Pietro Farinati: il BIM nelle PA

Dopo essersi laureato in Ingegneria all’Università di Padova e in Architettura allo IUAV di Venezia, Pietro Farinati si è specializzato nella realizzazione di opere pubbliche. Ritenendo necessaria e indifferibile la digitalizzazione del comparto delle costruzioni, ha conseguito un Diploma di perfezionamento al Politecnico di Milano Scuola F.lli Pesenti sull’implementazione del BIM negli Uffici e sta prendendo la certificazione ICMQ come BIM Manager. Da qualche anno scrive articoli riguardanti la digitalizzazione del comparto delle costruzioni, il BIM e l’implementazione del BIM nella Pubblica Amministrazione.

Quali sono le principali caratteristiche della sua figura professionale?
All’interno della Pubblica Amministrazione ho realizzato 130 opere pubbliche in 24 anni rivestendo i ruoli da Ingegnere Capo per 10 anni a quelli di RUP, progettista, coordinatore sicurezza, direttore lavori. Sono iscritto all’Albo Collaudatori della Regione Veneto e mi occupo dei collaudi di opere pubbliche aventi carattere strategico (MIT). Interessandomi in particolar modo di Infrastrutture, mi sono specializzato come Envision SP nell’utilizzo di “Envision”, prima piattaforma per le Strutture Strategiche Sostenibili in Italia con certificazione ICMQ e iscrizione Albo ISI di Washington. I committenti con i quali mi interfaccio sono Pubbliche Amministrazioni, ma anche privati che realizzano opere pubbliche a seguito convenzione di Piani Urbanistici Attuativi, piuttosto che opere di pubblica utilità.

Può raccontarci qualche progetto su cui sta lavorando in BIM?
Al momento sto lavorando a qualche progetto in BIM, ma non posso esprimermi per questioni di riservatezza. Partecipo in associazione con altre figure professionali ed imprese a gare d’appalto ANAS in BIM. Un “progetto” di cui posso parlare è questo: in estate uscirà un mio Manuale Operativo sul BIM per la PA, scritto con l’Arch. Edoardo Acetulli di Anafyo, per la casa editrice Maggioli.

In particolare secondo lei come la PA sta affrontando l’applicazione del decreto?
Il futuro dell’architettura e delle costruzioni è digitale ed il BIM è il futuro nella progettazione e nel facility management a lungo termine. E’ un processo trainato dalla tecnologia e guidato da politiche governative che sta portando un cambiamento in tutti i settori. Ma c’è ancora molta confusione su cosa esattamente è e come dovrebbe essere utilizzato e concretizzato, in un settore tipicamente lento ad adottare cambiamenti, quello della Pubblica Amministrazione. Negli ultimi anni assistiamo felicemente alla digitalizzazione della P.A. La tendenza è quella di ridurre i fascicoli cartacei e far svolgere l’attività del personale utilizzando scrivanie digitali, dalle quali accedere ai fascicoli informatici. Vietato utilizzare carta ed anche i fax, corrispondenza tutta via pec. Anche in cantiere l’attività è più efficiente con l’uso di lap top e smartphone che fanno da modem wi-fi attivando tethering. Tutta la documentazione dell’appalto sempre accessibile e a portata di mano, con possibilità di scrivere verbali, firmarli digitalmente e inviarli via pec in tempo reale. Dallo smartphone si può ora inviare e stampare direttamente alla stampante o al plotter dell’ufficio. Con service esterni si possono utilizzare scanner laser o droni per i rilievi e stampare in 3D. Una cosa importante manca purtroppo: il processo di modellazione digitale delle opere pubbliche, che potrebbe comportare risparmi oltre il 20%. L’ulteriore passo è quindi  la realizzazione di opere pubbliche in BIM. Questa necessità, comporterà il suo sviluppo, dovendo passare necessariamente per la P.A. primo committente. Il BIM è quindi da considerarsi una risorsa per le nuove realizzazioni ma anche per la manutenzione dell’esistente. Inoltre, è diffuso l’orientamento che l’Italia possa divenire anche il luogo di frontiera per studiare applicazioni BIM ai Beni Culturali: ambiti di ricerca, dunque favorevoli per start up applicativi. Il documento UE BIM Handbook raggruppa linee guida che i legislatori e le pubbliche amministrazioni dovranno considerare a seguito dell’introduzione del BIM per la progettazione e realizzazione delle OO.PP. Il BIM è una metodologia per gestire la progettazione delle opere pubbliche e i dati del progetto in formato digitale durante tutto il ciclo di vita dell’opera pubblica. Consente a tutti i soggetti interessati di avere accesso alle stesse informazioni nello stesso tempo, attraverso l’interoperabilità tra le piattaforme tecnologiche. Come tale, serve come risorsa di conoscenza condivisa per informazioni sull’edificio o sull’infrastruttura, formando una base affidabile per le decisioni durante il suo ciclo di vita, dall’ideazione fino allo smaltimento. In altre parole, è un facilitatore strategico del miglioramento del processo decisionale in relazione tanto agli edifici quanto alle infrastrutture.Il BIM fornisce il suo massimo potenziale modello virtuale nel fornire informazioni dal Design Team (architetti, ingegneri e altri) al Contractor (e subappaltatori) e poi al proprietario (Amministrazioni Pubbliche e altri), ognuno dei quali aggiunge le proprie conoscenze specifiche e assicura un monitoraggio delle modifiche su un modello unico. L’applicazione della tecnologia BIM influisce direttamente o indirettamente su tutti gli stakeholder del settore architettonico, ingegneristico ed edilizio (AEC). Il risultato riduce notevolmente le perdite di informazione nel trasferimento, rende funzionali gli edifici e le infrastrutture e accresce il valore delle costruzioni. La segnalazione di conflitti (clash-detection) impedisce che si insinuino errori nelle varie fasi di sviluppo e di costruzione, poiché il modello informa subito il team sulle parti del disegno che sono in conflitto o in sovrapposizione. Infine il BIM offre una visualizzazione dettagliata di ciascuna parte e un assemblaggio sempre in relazione alla costruzione complessiva.

Perché applicare il BIM nella PA?
Un BIM può contenere qualsiasi informazione riguardante l’edificio o l’infrastruttura e le sue parti. Le informazioni più comunemente raccolte in un BIM riguardano la localizzazione geografica, la geometria, le proprietà dei materiali, e degli elementi tecnici, le fasi di realizzazione, le operazioni di manutenzione. BIM è quindi la rappresentazione mediante un modello di dati diversi di un edificio o una infrastruttura relazionati alle diverse discipline che lo definiscono. Al modello 3D vengono connessi in modo dinamico diversi software di modellazione virtuale (analisi termofluidodinamiche, strutturali, illuminotecniche,acustiche, ecc.). Si passa poi al 4D considerando il flusso di materiale e i tempi di esecuzione delle lavorazioni e al 5D con la valutazione economica. Tutto questo al fine di aumentare la produttività e l’efficienza, ridurre i costi nelle fasi di progettazione e di costruzione e al fine di agevolare la gestione e la manutenzione dopo la costruzione. I dati in ambiente BIM possono essere utilizzati per illustrare l’intero ciclo di vita dell’edificio o della infrastruttura dall’ideazione e progettazione fino alla demolizione e al riutilizzo dei materiali; possono essere facilmente estratti dal modello le quantità, le proprietà dei materiali e l’ambito di impiego, compresa la gestione degli obiettivi di progetto e il facility management per tutto il ciclo di vita. Questa possibilità di gestione delle informazioni infine viene integrata con la possibilità di visualizzazione di tutti i sistemi e i componenti, in scale diverse rispetto all’intero progetto e a singoli elementi.
La gestione del BIM riduce la perdita di informazioni associate ai passaggi del progetto dal team di progettazione al team di costruzione o al proprietario, consentendo così a ogni attore del processo costruttivo di aggiungere e modificare, e di avere sempre i riferimenti di tutte le informazioni che vengono usate o create nel modello. L’approccio a BIM richiede quindi una modifica della definizione delle fasi progettuali, esecutive e gestionali tradizionali verso una maggiore condivisione dei dati da parte dei professionisti coinvolti nella costruzione rispetto alla consuetudine e una volontà di abbracciare la partnership con una raccolta digitale di tutte le informazioni legate al progetto.
Per il nostro Paese, se applicato in modo corretto e congruente, il BIM può divenire non solo l’occasione di rilancio del settore delle costruzioni, ma anche una soluzione anti deficit in grado di permettere una radicale riduzione del debito pubblico. I risparmi ottenibili sulle opere e infrastrutture, quando il BIM è applicato da tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione di un intervento, può arrivare fino al 20%, poichè riduce gli sprechi, elimina gli errori progettuali prima della fase di cantiere, limita drasticamente le costose varianti in corso d’opera, offre certezza di controllo dei tempi e dei costi mantenendo costantemente aperta l’accessibilità dei dati a tutti gli operatori.
Il controllo del progetto è una delle più potenti utilizzazioni del BIM, perchè permette di scoprire e risolvere problemi in fase di progettazione anzichè durante la costruzione. Grazie agli strumenti di controllo del modello è possibile approvare l’edificio con un software di validazione rule-based basato su regole che sono state definite in conformità con i requisiti BIM. Questo approccio è utile alle Stazioni Appaltanti, che possono controllare se i requisiti nella progettazione sono stati rispettati, prima di indire la gara d’appalto.

Quali sono ulteriori vantaggi offerti dal BIM in sede di gara e successivamente in fase di esecuzione lavori?
Li elenco rapidamente:
-Supporto per le decisioni: il BIM può essere adottato per studiare diverse alternative, confrontando diversi parametri quali funzionalità, ambiti, costi ecc. Ad es. può essere utile come supporto per le decisioni in sede di gara con l’offerta economicamente più vantaggiosa;
– Quantità Take-off (QTO): il BIM può essere utile per estrarre quantità durante la fase di offerta e per gli acquisti durante la fase di costruzione;
– Pianificazione: è possibile collegare le quantità alla pianificazione e generare simulazioni 4D;
– La stima dei costi: collegando prezzi a quantità, può essere ottenuta la valutazione dei costi. Inoltre i modelli 5D permettono lo studio dell’evoluzione dei costi durante l’intero processo;
– Costruzione: il BIM viene adottato anche per la pianificazione della sicurezza e per studiare il layout di cantiere, facendo attenzione alle interazioni con le aree circostanti. Inoltre, le simulazioni 4D sono utili ad es. per controllare le sequenze di installazione dei componenti, la pianificazione della produzione, per le revisioni di costruibilità e per visualizzare lo stato di costruzione.

 

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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