Report Oice: l’86% delle imprese di ingegneria italiane ha effettuato investimenti in BIM

La strada verso il BIM nelle grandi società italiane di ingegneria è ormai tracciata. Lo confermano i dati Oice.

L’associazione delle organizzazioni di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica ha pubblicato la 37esima rilevazione annuale sul settore delle società italiane di ingegneria (consuntivo 2020 e previsioni 2021). L’indagine offre le prime proiezioni sugli andamenti del 2021 e porta risultati particolarmente incoraggianti, sia dal punto di vista di mercato – con un aumento del 3,5% della produzione nel 2020 per un livello attestatosi appena al di sotto dei 3 miliardi di euro e un aumento previsto del 15,5% previsto per il 2021 con produzione di quasi 3,5 miliardi di euro – sia per quanto riguarda l’adozione del BIM.

Ha infatti ormai superato l’86% la quota di imprese che ha effettuato investimenti in BIM. La percentuale sale fino al 94,3% se si considerano le sole imprese con più di 50 dipendenti. Anche le imprese con meno di 50 addetti sono comunque in linea con il trend: l’83,9% ha investito in BIM. Gli investimenti sono stati prevalentemente indirizzati alla formazione (87,4%) e all’acquisto di software (76,4%). In percentuale minore (48%) all’acquisto di hardware.

Sfiora il 63% la percentuale di quanti ritengono soddisfacente questa metodologia. Anche se emergono alcune differenze in merito al giudizio sul grado di utilità/efficacia degli investimenti in BIM. Il 31,3% delle imprese più grandi ritiene elevata l’utilità degli investimenti in BIM, mentre la percentuale scende al 16,3% per le imprese di minor dimensione. Allo stesso tempo, solo il 6,3% delle imprese maggiori considera insufficiente l’efficacia di tali investimenti, mentre la percentuale sale al 20,7% per le imprese di minor dimensione. Non si rilevano, invece, differenze tra piccole e grandi imprese sul giudizio “soddisfacente”, comunque molto elevato (63% delle piccole imprese e 62,5% delle grandi).

Differenziata rispetto alla dimensione d’impresa è anche la situazione relativa all’introduzione della figura del manager BIM in azienda. In questo caso il 73,5% delle imprese maggiori ha risposto affermativamente, mentre nel caso delle imprese al di sotto dei 50 dipendenti tale percentuale si riduce al 62%. Una differenza minore rispetto a quella riscontrata lo scorso anno. La percentuale complessiva è pari al 64,9%.

L’indagine ha anche indagato sull’importanza delle figure professionali certificate per lo svolgimento di attività tecniche. Nel complesso, per il 58,7% delle imprese risulta molto importante la presenza di queste figure professionali in azienda (63,6% per le grandi imprese contro il 57,3% per le piccole imprese), mentre per il 32,9% delle imprese è abbastanza importante la presenza di figure professionali certificate, senza che si evidenzi un’eccessiva differenza di valutazione tra piccole e grandi imprese. Solamente l’8,4% delle imprese ritiene poco importante la presenza di figure professionali certificate, con una percentuale molto bassa, il 3,0%, tra le grandi imprese.

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Giornalista della redazione di BIMportale, professionista della comunicazione e del marketing per il settore AEC – Architetture Engineering & Construction. Ha lavorato per molti anni nell’editoria B2B dirigendo una delle principali testate specializzate per l’industria delle costruzioni, per la quale è stato autore di numerosi articoli, inchieste e speciali. Durante questa lunga esperienza editoriale ha avuto modo di vivere e monitorare direttamente l’evoluzione del settore e la sua continua trasformazione, lavorando a stretto contatto con i principali protagonisti del mercato: imprese edili, progettisti, committenti, produttori. Su tali premesse nel 2007 ha fondato l’agenzia di comunicazione e marketing Sillabario, che si occupa delle attività di comunicazione e ufficio stampa di importanti marchi industriali del settore delle costruzioni.


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