor prima della pubblicazione della Raccomandazione dell’Unione Europea in materia (che prevede la digitalizzazione di tutti i beni culturali a rischio e del 50% dei monumenti più visitati entro il 2030, diventa adesso una risorsa fondamentale. Non garantirà solo la possibilità di produrre elaborazioni 3D per tutti gli utilizzi di visualizzazione, ma potrà costituire il fondamento per lo sviluppo di un modello informativo su più livelli, dove i dati, costantemente aggiornati in tempo reale, possano tornare utili ad innumerevoli finalità di conoscenza, conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio.

Il nuovo rilievo digitale di Palazzo Pitti pone anche le basi per un uso sostenibile dell’edificio, in linea con le esigenze dettate dal cambiamento climatico e dai rischi idrogeologico e naturale, che impongono un nuovo approccio alla documentazione digitale, soprattutto in termini di acquisizione rapida dei dati e di metodologie di produzione dei contenuti, di condivisione delle informazioni e di collaborazione multidisciplinare.

Qualche dato sul progetto:
– 20 giorni di volo con drone
– 5.137 scansioni e 54.411 immagini di tetti e facciate
– 12.512 foto per la documentazione di 1.533 vani
– 150.000 m2 di superfici, 1.533 vani, 73 vani scala e 67 spazi aperti documentati
– 20 terabyte di dati immagazzinati

 

mm

Lavoro nel settore della comunicazione b2b da alcuni anni sia per testate giornalistiche che agenzie di comunicazione. Focus della mia attività è il confronto quotidiano con le nuove modalità di gestione ed elaborazione delle informazioni, le nuove tecnologie digitali, le trasformazioni in corso nelle professioni e nell’industria.


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