SASI Studio: ripensare i normali metodi di lavoro

Francesca Silvi (nella foto)e Mattia Santi, dopo aver lavorato per diversi anni in compagnie di fama internazionale come Zaha Hadid Architects, Foster+Partners, Farshid Moussavi Architecture and Alvisi Kirimoto and Partners fondano nel 2019 a Londra lo SASI Studio. Il team è composto da architetti, ingegneri e designer con una solida esperienza progettuale ed una forte propensione all’innovazione.

In che modo potreste descrivere la vostra filosofia progettuale?
Lavoriamo su progetti a diverse scale, nel campo dell’architettura, dell’interior design e degli sviluppi urbani. Lavoriamo con i nostri clienti seguendo tutte le fasi di sviluppo del progetto, dal concept design alle fasi di costruzione. Lavoriamo con le più recenti tecnologie utilizzando un work flow basato su BIM, Modellazione Parametrica, Analisi Dati e Realtà Virtuale. Siamo interessati alle persone e al modo in cui interagiscono con lo spazio. La visione della nostra compagnia è quella di creare progetti innovativi che tengano conto dei dati disponibili e delle esigenze reali delle persone, creando progetti che supportino la trasformazione urbana e il miglioramento della qualità della vita quotidiana dei singoli.

Quale è stata la motivazione principale nella scelta di utilizzare la metodologia BIM?
Il BIM rappresenta per la nostra Compagnia una tecnologia chiave per la gestione dei dati progettuali, dalle fasi iniziali alle fasi costruttive del progetto. Combinando diverse piattaforme digitali riusciamo ad estrapolare larghe quantità di dati di tipo diverso, analizzandoli grazie all’utilizzo di sofisticati algoritmi che ne consentono l’utilizzo in fase progettuale, consentendoci di sviluppare un modello geometricamente coerente e ricco di informazioni. In questo modo ottimizziamo la progettazione e consentiamo un processo di coordinamento snello in cui condividiamo in tempo reale dati internamente al team e con le compagnie di consulenza. Inoltre il BIM rappresenta un ottimo strumento di comunicazione con il cliente e con i consulenti.

Come vi siete strutturati per operare il cambiamento?
La nostra è una compagnia giovane che utilizza tecnologie d’avanguardia, in realtà non siamo mai passati attraverso una vera e propria transizione. I nostri progetti sono sempre sviluppati con modelli 3D dettagliati e algoritmi che ottimizzano la gestione dei dati progettuali. Il nostro approccio è sensibile alle esigenze del cliente e cerchiamo di digitalizzare tutti i processi permettendo uno sviluppo agevolato dei progetti, creando modelli smart contenenti informazioni strutturali, impianti, build ups e tutti i data necessari per la costruzione.

Quali vantaggi riscontrate quotidianamente nella progettazione in BIM?
Utilizzare BIM nel processo di progettazione ci permette di semplificare la gestione dei dati ed i processi di decision making, creando modelli digitali coordinati contenti un alto livello di informazioni geometriche dimensionali e sui materiali. Questo consente di valutare la performance di un edifico in termini di sostenibilità ambientale e creare rendering e visualizzazioni molto accurate per facilitare la conversazione con il cliente. Il processo di progettazione richiede molteplici interazioni prima di raggiungere una proposta progettuale esteticamente interessante e allo stesso tempo coerente con il programma fornito dal cliente, pertanto implementare un modello BIM snellisce il processo di aggiornamento delle informazioni attraverso le varie interazioni. I nostri modelli BIM vengono integrati con alte tecnologie che utilizziamo nello studio, come il computational design e la virtual reality.

Quali sono state le maggiori difficoltà che avete affrontato?
BIM è un termine ampio, ma focalizzandoci sugli aspetti progettuali, una delle difficoltà maggiori è scambiare dati geometrici tra piattaforme progettuali diverse, ma fortunatamente abbiamo tecnologie che ci consentono di risolvere questo tipo di problemi. Un altro aspetto critico è che la diffusione di BIM software dovrebbe andare in parallelo con la formazione dei professionisti, in modo da garantire un efficiente utilizzo degli strumenti a disposizione. La challenge risiede nel capire il potenziale dell’investimento iniziale da parte delle compagnie su software e formazione dei professionisti con l’obiettivo di raggiungere un maggiore controllo progettuale. Al tempo stesso il BIM e specialmente il livello di dettaglio dipende dalle strategie di costruzione e fabbricazione, il BIM offre molte opportunità per la fabbricazione digitale ma poche compagnie sono attualmente pronte a fare pieno utilizzo di questa tecnologia.

Può raccontarci di alcuni progetti recenti che sono esemplari del vostro percorso nell’implementazione del BIM?
Uno dei nostri progetti recenti, che ha colto l’attenzione dei media, è la torre residenziale “The Vaults Tower”, progettata per un sito nel centro di Londra. La Torre rappresenta una riscoperta della prefabbricazione strutturale e delle sue potenzialità se combinata con l’utilizzo di BIM. Rappresenta per noi un caso studio di una metodologia progettuale basata su componenti modulari (Component Oriented Design) che stiamo sviluppando e implementando nella nostra compagnia. Grazie ad un elevato grado di modularità questo progetto consente di prefabbricare i componenti in fabbrica aumentando il livello di precisione e riducendo il carbon footprint del processo costruttivo. Le volte sono unità modulari, basate su un sistema di famiglie che viene gestito tramite algoritmi nel modello digitale e che contengono informazioni su struttura, materiali costruttivi, regolamenti edilizi.

Cosa ne pensate dello sviluppo del BIM in Italia?
In Italia l’implementazione del BIM nel processo progettuale sta avvenendo in maniera graduale e sarà sempre più frequente come già successo in altri paesi come l’Inghilterra. Per velocizzare la diffusione, all’interno delle società i tradizionali metodi di lavoro devono essere ripensati, a partire dal processo progettuale che deve essere gestito fin dalle prime fasi da progettisti con forte esperienza nella modellazione digitale e ben strutturato per organizzare le fasi successive per snellire il processo che porta alla costruzione dell’edificio.

 

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Giornalista professionista della redazione di BIMportale, dopo i primi anni a rincorrere notizie di cronaca e attualità ha deciso di fermarsi per seguire più da vicino il mondo dell’architettura e del design. Collabora con diverse testate di questo settore alla ricerca di progetti e nuove iniziative da raccontare e descrivere con una particolare attenzione alle idee più innovative approfondendo anche tematiche legante al rispetto dell’ambiente e alle fonti rinnovabili.


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