Marco Scala, BMS Progetti: contaminazione e confronto con il BIM

Durante il periodo di studi universitari presso la facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, l’Arch. Marco Scala ha iniziato a prendere coscienza della necessità di una graduale digitalizzazione del settore delle costruzioni. Da qui, a seguito anche del lavoro di tesi che ha compreso la scelta, verifica e monitoraggio degli elementi tecnologici di un edificio residenziale in relazione alle sue prestazioni termiche ed energetiche, tramite una banca dati digitale 3D, ha scelto di proseguire e approfondire le sue conoscenze rispetto a questo tema frequentando il master “BIM Manager” tenuto alla scuola F.lli Pesenti del Politecnico di Milano. Oggi è BIM Coordinator di BMS Progetti.

Quali sono le caratteristiche principali della sua figura professionale?
Ritengo che requisito fondamentale per un BIM Coordinator, e più in generale per chi fa attività di coordinamento, sia, senza dubbio, avere una conoscenza trasversale di tutti gli aspetti legati alla progettazione multidisciplinare, il che significa avere coscienza di tutte quelle tematiche di progetto che spesso esulano dalla disciplina di propria competenza. Ciò ovviamente è strettamente correlato a una capacità e attitudine al confronto e alla contaminazione reciproca sia verso il team di collaboratori interno allo studio, che verso professionisti esterni.
Alla base di ciò, risulta di fondamentale importanza una conoscenza approfondita dei vari software e piattaforme per lo sviluppo di una commessa BIM, sia per quanto riguarda la parte di modellazione e, dunque, creazione della banca dati, che per quanto concerne invece quella di controllo e gestione dei dati stessi, in modo da consentire una verifica certa della qualità dei modelli, oltre che essere di supporto al BIM Manager nella scelta degli strumenti più idonei alla singola commessa, considerando le implicazioni che a tale scelta sono legate. Essendo, poi, questo un mondo in continua evoluzione, non meno importante risulta avere una certa propensione alla ricerca e al continuo aggiornamento rispetto alle principali procedure e standard normativi di riferimento, così come dei software e delle tecnologie più all’avanguardia.

Come opera quotidianamente con quali strumenti e con quali obiettivi?
Il mio lavoro quotidiano, all’interno di BMS Progetti, società che opera nel campo dell’edilizia in maniera multidisciplinare e integrata, risulta caratterizzato sia da un’attività di progettazione architettonica, principalmente per edifici a uso terziario o residenziale, che da un’attività legata alla realizzazione e gestione del progetto con metodologia BIM. Ciò significa, innanzitutto definire un piano di gestione delle informazioni legate al modello digitale del manufatto, e, dunque, stabilirne preventivamente la ricchezza qualitativa e quantitativa in funzione dei diversi obiettivi; successivamente si va a operare con software di BIM Authoring come Revit, per la creazione del modello, e con software di model checking e clash analysis come Solibri o Naviswork. Costante, inoltre, è anche l’utilizzo di Dynamo per la modellazione di geometrie complesse, per la definizione e generazione di asset che rispondano a requisiti predefiniti, o per la gestione massiva dei dati e delle informazioni contenute nei diversi modelli.

In che modo viene utilizzata la metodologia BIM all’interno della vostra azienda?
Ormai da anni in BMS affrontiamo i progetti nella loro complessità, in modo integrato, coordinando il progetto architettonico, strutturale e impiantistico. Per noi il passaggio alla metodologia BIM è stato un’evoluzione naturale per sviluppare e coordinare al meglio i nostri progetti. Nel BIM, dunque, BMS ha visto da sempre un metodo per ottimizzare qualcosa che già faceva da anni.
Lo sviluppo di un manufatto digitale 3D, inteso non solo come modello geometrico, ma soprattutto come contenitore di informazioni utili alla gestione e previsione di tutte quelle ripercussioni che le scelte progettuali hanno nei confronti di variabili temporali ed economiche, o per la definizione degli asset di controllo delle prestazioni del manufatto, oltre che di gestione del facility e dei piani di manutenzione, rappresenta l’obiettivo principale dell’attività all’interno di BMS quando si affronta una nuova commessa.
Per ottenere questo risultato, abbiamo, per ogni disciplina, un team di BIM Specialist che si interfaccia con i software di Authoring, dei BIM Coordinator che si preoccupano di controllare e coordinare i modelli delle rispettive discipline, sia quando si tratta di progetti interamente sviluppati al nostro interno, che per progetti in collaborazione con studi esterni, e di un BIM Manager che gestisce il team di lavoro e che, a braccetto con i vari BIM Coordinator, si occupa della definizione di tutti gli standard e le procedure da seguire nella progettazione BIM.

Mi può parlare di un suo progetto realizzato con metodologia BIM?
Uno dei progetti più significativi cui ho collaborato è sicuramente quello che riguarda la riqualificazione delle Torri Richard a Milano, per il quale abbiamo sviluppato il progetto per tutte le discipline, architettura, struttura e impianti, dalla fase preliminare a quella esecutiva. A seguito di una prima fase di pianificazione tra tutti i collaboratori coinvolti nel progetto, che ha portato alla definizione di un’offerta per la Gestione Informativa (oGI), la quale è stata sottoposta al cliente e divenuta base per il successivo Piano di Gestione Informativa (pGI), è stato possibile sin dalle fasi di definizione del progetto preliminare, costruire un modello 3D arricchito di tutti i dati necessari, non solo quelli relativi alla consistenza dell’immobile (trattandosi di edificio esistente), ma anche quelli relativi al contesto urbanistico.
Questo approccio ci ha consentito di sviluppare un progetto che fosse funzionale alle diverse pratiche amministrative cui è stato soggetto, in parallelo con le richieste di una committenza esigente, che ha reso necessario introdurre all’interno del modello BIM una quantità notevole di varianti al fine di renderlo adattabile alle varie richieste.
Per la Torre C, la prima a essere realizzata, inoltre, abbiamo gestito anche tutta la parte di Direzione Lavori, e la creazione di un efficiente Ambiente di Condivisione Dati (ACDat) ci ha permesso di mettere in comunicazione tutti gli stakeholders attorno ad un modello informativo unico e integrato. Utilizzando Autodesk BIM360 abbiamo avuto la possibilità di condividere con il cliente tutta la documentazione di progetto, oltre agli elaborati grafici, facilitandone la comprensione anche grazie alla possibilità di visualizzare il modello 3D, e di gestire tutto l’iter di consegne nelle varie fasi della progettazione e nelle deadline autorizzative specifiche.
La stessa piattaforma BIM360 ci ha fornito uno strumento potente per gestire il cantiere grazie a specifiche sezioni che permettono di organizzare e programmare l’attività di direzione lavori, con tasks e checklist già pianificate e impostate in ufficio, e rese funzionali al cantiere mediante l’utilizzo di tablet e smartphone.

Quali sono secondo lei le prospettive future del BIM in Italia?
Personalmente, ritengo che si stia facendo un notevole sforzo per ridurre il divario nei confronti dei principali Paesi europei rispetto a questo tema, in particolar modo per quanto concerne la definizione di standard normativi di riferimento così come per l’allineamento agli standard qualitativi per la gestione informativa dei modelli BIM. E l’entrata in vigore del D.M. 560/17 che introdurrà gradualmente l’obbligatorietà dell’uso del BIM per i contratti pubblici ne è una prova evidente. Oltremodo, nella mia esperienza quotidiana, continuo a rilevare ancora una certa lacuna da parte di committenze e general contractor nella diffusione di flussi di lavoro digitalizzati, e soprattutto nella presa di coscienza delle reali potenzialità offerte dall’adozione del BIM a livello di filiera.
È un cambiamento radicale, ed evidentemente, non solo a livello pratico, o di tecnologie applicate, ma anche e soprattutto a livello metodologico, e seppur in ritardo credo che ci si sia indirizzati verso la giusta via.

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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