Riconversione a casa-famiglia di un edificio a Limbadi

Nel Comune di Limbadi, in provincia di Vibo Valentia, Calabria, un edificio sequestrato alla criminalità organizzata diventerà casa-famiglia per soggetti disagiati. La progettazione dei nuovi spazi è stata eseguita in BIM dalla società di ingegneria Morpheme di Reggio Calabria, che per questo lavoro è stata premiata in occasione del Digital&BIM Award 2019, classificandosi al secondo posto nella categoria “Piccoli progetti”.
L’edificio, situato in località “Petti di Razza”, è stato oggetto di lavori di demolizione e ricostruzione ed è destinato a ospitare una casa famiglia per il recupero di soggetti svantaggiati con annessa masseria per la promozione dei prodotti tipici locali.
Al progetto hanno partecipato un team di progettisti: Ph.D. Arch. Ilario Tassone (Prog. Arch., Project manager, BIM), Arch. Simona Labate (Prog. Arch.), Ing. Carmelo Zumbo (Impianti Meccanici), Ing. Giacomo Majorini (Impianti elettrici e speciali), Ing. Angelo David (Strutture), Ing. Gabriele Uccellatore (Strutture); il consulente Ing. Eugenio Tageo (Impianti elettrici e speciali); i collaboratori Arch. Andrea Luci (Render e modello BIM) e Ing. Massimo Namanteri (Impianti elettrici e speciali).

La filosofia progettuale
“Il progetto proposto, relativo al riutilizzo di un edificio sequestrato alla criminalità organizzata, è basato su criteri di massima semplicità ed è orientato a restituire ai fruitori un ambiente il più possibile assimilabile all’idea di casa e quindi di famiglia”. – afferma l’Arch. Ilario Tassone di Morpheme “Abbiamo previsto pertanto un dimensionamento dell’immobile per 10 persone, tale da garantire sia gli spazi che i ritmi della normale vita quotidiana. Pur prevedendo una tipologia costruttiva tradizionale abbiamo ritenuto di fondamentale importanza progettare una casa con uno standard qualitativo elevato in termini estetici e di qualità dei materiali. Tale approccio parte dall’assunto che vivendo quotidianamente in un ambiente gradevole e confortevole ovvero bello, diventa la quotidianità stessa elemento educante rispettivamente al bello e quindi alla legalità”.
Prosegue l’Arch. Ilario Tassone: “L’approccio progettuale della Morpheme ha voluto oltrepassare il mero aspetto funzionale di accoglienza della struttura cogliendo l’occasione per imprimere al progetto un significato ancora più forte di quanto non lo sia già di per sé la casa-famiglia. Vista la posizione panoramica della struttura e la conseguenziale sua visibilità da tutta la vallata circostante, l’intero fabbricato è stato progettato come un elemento architettonico scultoreo tale da riuscire a svolgere anche la funzione di landmark, sia di giorno che di notte, tramite illuminazione scenografica della facciata. Obiettivo del progetto è quindi quello di creare una nuova icona capace di trasmettere un importante segnale di positività, di bellezza, di legalità; un’icona che domini sul territorio circostante ricordando che cambiare si può”.

L’approccio BIM
La progettazione della casa-famiglia di Limbadi è stata eseguita con metodi e strumenti digitali interoperabili utilizzando, per lo scambio di informazioni, formati aperti e non proprietari Ifc. Il progetto è stato redatto in modalità BIM utilizzando ARCHICAD, Revit MEP, Sismicad, Primus ifc. La realizzazione del modello BIM ha permesso di gestire in termini di quantità, costi e tempi, un elevato numero di informazioni come materiali, caratteristiche tecniche, tipologia e posizionamento spaziale degli impianti per una corretta gestione delle interferenze.
I risultati raggiunti che hanno soddisfatto pienamente le aspettative dell’amministrazione Comunale sono stati man mano verificati sia in termini di gestione e controllo progressivo dei costi che in termini di gestione delle interferenze tra le varie componenti (impiantistiche, strutturali, architettoniche) tramite la gestione progressiva delle interferenze.
Il risultato ottenuto progettando con metodologia e software di authoring BIM, nel caso specifico raggiungendo un LOD E, ha permesso di ottimizzare sia costi che tempi di realizzazione”. – puntualizza l’Arch. Tassone – “Non meno trascurabile in termini di ottimizzazione di costi e tempi è anche l’organizzazione interna del gruppo di lavoro per la gestione interna del progetto, che ha permesso il coordinamento in contemporanea di oltre 6 professionisti: due architetti, un ingegnere impiantista elettrico, un ingegnere impiantista termico e due ingegneri strutturisti”.
Dal punto di vista della sostenibilità le scelte progettuali hanno conseguito degli obiettivi di contenimento dei consumi energetici, riduzione delle emissioni inquinanti e il pieno rispetto dei Criteri Ambientali Minimi secondo il DM 11 gennaio 2017. In quest’ottica, le soluzioni architettoniche proposte hanno comportato la progettazione di un involucro altamente efficiente e in materiale interamente riciclabile. Il progetto è stato inoltre integrato con tecnologie solari attive (fotovoltaico e solare termico) che rendono il fabbricato un edificio ad energia quasi Nzeb.

 

Laureato in Architettura al Politecnico di Torino nel 2011, giornalista della redazione di BIMportale, lavora come freelance presso il quotidiano torinese CronacaQui e il Giornale dell’Architettura. Si è formato nello studio dell’architetto Ricardo Bofill a Barcellona partecipando alla realizzazione di progetti internazionali. Si è occupato di progettazione esecutiva, pianificazione urbana, comunicazione grafica ed editoriale e della realizzazione di comunicati stampa presso lo studio Rolla di Torino e ha lavorato come designer, project manager e tecnico commerciale.


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