Pegaso Ingegneria : Il BIM nei servizi di Direzione Lavori

Pegaso Ingegneria S.r.l. ha ricevuto il primo premio BIM&Digital Award 2019 nella categoria “Tecnologie Digitali per il processo costruito”. L’Arch. Gianluigi Tomaiuolo, Direttore Tecnico di Pegaso e coordinatore del progetto BIM vincitore, ci ha raccontato le peculiarità di questo progetto e ci ha spiegato come questo si inserisce nella strategia aziendale, fortemente orientata alla ricerca e sviluppo di soluzioni tecnologicamente innovative.

Qual è il profilo di Pegaso Group?
Pegaso Group è una realtà composta dalle società Pegaso Ingegneria S.r.l., Sistema Ingegneria S.r.l. e OnTime S.r.l., operanti nel campo dei servizi di ingegneria in Italia e all’estero, caratterizzate da una visione responsabile e sostenibile del proprio fare impresa. La società “madre” Pegaso Ingegneria nasce nel 2000 dalla volontà di un gruppo di professionisti di mettere in comune il proprio bagaglio di competenze ed esperienze maturate nell’ambito della realizzazione di grandi opere infrastrutturali.
I principali settori di attività in cui lavoriamo sono quelli dell’ingegneria nella fase di esecuzione dell’appalto, ovvero la Direzione dei Lavori, il Project-Control Management e il Coordinamento Sicurezza, con sguardo privilegiato sulle infrastrutture trasportistiche. A questi servizi si sono affiancati nel tempo quelli di progettazione nell’ambito ferroviario attraverso la partecipata Sistema Ingegneria, e quelli di sviluppo di soluzioni informatiche e tecnologiche a servizio dell’ingegneria con la società controllata OnTime.
Alla tradizionale e storica pratica professionale, affianchiamo e promuoviamo la ricerca e lo sviluppo di soluzioni tecnologicamente innovative, al passo con l’evoluzione normativa e con i complessi scenari attuali, con lo spirito di poter fornire supporto ed ausilio a quelle organizzazioni che a vario titolo operano nell’ambito di un appalto. Portiamo avanti questo impegno con il nostro “capitale sociale” che oggi è composto da 50 persone professionalmente qualificate che condividono valori e principi comuni incentrati sull’etica professionale, la trasparenza e la legalità.

Come ha approcciato il tema BIM Pegaso Ingegneria e come lo avete implementato nella vostra realtà?
La metodologia BIM ha trovato all’interno della nostra realtà terreno fertile. Da tempo adottiamo un approccio sistemico, attuato attraverso l’utilizzo di una piattaforma informatica condivisa, oggi si direbbe collaborativa, con tutte le parti contrattuali chiamate a svolgere i propri compiti nello svolgimento di un appalto. Questa piattaforma proprietaria si chiama GENESIS, Pegaso la utilizza e la propone nello svolgimento delle proprie funzioni di istituto nell’esercizio del controllo tecnico, contabile, amministrativo e di sicurezza di un’opera. Piattaforma che nasce inizialmente come giornale dei lavori elettronico per poi svilupparsi come un vero e proprio Common Data Environment – ACDat (Ambiente di Condivisione Dati) funzionale alla raccolta, classificazione, archiviazione, gestione delle informazioni e consultazione del tempo. GENESIS si caratterizza per la sua capacità di interazione costante con la Stazione Appaltante /Committenza e con le diverse figure apicali che assumono posizioni di garanzia quali RUP, DL, C.S.E., Direzione Tecnica Appaltatore, Collaudatore Statico, Organo di Collaudo e per la semplicità di accesso offerta in modalità S.a.a.S. (Software as a service). La piattaforma si compone di diverse sezioni e moduli che spaziano dal Giornale Lavori, Protocollo Legalità, Project Control, Adempimenti Sicurezza, Fascicolo digitale dell’opera, Forniture e Materiali ecc.  Oggi la piattaforma risponde a diverse previsioni del DM 560/17 (cd. Decreto BIM) e di alcune parti della norma UNI UNI 11337 relativa alla Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni, tra cui la parte 5.

Può descrivere il vostro progetto “Il BIM nei servizi di Direzioni Lavori”, vincitore del primo premio al Digital&BIM Award 2019 nella categoria “Tecnologie Digitali per il processo costruito”?
L’idea e la volontà di approcciare al tema del BIM deriva dalla esigenza di sperimentare in prima battuta quanto già nel campo della progettazione si registra sul tema. La peculiarità del lavoro svolto risiede, pertanto, nell’applicazione della metodologia BIM a una fase dell’appalto diversa da quella di progettazione, dove oggi l’applicazione del BIM trova più diffusa e concreta attuazione. Il progetto si è posto l’obiettivo di coordinare la gestione digitale di procedure, processi e flussi informativi con particolare riferimento alle funzioni della Direzione Lavori declinato su un’opera infrastrutturale. Nello specifico, partendo dalle tradizionali attività di controllo che un Ufficio di Direzione Lavori è chiamato ad attuare, si è proceduto a processarle in ottica BIM attraverso l’ausilio di GENESIS. Mediante l’utilizzo di tale strumento sono state, inoltre, simulate le modalità di interazione tra ufficio DL/CSE, Committenza/RdL in ragione della possibilità di attingere informazioni inerenti l’andamento dell’appalto, oltre a poter acquisire dati e informazioni necessarie al corretto e completo adempimento delle attività riconducibili al Direttore dei Lavori. Partendo dall’analisi e dallo studio del progetto esecutivo, si è simulata la redazione di un Capitolato Informativo di supporto per l’attività di Direzione Lavori, che potesse contenere le esigenze del Committente in termini informativi nei confronti della D.L., e i requisiti minimi per la produzione, gestione, consegna e trasmissione di dati, informazioni e contenuti informativi/digitali.Successivamente si è creato un modello informativo federato, anch’esso di supporto, inteso come modello digitale esecutivo, composto dall’aggregazione su livelli gerarchici dei diversi modelli BIM, secondo la logica della Work Breakdown Structure. Su questo Modello Informativo è stata simulata la realizzazione e, conseguentemente, il monitoraggio della commessa, la registrazione degli esiti dei controlli qualitativi e quantitativi, nonché la verifica quotidiana dello stato di avanzamento dei lavori da parte della Direzione Lavori. La creazione del modello digitale esecutivo ha visto il popolamento dei singoli elementi che costituiscono l’anagrafica dell’opera, precedentemente implementati, con ulteriori parametri di costruzione che costituiscono informazioni riconducibili al progetto e/o alle specifiche di capitolato.
Questo progetto segue altre sperimentazioni pilota che il gruppo di lavoro ha già condotto sul tema.

Quali tecnologie software avete utilizzato?
Il tutto è ruotato attorno alla nostra piattaforma informatica GENESIS che in questa fase di sviluppo e ricerca ha registrato e registra nuove implementazioni. Per la predisposizione dei modelli tridimensionali federati è stato utilizzato il software Revit di Autodesk, precisando che tali modelli sono serviti principalmente per rendere concreto il lavoro illustrato, ma che in una logica futura troverà collocazione all’interno della piattaforma, come importazione di modelli aperti interoperabili forniti dalla committenza. In questo progetto la gestione informativa, più del modello, riveste il ruolo di centralità.

Quali sono gli elementi del progetto che l’hanno reso meritevole del premio citato?
Gli elementi innovativi vanno ricercati nella fase operativa in cui la metodologia BIM trova applicazione in questo progetto, ovvero non quella della progettazione ma quella della costruzione e direzione lavori. L’aspetto rilevante riguarda la modalità con la quale la rappresentazione grafica digitale (modello 3D), viene impiegato nella piattaforma GENESIS, finalizzando sia la disponibilità del modello BIM “navigabile” che l’attivazione di una piattaforma destinata alla condivisione dei dati. (ACDat). Il nostro progetto in realtà continua, consapevoli del fatto che sono ancora tanti gli aspetti da indagare, approfondire e perfezionare ma siamo sicuri di aver intrapreso la strada giusta.

Qual è secondo voi lo scenario BIM in Italia?
In questo periodo si registra molto attivismo rispetto a questa metodologia, grazie anche all’impegno di ricercatori autorevoli, sebbene mi preme osservare che fin dalle sue prime stesure la normativa sui lavori pubblici ha individuato e indicato con chiarezza i principi che sovrintendono alla realizzazione di una opera pubblica, i compiti, le responsabilità e le attribuzioni dei diversi “attori”.
L’attuale normativa cogente che introduce il BIM(con riferimento al D.M. 560/17 in attuazione dell’art. 23 c.13 del Codice dei contratti D.Lgs 50/16, discendente dalla Direttiva 2014/24/EU del 15/1/14 che raccomanda l’uso di strumenti elettronici per consentire una maggiore efficienza nella progettazione e costruzione) e la sua progressiva e obbligatoria applicazione temporale in relazione alla tipologia delle opere da affidare e della strategia di digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche e del settore delle costruzioni, senz’altro va nella direzione giusta.Ma non bisogna dimenticarsi che tale normativa investe direttamente le amministrazioni pubbliche e le amministrazioni concedenti, sottintendendo che la loro maturità digitale inciderà profondamente sull’efficacia del provvedimento. È qui che si gioca la partita più importante, ed è qui che bisogna destinare i maggiori sforzi e le migliori risorse perché il progetto nella sua accezione più ampia ritorni ad essere centrale fornendo al committente gli strumenti per governare tutti i processi a qualsiasi stadio. Al mondo dell’ingegneria spetta, invece, il compito di rendere questo passaggio più agevole e sostenibile con la consapevolezza che è possibile assicurare il controllo e monitoraggio puntuale della realizzazione di un’opera, come richiesto da norme e regolamenti.

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, lavora da molti anni nell’editoria B2B per la stampa tecnica e specializzata. Ha scritto a lungo di tecnologia, business e innovazione. Oggi orienta la sua professione nel campo delle tecnologie applicate alla progettazione architettonica e all’imprenditoria delle costruzioni.


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